Marwa al Sabouni: costruirò case che si tengono per mano

   Marwa al-Sabouni è un’architetta siriana che, malgrado la guerra, ha deciso di restare a Homs con un progetto edilizio ben preciso: favorire l’integrazione delle famiglie costruendo case con balconi comunicanti. Lo spiega così: “È un progetto disegnato e pensato mentre intorno a me e ai miei figli piovevano le bombe. Prevede la costruzione di unità abitative che si tengano per mano attraverso dei ponti che richiamano i tradizionali sabat. Sono pensati soprattutto per le donne, per permettere loro di condividere e metterle in condizione di avviare micro attività imprenditoriali. È un progetto di rivitalizzazione più che di ricostruzione”. E, benché il contesto possa indurre al più cupo pessimismo, non dimentica di sottolineare che nonostante le bombe e le rovine tutt’intorno, lei e la sua famiglia possono dirsi fortunati perché il tetto della casa ha resistito.

   “Le nostre case rappresentano ciò che siamo”, osserva Marwa al-Sabouni nel suo libro La Battaglia per la Casa. Aggiungendo: “La distruzione della casa di una persona dovrebbe essere considerata un crimine pari alla distruzione dell’anima di quella persona”.