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Giovani belle spregiudicate: sono questi gli aggettivi più adatti a definire le creator di OnlyFans. Molte di loro hanno lasciato un lavoro che non consentiva l’indipendenza agognata, e si sono messe in vendita per assicurarsi introiti mensili che possono anche superare i 30 mila euro. Le più navigate mettono sull’avviso le ragazze che vorrebbero intraprendere la stessa carriera: il mercato è saturo, non è più tanto facile fare soldi. Non ne dubitiamo. Mi sia consentito però dubitare della buona fede degli illuminati, i quali premono affinché non si stigmatizzino le sex worker con critiche e insulti. Di sicuro questi signori non hanno figlie, ma un abbonamento a OnlyFans sì.

Che dire? Buona vita, fatine anticonformiste. Siete voi la nuova normalità.

In foto Vicky Ohw, 28 anni, già social media manager di un’azienda di Varese, anche lei come le colleghe insoddisfatta di un impiego che non le permetteva di sognare.

Uno dei grandi vantaggi d’essere giovane e bella è che puoi fare come ti pare, soprattutto grazie ai social che oltre alla visibilità ti assicurano, con un po’ di fortuna, di fare una barca di soldi. Peccato che dietro a quel “fare come ti pare” si annidi il suo contrario, ovvero una stratificazione vischiosa di retaggi patriarcali e maschilisti che asserviscono la donna, lasciandole però l’illusione di essere libera. A ben guardare,  pose e ammiccamenti raccontano di rigurgiti di prevaricazione maschile e, cosa più importante,  dell’assenza totale di autodeterminazione della bella di turno che si vorrebbe più furba delle altre.

P.S. Irremovibile, il post natalizio e didascalico lo lascio ad altri. È Natale, siate scorretti se potete.

In foto Corinna Kopf: sostiene di aver guadagnato un milione di dollari nelle prime 48 ore su OnlyFans.