Se le tue capacità ti hanno resa una fuoriclasse, e il mondo non perde occasione per ricordartelo, non è il caso di dargli in pasto Oro, ricco di certi particolari che adombrano di banalità il tuo essere stella del firmamento dello sport. Tipo le relazioni tossiche con i colleghi nuotatori Luca Marin e Filippo Magnini, con quest’ultimo che si scarnifica un braccio per incidervi la data in cui lo hai lasciato. Per carità, il libro funziona (anche grazie alla collaborazione di Elena Stancanelli, diciamolo) e certuni, in segno di lode, lo hanno definito un’autobiografia senza filtri. Peccato però che manchi pure il filtro del buongusto, quello che, non fosse stato sacrificato sull’altare del sensazionalismo, imporrebbe a una donna sposata di non raccontare dettagli relativi a passate storie d’amore. O Divina, non è bigottismo, ma la constatazione che fuori dalla vasca sei una come tante.