Prof da 20 anni ma senza laurea. Comunque brava

La vicenda della professoressa cinquantenne originaria del varesotto – ora oggetto di indagini preliminari perché non laureata – non dovrebbe sorprendere più di tanto, giacché si può essere ottimi insegnanti senza aver conseguito il titolo accademico. È un luogo comune quello che vede nel laureato una persona sicuramente preparata: se è vero che l’esperienza aiuta, e dunque anche il più asino tra i professori col tempo migliora, è anche vero che chi la laurea la ottiene grazie alle raccomandazioni o accumulando esami col minimo sindacale, tutto quello che avrà da offrire è l’abc della materia che pretende di insegnare. Ora, la signora in questione dovrà pagare per il reato di truffa e atto falso, ma non meravigliamoci se gli studenti la rimpiangeranno, perché come dicono i suoi stessi colleghi “era brava e in gamba”. Comunque, al riparo da speculazioni temerarie in un senso o nell’altro, l’augurio migliore che possiamo fare a uno studente è che un giorno possa convenire con queste parole:

Ho voluto bene ad alcuni miei maestri, mi sono stati cari quei rapporti stranamente intimi e stranamente evasivi che si stabiliscono tra insegnante e alunno, e le Sirene che cantano in fondo a una voce chioccia quando vi rivela per la prima volta un capolavoro o vi palesa un’idea nuova: il più grande seduttore, in fin dei conti, non è Alcibiade, è Socrate“.

Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano