Orologio

I miei vent’anni allora (quasi cento adesso, capirai)

«Quanto più invecchio, tanto più spesso mi avvedo di aver odiato cose che più tardi e per vie indirette seguivano la mia stessa direzione, così che a un tratto non posso più negare il loro diritto di esistere» R.Musil, L’uomo senza qualità

Ecco, sì, ci sono cose che un tempo si odiavano e poi, sarà saggezza sarà rimbambimento, e io propenderei per il secondo, ti ritrovi accanto.

  1. Il Festival di Sanremo

Simbolo del torpore di un certa parte del Paese impermeabile a qualsiasi coinvolgimento sociale – mi viene in mente il ’77, dove fuori gli indiani metropolitani mettevano a soqquadro il mondo e all’Ariston Mike Bongiorno placidamente annunciava la vittoria della sdolcinata Bella da morire degli Homo Sapiens – luogo d’elezione per le “canzoni che piacciono alle mamme” (cioè per noi il massimo dell’ipocrisia), oggi immancabili, al lavoro come su Facebook, sono i commenti con amici e colleghi. E’ migliorato il livello del festival canoro o siamo diventati più di bocca buona noi?

  1. Proust

Lukàcs ci aveva insegnato che Proust era tra i massimi esponenti della decadenza e dell’intimismo borghesi, poi insomma, gli orizzonti cambiano, e quando a quarant’anni pensi che ormai i “libri che ti cambiano la vita” siano un lusso da ventenni scopri La Recherche e il mondo non sarà più quello che vedevi prima.

  1. La semplicità

«Adoro le complicazioni, fanno per me» cantava un secolo fa Gianni Togni. Quanto mi ci è voluto per capire che “semplice” non è sinonimo di “sempliciotto”? Einstein diceva che una cosa non la si è capita fino in fondo fin quando non la riesce a rendere in modo semplice per poterla spiegare a tua nonna. Ora, mia nonna a quasi cent’anni le cose complicate le capisce lo stesso, ma il concetto è quello.

Un primo post dal quale, eccezionalmente, non si ricava nulla

Buona creanza vorrebbe che in questo primo post io facessi una sorta di presentazione del mio blog. Un vero peccato che non sia bravo a fare ampollose dichiarazioni d’intenti.

Se avessi voluto scrivere un diario avrei preso penna e quaderno e mi sarei tenuto i miei pensieri per me.

Se avessi voluto percorrere le strade dei miei soliti ragionamenti avrei telefonato agli amici o avrei mandato qualche messaggio ai miei gruppi di whatsapp.

Se avessi voluto scrivere qualcosa giusto per fare amicizie in rete avrei cercato qualche chat.

Se avessi voluto come riscontro qualche “like” buttato lì distrattamente avrei usato Facebook, Instagram o roba del genere.

Bene, questo blog vuole essere quel che rimane. E vi sembra poco? 🙂

Il mio nuovo Libero blog!

Questo è un articolo (o post) di esempio per il tuo nuovo blog su LiberoBlog 🙂
Puoi modificarne titolo o testo, inserire immagini e video o, se vuoi, cancellarlo.
Inizia subito a scrivere sul tuo blog ciò che più ti piace e ti interessa, pensa alle persone che lo leggeranno e buoni post!
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