Poesie per settembre

FRANCO FORTINI

MOLTO CHIARE

Molto chiare si vedono le cose.
Puoi contare ogni foglia dei platani.
Lungo il parco di settembre
l’autobus già ne porta via qualcuna.
Ad uno ad uno tornano gli ultimi mesi,
il lavoro imperfetto e l’ansia,
le mattine, le attese e le piogge.

Lo sguardo è là ma non vede una storia
di sé o di altri. Non sa più chi sia
l’ostinato che a notte annera carte
coi segni di una lingua non più sua
e replica il suo errore.
È niente? È qualche cosa?
Una risposta a queste domande è dovuta.
La forza di luglio era grande.
Quando è passata, è passata l’estate.
Però l’estate non è tutto.

(da Paesaggio con serpente, Einaudi, 1984)EDX3gU4XkAAK117https://cantosirene.blogspot.com/2019/09/

I tigli

 

Fioriscono i tigli

ADAM ZAGAJEWSKI

I TIGLI

Quanta dolcezza –
la città è sotto anestesia:
il ragazzo scarno che quasi
non occupa spazio sulla terra,
e il cane,
e io, soldato in una guerra invisibile,
e il fiume che amo.
Fioriscono i tigli.

(da Dalla vita degli oggetti, a cura di Krystyna Jaworska, Adelphi, 2012)

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Il profumo dei tigli in fiore in questi giorni, ma soprattutto in queste sere di giugno, è inebriante, stordisce come un vino dolce – davvero “la città è sotto anestesia” come rileva il poeta polacco Adam Zagajewski – anzi, vive in una sorta di incantesimo che trasforma ogni viale alberato in un mondo di fiaba.

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FOTOGRAFIA DA PINTEREST

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LA FRASE DEL GIORNO
Il profumo intenso del tiglio sul far della sera è un rapimento estatico che si imprime in noi in modo indelebile e, nel cuore della gioia di vivere, traccia un solco di felicità che nemmeno tutta la dolcezza di una sera di luglio potrebbe spiegare.
MURIEL BARBERY, Estasi culinarie

Adam Zagajewski (Leopoli, Ucraina, 21 giugno 1945) è un poeta, scrittore e saggista polacco. Esordì nel 1972 con Komunikat. Nel 1976 aderì al Comitato per la Difesa degli Operai e la dittatura comunista gli impedì di pubblicare. Cominciò allora il suo esilio a Houston e Parigi. Tornò a risiedere a Cracovia nel 2002.

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Da lontano di Pierluigi Cappello

Il nome amato

 

PIERLUIGI CAPPELLO

DA LONTANO

Qualche volta, piano piano, quando la notte
si raccoglie sulle nostre fronti e si riempie di silenzio,
e non c’è più posto per le parole
e a poco a poco si raddensa una dolcezza intorno
come una perla intorno al singolo grano di sabbia,
una lettera alla volta pronunciamo un nome amato
per comporre la sua figura; allora la notte diventa cielo
nella nostra bocca, e il nome amato un pane caldo, spezzato.

(da Mandate a dire all’imperatore, Crocetti, 2010)

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Una splendida poesia di Pierluigi Cappello che ha per protagonista la distanza, la lontananza dalle persone che amiamo – che siano lontane solo fisicamente o che siano perdute per sempre. Ed è bellissimo quel nome che si viene lentamente formando e che ha l’amorosa fragranza del pane caldo appena spezzato.
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FOTOGRAFIA © WALLPAPERSCRAFT

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Resta la carta mentre mi dileguo / specchio di me ma che non è me stesso / rimedio oppure tedio quando intesso / trame di me scrivendomi e m’inseguo.
PIERLUIGI CAPPELLO, Azzurro elementare

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FOGLIO(poesia)

Una ciocca di notte bionda

MARC PATIN

FOGLIO

Ho inseguito la ragazza immortale
e non ho saputo
raccogliere finora
in fondo alle braccia che una ciocca
di notte bionda.

5 marzo 1938

(da Les yeux très bleus d’une nuit pareille à un rire sans regret, 1938)

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Un amore giovane – Marc Patin non ha ancora 19 anni – e la donna inseguita con occhi innamorati si trasforma in una inafferrabile dea, una misteriosa creatura che svanisce nella notte parigina lasciando di sé soltanto un’impressione, una sottile magica illusione, come “la ragazza tenue” di Giuseppe Ungaretti.

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DIPINTO DI MARK SPAIN

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LA FRASE DEL GIORNO
Un uomo si circonda di carezze / per diventare invisibile / Un uomo si circonda di carezze / e tutto lo dimentica.
MARC PATIN, Condividere l’ombra


Marc Patin (Nogent-sur-Marne, 4 ottobre 1919 – Berlino 13 marzo 1944), scrittore e poeta surrealista francese. Partito dal Group du Luxembourg, si unisce ai neodadaisti di Les Réverbères. Costretto al lavoro obbligatorio in Germania, è deportato a Berlino e impiegato come tornitore in condizioni di vita dure e precarie alla Argus Motoren. Ammalatosi di polmonite, muore a 24 anni.

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Sera /poesia di Pierluigi Cappello

 

A che ora le api vanno a dormire

PIERLUIGI CAPPELLO

SERA

Le nove, la sera, e un poco il nero che ti sporca le mani
è tutta la terra passata di qui
a che ora le api vanno a dormire, pensi, ti chiedi,
premi il cavo del palmo sull’orlo del ginocchio
nel dirti senti come sono nuove le foglie
da quale maniera di essere solo sono volate
adesso guardi le cose come sono venute
come si sono fissate, quando nella tua persona
e appena pieghi la testa nel vuoto,
nella domanda a che ora le api vanno a dormire
quando sono passati il sapore di terra e le nuvole
davanti ai miei anni, insieme.
(da Assetto di volo. Poesie 1992-2005, Crocetti, 2006)
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Una sera come queste che ci avvicinano all’estate e si allungano fino a tardi, trovandoci stanchi – magari per qualche lavoro in giardino o nei campi. Una sera così è quella che racconta il poeta friulano Pierluigi Cappello, una sera di primavera in cui sostare a rimirare il tramonto ponendosi domande, giocando un po’ con i pensieri e con il senso della vita.
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FOTOGRAFIA © DWS4.ME

Il futuro è quello che rimane, ciò che resta delle cose convocate nello scorrere dei volti chiamati.
PIERLUIGI CAPPELLO, Azzurro elementare

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Ogni poeta poesia di Alda Merini

Tante lettere imprecise

 

ALDA MERINIMerini

OGNI POETA

Ogni poeta
laverà nella notte
il suo pensiero
ne farà tante lettere
imprecise
che spedirà all’amato
senza un nome.

(da Clinica dell’abbandono, Einaudi, 2004)

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È davvero bellissima, affascinante nella sua semplicità, questa visione del poeta e della poesia uscita dall’ispirazione di Alda Merini (1931-2009): una pura illuminazione da offrire a chi si ama, un indescrivibile e indefinito dono di sé elaborato nel corso della notte, quando splendono le stelle e il silenzio avvolge il mondo.

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Alda-Merini

FOTOGRAFIA © GIULIANO GRITTINI

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Il poeta non è mai solo. È sempre accompagnato dalla meraviglia del suo pensiero.
ALDA MERINI

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L’allodola (poesia)

 

L’ALLODOLA

All’alba
già il falco
conosce la sua preda:
l’allodola
canta su in alto
dentro un raggio di sole


(da In un cavo di terra, Edizioni Terni, 1977)

Ennio De Santis (Piansano, 1937 – 2 giugno 2019), pittore e poeta. Fu pastore di greggi sin da bambino fino al 1989. A partire dagli Anni ‘70 si dedicò alla pittura e alla poesia con uno stile naturale, georgico e bucolico.

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IL SALICE poesia

TrauerweideIL SALICE

Io crebbi in un silenzio arabescato,
in un’ariosa stanza del nuovo secolo.
Non mi era cara la voce dell’uomo,
ma comprendevo quella del vento.
Amavo la lappola e l’ortica,
e più di ogni altro un salice d’argento.
Riconoscente, lui visse con me
la vita intera, alitando di sogni
con i rami piangenti la mia insonnia.
Strana cosa, ora gli sopravvivo.
Lì sporge il ceppo, e con voci estranee
parlano di qualcosa gli altri salici
sotto quel cielo, sotto il nostro cielo.
Io taccio… come se fosse morto un fratello.

Poesie d’Autore – da PensieriParole.it <https://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/>