Ghislaine Maxwell: complice o vittima di Epstein?

Newly Seen Photos Show Jeffrey Epstein and Ghislaine Maxwell as 'Best of Friends'

Ghislaine Maxwell, ex compagna e assistente del finanziere pedofilo Jeffrey Epstein, morto suicida in carcere, è sotto processo per traffico sessuale di minorenni; rischia una condanna a 80 anni, ma sa di avere dalla sua un ottimo collegio difensivo che ha già provveduto a presentarla come agnello sacrificale facendo leva sul fatto che, morto il vero colpevole, all’accusa non rimane altro che far ricadere le colpe di lui sulla donna alla quale è stato legato per vent’anni. Ed è proprio in quest’ottica che l’avvocata femminista Bobbi Sternheim ha voluto essere netta: “Da quando a Eva è stata data la colpa di avere tentato Adamo con una mela, le donne sono state accusate per i crimini degli uomini, e le donne sono spesso denigrate e punite più degli uomini“. All’altra donna della difesa, Laura Menninger, il compito di fare a pezzi le testimoni d’accusa, ed è apparsa così compresa nel ruolo che, durante un’udienza, una delle sventurate ha ripetuto più di venti volte “non ricordo” nell’arco di dieci minuti.

Accusa e difesa sono rappresentate da donne, e donna è la giudice Alison J. Nathan. Per combattere lo spettro del #MeTo, la difesa sembra contare sul fatto che se un’avvocata mette in dubbio la credibilità delle testimoni, anche la giuria potrebbe risolversi in tal senso. Inoltre il movente dell’imputata non è di quelli da far tremare i polsi, giacché la si accusa di aver soddisfatto i desideri sessuali di Epstein per mantenere il tenore di vita a cui lo stesso l’aveva abituata, arrivando a versarle 30 milioni di dollari dal 1999 al 2007.

In alto una delle 15 foto ritrovate dall’FBI nel 2019 a casa Epstein.