Riciclarsi a Davos

 

Di Maio a Davos come amico dell'Ucraina. Quale è il ruolo dell'ex ministro degli

Lo credevate morto di crepacuore dopo la débâcle alle elezioni del 25 settembre scorso? Nient’affatto. Luigi Di Maio può contare su un carattere perniciosamente ambizioso per continuare a farsi strada. Ed eccolo a Davos, dove ha partecipato agli eventi ai margini del World Economic Forum nella giornata del 18 gennaio. Invitato dalla  Victor Pinchuk Foundation, un think tank europeista fondato in Ucraina nel 2006, Giggino era tra i commensali di una cena in sostegno a Kiev, organizzata dalla first lady Olena Zelenska. Niente di ufficiale, intendiamoci, ma l’ex ministro draghiano ha rivendicato il suo impegno per la capitale ucraina: “Da ministro degli Esteri ho firmato cinque decreti per il supporto alla resistenza Ucraina e ne sono orgoglioso, perché conosco il vostro valore, perché so che siete una Nazione che sta difendendo tutti noi, so che siete dei veri patrioti e sono sicuro che l’Italia continuerà a sostenervi. Alla fine vi riprenderete la vostra terra“. Ovviamente non c’è nulla di male nel nutrire un sogno, foss’anche da megalomani come in questo caso, giacché il nostro pensa a un possibile incarico di negoziatore col Golfo sul gas naturale. Tuttavia resta un nodo irrisolto: chi ha consentito a Giggino di arrivare così in alto? I presupposti non c’erano, eppure…