Edgar Morin: non c’è un vero dibattito sui vaccini

Edgar Morin

Siamo arrivati all’impossibilità di instaurare un dialogo, perché il vaccino si mostra come una specie di dogma; è accaduto nel momento in cui ci siamo resi conto che due dosi non sono riuscite a immunizzarci completamente, e allora c’è chi si chiede il perché della terza dose, ora che sappiamo che anche se siamo vaccinati possiamo contagiare gli altri. È una domanda, ma anziché discuterne, si ingaggiano lotte a base di statistiche contraddittorie, ognuna delle quali, tuttavia, è ben orientata; di conseguenza prende piede la radicalizzazione, perché non c’è stato un vero dibattito democratico sulla questione dei vaccini. Penso che anche in questo caso ci sia un problema: esiste una minoranza di biologi e di medici che contesta il vaccino, e li si considera dei complottisti“.

Così Edgar Morin, cento anni, nell’intervista di Maurizio Molinari in cui non ha mancato di sottolineare, tra le altre cose, la necessità di insegnare ai giovani il senso critico, indispensabile per fermare l’avanzata dei populismi e le politiche di consumo.

Ma per insegnare ai giovani il senso critico, dovremmo trovare dei maestri, nel senso più prezioso dell’espressione. Questo lo dico io, ma presumo che Morin concorderebbe.