Saviano e quel video che non giova alla causa

Arranca el juicio contra Roberto Saviano por llamar "bastarda" a Giorgia Meloni | El Periódico de España

Ormai Roberto Saviano è un habitué dell’ira che però maschera grazie ai toni suadenti. Ma dovrebbe sapere che quando si sposa una causa bisogna operare un discrimine tra ciò che è oggettivamente giusto e ciò che si critica per motivi personali. E se proprio dall’impasse non riesce a usciree, essendo troppo radicata l’avversione per il governo Meloni che “condanna a morte chi attraversa il Mediterraneo su imbarcazioni di fortuna, e condanna noi alla complicità e all’assuefazione“, bene, si rimboccasse le maniche, tirasse fuori i quattrini guadagnati grazie alle vendite dei libri, per tacere di tutto l’indotto, e se per le persone in mare non può fare niente, si adoperasse per loro una volta che toccano terra. Fondasse un’associazione senza fini di lucro, chiamasse a raccolta gli intellettuali che la pensano come lui, e insieme dessero una speranza a chi arriva sulle nostre coste. Questo farebbe di lui una persona meritevole di stima, ma finché rimane nel suo eremo dorato in cui sublima il suo essere altro rispetto a quei pirati che stanno al governo, beh, mi dispiace, ma i sermoni rancorosi non servono a niente e non fanno bene neppure alla sua reputazione. “Se avete il coraggio, guardate questo video: mostra una bambina morta in mare“. L’invito arriva dallo stesso Saviano che anche questa volta avrebbe potuto raccontarla diversamente.