SILVIA E IL CIRCOLO ARTISTICO (3)

Miniracconto 3 di Dino Secondo Barili

Silvia e il Circolo Artistico

Una settimana fa, Silvia, trent’anni, bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo era stufa di passeggiare … sola … su è giù per Corso Cavour a Pavia alle cinque della sera. Ne parlò con la sua amica del cuore. “Federica, mi sto accorgendo di sprecare il mio tempo. Cammino su e giù per Corso Cavour come un’oca senza sapere perché, ne cosa voglio veramente …” Federica si aspettava che un giorno o l’altro Silvia si svegliasse, che prendesse una decisione. “Silvia non preoccuparti a tutti capita di passare momenti come i tuoi … con la mente incasinata. Posso darti un consiglio. Perché non ti iscrivi al Circolo Artistico Pavese? Dopo tutto non ti costa niente. E’ richiesta solo la partecipazione volontaria agli eventi in programma …” Per Silvia è stata un’illuminazione. Aveva sempre pensato di aderire a qualche Associazione di Volontariato. Ecco l’occasione giusta. La trentenne si fece spiegare da Federica la modalità di adesione e prese contatto con il Presidente, il Pittore Alberto, un quarantenne da fine del mondo, con diverse “mostre di pittura in corso”, tra le quali una a Vienna, Berlino, Madrid. L’incontro tra Silvia e Alberto è stato come i fuochi d’artificio. Dopo essersi  detto tutto (ma proprio tutto), Alberto chiese a Silvia se era disposta a seguirlo a Parigi dove stava per aprire un’importante mostra delle proprie opere. Per Silvia è stata l’occasione che aspettava. Nella vita, infatti, nulla accade per caso … alla fine è tutta opera del Destino. (miniracconto 3  di Dino Secondo Barili)

DARIA A BORDIGHERA (2)

Miniracconto 2 di Dino Secondo Barili

DARIA A BORDIGHERA

Pavia è una città magica … può accadere di tutto. La settimana scorsa Daria, bellissima trentenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo, stava prendendo il caffè con la sua amica Rachele, in un Bar di Piazza della Vittoria a Pavia … ed era arrabbiata. Rachele se ne accorse. “Daria come mai sei imbronciata? C’è qualcosa che non va?” Daria vuotò il sacco. “Ho trent’anni … e non ho ancora visto Bordighera” Rachele per poco non è scoppiata in una fragorosa risata. “E sei imbronciata perché a trent’anni non hai ancora visto Bordighera? Se lo dici sul serio … ti prendono per matta” La discussione andò avanti per parecchio tempo. Rachele cercava di convincere l’amica Daria a non farsene un problema. Daria rispondeva che Bordighera è una bellissima località di villeggiatura con panorami mozzafiato e un clima semi tropicale in inverno. Insomma una specie di paradiso terreste. Intanto, accanto alle due amiche che discutevano animatamente si era fermato un bellissimo quarantenne, alto, distinto, il quale dopo aver sentito parlare di Bordighera, gentilmente si intromise nella discussione. “Scusate se oso intromettermi. Perché parlate così animatamente di Bordighera?” Daria rispose con passione. “Ho trent’anni e non ho ancora visto Bordighera. Le sembra giusto?” Il bellissimo quarantenne, calmissimo, accennò ad un sorriso. “Gentilissime e care signorine pavesi … non c’è problema. Sono il Conte Maurizio. A Bordighera ho una enorme villa da favola … e uno yacht (panfilo) nel mio porticciolo privato … Se volete vi invito entrambe per una vacanza da sogno come mie ospiti. Cosa ne dite?” Daria per poco non svenne. Rachele prese la palla al balzo. “Certo che veniamo. Perdere occasioni così … sarebbe un delitto, un vero peccato” Così,  partirono in tre su una rossa Ferrari ultimo modello … per la splendida Bordighera … la settimana scorsa da Pavia. (miniracconto 2 di Dino Secondo Barili)

MARIA LUISA E L’OROSCOPO (1)

Miniracconto 1 di Dino Secondo Barili

MARIA LUISA E L’OROSCOPO

Venerdì della settimana scorsa, Maria Luisa, bellissima trentenne, era giù di corda. Il suo oroscopo della settimana aveva previsto che il giorno precedente, giovedì, sarebbe stato un giorno fortunato … invece non è accaduto nulla. Ovvio che quando ci si aspetta qualcosa e non accade, si rimane male. Maria Luisa cercò di digerire il boccone amaro con un caffè in Piazza della Vittoria a Pavia … città magica per eccellenza. La bellissima trentenne non aveva ancora raggiunto la Piazza quando aveva inciampato in un acciottolato sconnesso e aveva preso una leggera storta. Il morale della trentenne era andato sotto i piedi. In quell’istante, un quarantenne dalle fattezze di un affascinante attore del cinema se ne accorse. “Signorina si è fatta male? Sono il Dott. Danilo … posso esserle di aiuto?” Maria Luisa si sentì subito meglio … ma continuò a recitare la parte dell’infortunata dolorante. Danilo si prodigò in tutti i modi. La fece appoggiare al suo braccio e quel che è successo è facile immaginarlo. Danilo e Maria Luisa presero un favoloso caffè in Piazza della Vittoria … Era solo l’inizio di bellissima love story. Infatti, Danilo chiese a Maria Luisa se era disposta a passare una vacanza a Parigi. La bellissima trentenne accettò immediatamente … perché il “treno dell’amore passa una sola volta nella vita”. Perderlo è un peccato . (miniracconto 1 di Dino Secondo Barili)

GIANFILIPPO E IL MATRIMONIO (70)

Mini racconto 70 di Dino Secondo Barili

GIANFILIPPO E IL MATRIMONIO

Fino ad un mese fa, il Dott. Gianfilippo era uno dei migliori partiti (da sposare) di Pavia. Uno di quelli, però, che applicava la regola di Franz Lear “innamorarsi sempre … fidanzarsi qualche volta … sposarsi mai” …  Cinquant’anni portati alla grande, Commercialista nel milanese con vasta clientela, abitante a Pavia … Attico sul Lungo Ticino e Ferrari rossa fiammante parcheggiata davanti il Palazzo. “Era! … Era uno dei migliori partiti! …”  Da un mese, però, la situazione del cinquantenne è totalmente cambiata. Un mese fa, è giunta a Pavia da Padova per specializzarsi all’Università, Esmeralda, cugina della zia Teresa, venticinque anni, bellissima … alta, capelli rossi come il fuoco … gambe da fine del mondo. Dal giorno in cui Gianfilippo l’ha vista non è stato più lui. Non ha capito più nulla. Ha perso completamente la testa. Ha inondato di attenzioni Esmeralda … e senza neanche pensarci ha pronunciato la fatidica frase “Esmeralda sposiamoci … sposiamoci subito” Qui Esmeralda è stata irremovibile. “No, Gianfilippo. Prima devo specializzarmi all’Università … Poi … se son rose fioriranno” Per Gianfilippo è iniziato il dramma. Per un cinquantenne come lui che aveva sempre avuto donne (che dicevano sempre si) brune, bionde e rosse, era una cosa inconcepibile. Cominciarono notti insonni, sogni ricorrenti, attese snervanti davanti all’Università per vederla uscire raggiante dopo la lezione. I giorni passavano lenti come fossero settimane … mesi … anni. Da Esmeralda solo occhi languidi, qualche sorriso e … neanche un bacio. La Signora Maria, impiegata di fiducia comprese che “il Suo Capo” aveva perso la testa ed era il caso di intervenire. Ne parlò con altre sue colleghe il cui Capo cinquantenne aveva perso la testa. Tra le conclusione alle quale era giunta ce n’era una originalissima … “Se Gianfilippo fosse riuscito a portare per tre volte Esmeralda nel Bar di Franchino, il più fantasioso barista di Pavia … la venticinquenne sarebbe crollata come una pera cotta e l’avrebbe sposato” Come il cinquantenne ha saputo “il segreto”  è partito in quarta. “Esmeralda che ne diresti se andassimo a prendere il caffè da Franchino in Piazza della Vittoria?” Chi conosce le donne sa che sono imprevedibili, incomprensibili, inspiegabili … “E perché dovremmo andare a prendere il caffè da Franchino? Prima di andare nel Bar di Franchino vorrei visitare tutti gli altri Bar di Pavia” Gianfilippo si sentì sconfitto. Nella notte ebbe un sogno “nel sogno, il cinquantenne, si trovava sotto la Statua del Regisole. Esmeralda stava estasiata davanti alla statua … e lo baciato” A quel punto del sogno, Gianfilippo si è svegliato tutto sudato, ma felice. Aveva trovato la soluzione. Esmeralda abitava proprio nei pressi di Piazza del Duomo, poco distante dalla Statua del Regisole. Il cinquantenne si è preparato e un’ora prima che Esmeralda scendesse dal suo appartamento per andare all’Università si è presentato tutto pimpante. “Esmeralda, lo sai che Pavia è una città magica?” La venticinquenne si mostrò interessata. Era caduta nella rete. “Esmeralda, quando passi davanti alla Statua del Regisole non alzare mai gli occhi … “ Dire ad una donna di non fare una cosa è come ottenere l’effetto contrario. Infatti, Esmeralda supplicò Gianfilippo di spiegarle il perché. Questa volta, lo scaltro Commercialista cinquantenne pavese aveva scoperto il gioco. “Esmeralda … se mi sposi te dico” Cosa fa una donna per sapere ciò che non sa?  … Ha baciato appassionatamente sulla bocca  Gianfilippo e lo ha sposato. Mini racconto 70 di Dino Secondo Barili

CARLA E IL CAFFE’ AL BAR (69)

Mini racconto 69 di Dino Secondo Barili

CARLA E IL CAFFE’ AL BAR

Ogni giorno è un giorno nuovo e bisogna partire con il piede giusto. Una settimana fa, Carla, bellissima quarantenne pavese … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … si è alzata con un cerchione alla testa (almeno così le era sembrato). Pensò subito al rimedio … un bel caffè in Piazza della Vittoria nel Bar del più fantasioso barista di Pavia: Franchino. A volte il caffè non basta … ci vuole qualcosa in più, quel quid che si chiama fantasia … La fantasia è come il peperoncino sulla pastasciutta. Non si vede, ma si sente … specialmente nei bucatini alla Amatriciana. Carla non aveva ancora messo piede nel Bar di Franchino e l’amica e coetanea Osvalda l’aveva passata ai raggi X. “Carla, cosa hai fatto questa notte? Dalla faccia che ti ritrovi … posso immaginare la notte di fuoco” La quarantenne si preoccupò. Prima di rispondere doveva guardarsi allo specchio. Non ha fatto fatica. Nel Bar di Franchino ci sono specchi dappertutto. Carla reagì. “Osvalda hai proprio ragione. Ho una faccia da schifo, ma non ho fatto quello che hai pensato tu” Ci sono amiche che hanno la bocca di fuoco … “Ecco, vedi, è proprio lì … il guaio. Sono le notti di fuoco che fanno bene alla salute. Altro che cura di bellezza. La bellezza è … nel letto” Il discorso sarebbe andato ancora per le lunghe se non fosse intervenuta Rosalda, altra bocca di fuoco. “Carla e Osvalda ho bisogno di voi. Sto allestendo una nuova rivista dialettale pavese. Mi servono due come voi per dare colore alle scene. Cosa ne dite?” Carla e Osvalda si ricordarono di quando erano all’asilo dalle Suore … ed erano salite per la prima volta sul palco. Accettarono l’offerta immediatamente. Il volto di Carla cambiò espressione … divenne gioioso come non lo era da parecchio tempo. Ma il colpo di teatro non si è fatto attendere. Nel Bar di Franchino è entrato il Regista TV Rosalindo, un cinquantenne che più figo non poteva essere. Al seguito aveva un gruppo di cinquantenni da fine del mondo i quali hanno perso subito la testa per Carla, Osvalda e Rosalda. Si sa che la gente di teatro non finisce mai di stupire. Decisero sull’istante di provare la scena del bacio. Facile immaginare cosa è successo. Il Regista Rosalindo ha inforcato la cinepresa pensando al suo prossimo film, mentre le tre favolose quarantenni pavesi provavano la scena del bacio tra le braccia di tre gagliardi cinquantenni campioni di “bacio all’italiana”. Del resto si sa … il bacio accende la passione … e con la passione nasce la voglia e la gioia di vivere. Mini racconto 69 di Dino Secondo Barili

ANDREA E LE DONNE BIONDE (68)

Mini racconto 68 di Dino Secondo Barili

ANDREA E LE DONNE BIONDE

Nella vita non c’è nulla di facile, specialmente nella scelta della compagna. L’Architetto Andrea, per esempio, fisico da fine del mondo, era giunto a cinquant’anni ed aveva un debole per le donne bionde. Ne aveva incontrate parecchie. Con alcune aveva anche passato dei periodi bellissimi … poi, non si sa perché, l’incanto finiva. A cinquant’anni, però, un uomo deve decidersi quale strada prendere. Se restare solo come un cane … oppure trovare la persona giusta con la quale passare giornate incantevoli e notti da sogno (in tutti i sensi). Un mese fa, l’Architetto Andrea ha deciso di parlarne al suo Psicologo di fiducia, il Dott. Danilo, famosissimo a Pavia. Un sessantenne che non aveva peli sulla lingua. “Andrea, svegliati. Svegliati sul serio. Ti sei fissato sulle donne bionde … e fin li niente da dire, tutti i gusti sono gusti. Ti sei fissato anche sulle donne pavesi (bionde), ma guarda che di donne bionde è pieno il mondo … non solo a Pavia. Inoltre, le donne bionde hanno un caratterino mica da ridere. Per un po’ lasciano dire e fare … sembra che condividano ogni tuo pensiero e desiderio … poi arriva il bello. Cominciano a mettere i puntini sulle i … poi sulle u … poi sulle a … Insomma, quando una donna vuole sottomettere (sempre) un uomo e fargli fare ciò che vuole trova mille strade. Ragion per cui, Andrea, allarga il tuo orizzonte … allarga il tuo orizzonte … non solo bionde, ma anche more, rosse, castane ecc. E non fissarti solo sulle quarantenni … Per un cinquantenne come te, vanno benissimo anche le trentenni … anzi, meglio, perché sono affascinate dai cinquantenni dei quali ammirano soprattutto l’esperienza” L’Architetto Andrea, dopo un simile sermone, si è sentito un Adone. A casa si è guardato allo specchio e si è visto come un Dio greco. Fece la prima cosa che gli venne in mente. Telefonò alla sua Collega Federica, Architetto pavese, trent’anni … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. “Federica hai voglia di prendere un caffè in Piazza della Vittoria?” La trentenne non era sulle sue. La risposta è stata (a dir poco) violenta. “Andrea, oggi non è giornata giusta. Ho un diavolo per capello. E, poi, voi cinquantenni, vecchi marpioni, cominciate con il caffè e non si sa mai dove andate a finire (cioè al letto) … Sarà per la prossima volta … se ho voglia”  Andrea, si sentì un verme. Si guardò nuovamente allo specchio e puntando il dito contro la sua immagine riflessa “Andrea ben ti sta … così un’altra volta impari a fare il figo!” Quando un uomo arriva a cinquant’anni incassa ogni cosa. Per fortuna che c’era sempre la “carta di riserva”. Andrea doveva tenere una relazione al “Club della Felicità” di Lodi. Era la volta buona per cambiare aria e lasciare Pavia a dormire sulle rive del Ticino. A Lodi, per l’Architetto Andrea, l’accoglienza è stata trionfale. Il Club della Felicità era composto quasi esclusivamente da donne di ogni età, trentenni, quarantenni, cinquantenni … alte, basse, bionde, brune e more a volontà. La Relazione ha avuto successo, anzi, un inaspettato successo. In particolare è stata apprezzata dalla Presidente del Club della Felicità, la Dott. Meraviglia, una trentenne … alta, mora, occhi neri e gambe da fine del mondo la quale l’ha invitato nel suo Agriturismo. Facile immaginare che appena entrati la trentenne ha baciato lungamente, appassionatamente Andrea … Il quale ha risposto come sanno baciare (e amare) i cinquantenni pavesi. Mini racconto 68 di Dino Secondo Barili

 

CATERINA E IL PONTE DI BARCHE DI BEREGUARDO (67)

Mini racconto 67 di Dino Secondo Barili

CATERINA E IL PONTE DI BARCHE DI BEREGUARDO

Quindici giorni fa, Caterina, bellissima trentenne pavese … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … si è messa in mente di creare il “Coro delle Tre Sorelle”. Qualche lettore dirà che è un’idea alquanto strana. Nella vita, però, di strano non c’è nulla. Caterina ha sempre avuto il canto nel sangue. Perché non tentare un’avventura? Ne parlò con le due coetanee e amiche, Federica e Laura … bellissime trentenni … alte, bionde, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Del resto Caterina aveva a disposizione una camera insonorizzata nella villetta in cui abitava alla periferia di Pavia. Avere  a disposizione i mezzi e non usarli è un vero peccato. L’idea del “Coro delle Tre Sorelle” aveva subito avuto successo. Le prove erano iniziate subito, quindici giorni fa, l’entusiasmo delle tre trentenni era alle stelle. Inoltre, Caterina, Federica e Laura nel parlavano in continuazione … in Ufficio, al Bar … tra gli amici. Ovvio che una simile propaganda crea interesse. Una settimana fa, anche Giovanni, Paolo e Michele, tre bellissimi quarantenni con una voce tenorile che incantava …  hanno cominciato a fare i loro timidi approcci. E’ stata Laura a lanciare l’esca. “Perché non entrate a far parte del Coro?” L’entusiasmo è andato alle stelle. Caterina è stata la prima ad abbracciare Giovanni. “Ma che bella sorpresa … non pensavo di trovare un così largo consenso. Ora possiamo affrontare un repertorio più impegnativo” Federica ha fatto subito coppia con Paolo e Laura con Michele. Cosa c’è di più bello di un Coro affiatato? Caterina, poi, ci sapeva fare. Aveva la stoffa del Direttore del Coro. Dettava legge in ogni momento. Tutti stavano ai patti. Per esempio. Caterina, dopo aver scelto vari pezzi da cantare ha fatto una proposta che ha lasciato tutti a bocca aperta. “Alcune prove andremo a farle sulla riva del fiume Ticino. Solo in quel luogo ci sono le condizioni adatte … e soprattutto c’è l’atmosfera giusta” Tutti hanno accettato l’idea … ma il romanticismo ha fatto capolino. Del resto si vedeva lontano un miglio che Giovanni pendeva dalle labbra di Caterina. Paolo non si staccava mai da Federica la quale lo teneva sempre per mano. In quanto a Laura era già passata al bacio. Appena poteva si esibiva in baci lunghi, appassionati lasciando Michele senza fiato. Ora, mancavano le prove sulla riva del fiume Ticino. Prove che hanno avuto successo perché … dopo il canto Giovanni ha baciato Caterina … e Paolo ha fatto lo stesso con Federica. A questo punto le tre coppie si sono convinte che era ora di spiccare il volo. Presentarsi per una esibizione pubblica. Dove? Sul Ponte di Barche di Bereguardo …  Cosa c’è di più bello di cantare sopra un Ponte? Il palcoscenico è tutto lì. Il pubblico non è necessario. Immersi nella natura, mentre l’acqua del Ticino gorgoglia sotto il ponte … è il massimo della felicità. Essendoci pure l’Amore … non serve altro. A volte la felicità … non costa niente ed è sempre a portata di mano. Mini racconto 67 di Dino Secondo Barili

ROSSELLA … A MARSIGLIA (66)

Mini racconto 66 di Dino Secondo Barili

ROSELLA … A MARSIGLIA

Una settimana fa, Rosella, bellissima quarantenne pavese … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … non era soddisfatta della vita che stava conducendo. Nei suoi quarant’anni aveva fatto mille cose. Si era laureata con 110 e lode. Aveva studiato musica. Aveva creato un Coro al quale dedicava la vita … ma non era soddisfatta. Lunedì della settimana scorsa, appena alzata dal letto, si guardò allo specchio. Si  osservò profondamente negli occhi e … “Basta … adesso Basta. Ho bisogno di amare e di essere amata. Da oggi cambio regime. Al primo posto l’Amore … quello con la A maiuscola” Dopo essersi preparata telefonò in Ufficio per chiedere una giornata di permesso. Il Titolare è andato su tutte le furie. “Anche tu a casa. Possibile che le assenze devono avvenire tutte e solo al Lunedì?” Dopo aver bisticciato per un bel po’ al telefono, Rosella l’ha avuto vinta. Ora si trattava di fare. Un conto è dire … un conto è fare. Quando una persona non ha le idee chiare fa la cosa più semplice di questo mondo … prende il primo treno che gli capita a tiro. Rosella mentalmente aveva deciso. Sarebbe andata a Marsiglia … A Marsiglia? … a fare cosa? (magari a prendere un caffè … da Pavia a Marsiglia è un attimo). Inutile farsi domande, la vita è avventura. Va presa per quella che è … con un po’ di follia. Al mattino del lunedì Piazza della Stazione FS di Pavia è affollatissima. Rosella era ancora nel Viale della Stazione quando si sentì chiamare. “Rosella. Rosella … cosa fai da queste parti? Non dovevi essere in Ufficio?” Era il suo vicino di casa, il Dott Gianluca, un cinquantenne da fine del mondo … con una differenza … Rosella era proprietaria dell’appartamento nel Palazzo in cui abitava … mentre Gianluca era il proprietario dell’Attico che occupava l’intero perimetro del Palazzo. Rosella non perse tempo. “Gianluca … vado a Marsiglia” Il cinquantenne è rimasto di stucco. Anche lui doveva andare a Marsiglia. La cosa l’incuriosì. Volle saperne di più. Ormai Rosella e Gianluca si guardavano negli occhi come ipnotizzati un dall’altro. Come non si erano mai guardati prima. La vita cambia nel giro in pochissimi secondi. Gianluca aveva i minuti contati. “Allora, Rosella, a Marsiglia ci andiamo insieme?” La quarantenne pavese si rese conto che nulla sarebbe stato più come prima. Gianluca aprì lo sportello della Ferrari rossa fiammante. Rosella prima di prendere posto … incollò le sue labbra su quelle di Gianluca. Un bacio talmente caldo, lungo ed appassionato che al cinquantenne gli parve di sentire “La Marsigliese” … del resto la vita è fatta di coraggio, di voglia e di gioia di vivere. Le cose … o si fanno subito o non si fanno mai. Mini racconto 67 di Dino Secondo Barili

CHIARA E KETTY … UNA SERA A FIRENZE (65)

Mini racconto 65 di Dino Secondo Barili

CHIARA, KETTY E UNA SERA A FIRENZE

La vita è una meravigliosa avventura. Ogni tanto, però, bisogna darsi una mossa. Svegliare la fantasia. Creare l’atmosfera. Muovere i fili della passione. La pensava cosi anche Chiara una trentenne pavese, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Si fa presto dire “muovere i fili della passione” … l’importante è riuscirci. Lunedì della settimana scorsa, Chiara ne parlò con il suo Psicologo di fiducia, il Dott. Danilo, famosissimo a Pavia. Il Luminare è stato chiaro. “Chiara, se vuoi muovere i fili della passione non devi pensare al passato … ma al futuro. Devi pensare a ciò che può accaderti oggi, domani … Per esempio. Immagina di poter realizzare un sogno … Il tuo sogno segreto, quello che covi nel profondo, tra le pieghe della tua mente …” La trentenne non aspettava altro. Era proprio la risposta che cercava. Il sogno di Chiara era … visitare Firenze … di sera, di notte … come nella nota canzone  “Firenze stanotte sei bella / in un manto di stelle / che in cielo risplendono / tremule come fiammelle” Era quella la Firenze che Chiara sognava, voleva, desiderava, immaginava. Ne parlò con la sua amica Ketty, un’altra trentenne bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. La decisione è stata immediata. Il martedì mattina le due trentenni partirono da Pavia. A Milano salirono sul treno super veloce con i biglietti assegnati dal computer. Quando Chiara e Ketty presero posto sull’elegante mezzo rimasero di stucco. Di fronte a loro si trovavano due quarantenni da fine del mondo. Dire super … era dire poco. Le presentazioni sono state immediate. “Io, Chiara” … “Io, Ketty” … La presentazione dei quarantenni tardò un pochino, un po’ impacciata … “Io, Ottavio … Regista del prossimo film TV … Firenze sogna” Il secondo balbettò qualcosa. Alla fine parlò “Sono Gianluigi, lo sceneggiatore del film … però, preferisco leggervi la trama … “Due bellissime trentenni, Chiara e Ketty, su consiglio del loro Psicologo partono da Pavia per visitare Firenze … di sera, di notte … forse per incontrare l’amore, l’uomo  del Destino. A Milano salgono sul super treno e si trovano davanti, come compagni di viaggio, un Regista di nome Ottavio, ed uno Sceneggiatore, di nome Gianluigi, che devono studiare la trama … prima girare un film per la TV. La simpatia è immediata. Chiara si innamora di Ottavio … Ketty dello sceneggiatore più folle del pianeta Gianluigi (cioè, io) … Firenze li ha stregati ancora prima di averla vista”  … Proprio quello che è accaduto … con baci a volontà e notti di fuoco. Mini racconto 65  di Dino Secondo Barili

MIRACOLI IN PIAZZA DUCALE A VIGEVANO (64)

Miniracconto 64

MIRACOLI IN PIAZZA DUCALE A VIGEVANO

La vita è fatta di alti e bassi. Anche nel lavoro. Una settimana fa, L’Architetto Simone, cinquant’anni, abitante a Pavia con Studio in Milano era giù di corda. Durante la pausa caffè se ne lamentò con il suo Collega milanese. “Amedeo, per fortuna che non vivo del mio lavoro, ma questo è un periodo nero. Sono mesi che non ricevo una commissione … Oltretutto, la fidanzata mi ha piantato … ma questo sarebbe il meno dei mali” L’Architetto Amedeo, che era oberato di lavoro, decise all’istante di aiutare Collega. “Simone, sei capitato proprio come il cacio sulla pastasciutta. Dovrei presentarmi ad un appuntamento di lavoro in Piazza Ducale a Vigevano oggi pomeriggio alle tre. Potresti andarci tu?” Il cinquantenne si sentì sollevato. Accettò con piacere e, senza guardare, mise in tasca il biglietto da vista con le indicazioni necessarie. Alle tre del pomeriggio di una settimana fa, l’Architetto Simone era puntuale in Piazza Ducale a Vigevano. Cercò il biglietto da visita per telefonare e non lo trovò. Gli vennero i brividi. Per fortuna che in quell’istante il telefonino si mise a suonare. “Sono la Dott. Flavia. Tra pochi minuti sono in Piazza Ducale dove potrei trovarla esattamente?” Simone si sentì sollevato. Diede le indicazioni richieste ed attese con calma. La calma, però, durò poco. Quando il cinquantenne si trovò davanti la donna … perse completamente la parola. Una stupenda trentenne! … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Proprio la donna che aveva sempre sognato. A toglierlo dall’impaccio ci pensò la stessa Flavia. “Architetto Simone, il caffè lo prendiamo nel mio Castello a mezz’ora di strada da qui. Mi segua” Simone era talmente frastornato che sembrava un automa. La ruota si era messa a girare per il verso giusto. Infatti, la proposta di ristrutturazione del Castello l’avrebbe impegnato per mesi. Flavia, però, non era solo una donna, ma una Dea … e dalle Dee ci si può aspettare di tutto. Infatti … “Architetto Simone, possiamo darci del tu? Penso che avremo molta strada da fare insieme … Se vuoi, vorrei ricordare questo nostro primo incontro con una vacanza a Parigi. Cosa dici?” Cosa poteva dire un cinquantenne in crisi? piantato dalla fidanzata? Come era possibile rifiutare la proposta di una Dea come Flavia? Infatti, Simone e Flavia sono ancora a Parigi. In questo momento stanno visitando Notre Dame … mano nella mano. Ogni tanto si guardano e scatta inevitabilmente un bacio appassionato … di quelli da fine del mondo. Miniracconto 64 di Dino Secondo Barili