Perché l’uomo, un vagabondo nel mondo, non sa
che ogni passo che fa lascia una traccia?
perché non capisce che ogni pensiero che dice,
incarnato in parole, lo mette a tacere?
perché è insensibile alla bellezza del mondo,
calpestandolo in piedi, affilato come gli Unni?
perché non conosce il punto senza il quale muore?
perché l’uomo è solo in questo grande mondo?
lui, l’unico essere, sempre insoddisfatto …
lui, l’unico che sa ingannare e mentire … senza battere ciglio e
critico, combattendo con qualsiasi arma …
giudice satirico … e il cielo lo condanna …
perché non apprezza il presente e il passato?
perché la parola scuote con qualsiasi faccia?
quale unico essere nella grande folla …
più solitario del deserto, pieno di amarezza …
quando non ha leggi, le crea e le reinventa …
dimenticando di avere stelle che la strada lo osserva …
e, quando si sbaglia, dimentica, che può riconoscere …
è più facile mentire, imitando la sincerità …
distruggere tutto ciò che può fare è dimenticare tutto ciò che dice,
credendo che qualunque cosa faccia sia un suo diritto nel mondo …
sfortunatamente ci sono pochissime eccezioni … ci
sono persone con principi, non rovinano nulla …
e lottano per correggere tutto il male causato …
ma il nodo legato non passa attraverso un ago … c’è
polvere nella polvere grande, tempesta di sabbia … ce ne
sono troppo pochi sotto il sole … in numero minore …
e il loro amore pulito non sta modificando … la
nostra terra muore … e il mondo è colpevole!
Perché l’uomo, un vagabondo nel mondo, non sa
che ogni passo che fa lascia una traccia?