Quando la Sacra Famiglia è considerata un deterrente all’aborto

Ospedale civile, icona con Natività all'entrata del reparto. Cgil e Pd insorgono: «E' un invito a non abortire»

L’Italia è una Repubblica laica e aconfessionale, i simboli religiosi non vanno usati impropriamente dentro le strutture pubbliche. In luoghi così intimi e particolarmente sensibili come quelli di un reparto ospedaliero, l’ostensione di figure sacre, tra l’altro di una singola confessione religiosa, inevitabilmente veicolano messaggi univoci che possono influenzare le persone e metterle a disagio”. Così alcuni esponenti veneti del Movimento 5 Stelle, a seguito di una polemica nata per la scelta del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale civile di Venezia di esporre un’icona della Sacra Famiglia. Iniziativa non gradita neppure alla Cgil né al Pd che ha tuonato: “Come Pd chiediamo che si rimuovano immediatamente tutte le rappresentazioni religiose che vanno contro la sensibilità delle donne e il rispetto dei loro diritti“.

C’è stato un tempo in cui gli ospedali abbondavano di immagini sacre e nessuno se ne lamentava, e in effetti, in quelli della mia zona, non è mai stata fatta piazza pulita di statuine della Madonna, statue di Padre Pio e crocifissi. Qualche anno fa, ricoverata per un intervento, feci appena in tempo ad ammirare le immaginette sacre che stazionavano sui comodini della stanza cui ero stata destinata, quando un’infermiera ordinò che fossero rimosse. Ma si trattò di un’eccezione. Ora, al di là dell’irrilevanza dei miei ricordi, è davvero possibile supporre che l’icona con Gesù bambino, la Madonna e San Giuseppe possa essere un invito a non abortire?