IRIS E IL CAFFE’ (24)

Miniracconto 24

IRIS E IL CAFFE’

Una settimana fa, Iris ha compiuto quarant’anni e si è accorta improvvisamente di aver visto passare gli anni senza la realizzazione di alcuni suoi sogni … uno dei quali, visitare Parigi. Si rese conto che andare a Parigi da sola sarebbe stato complicato. Un po’ per clima che si respira. Un po’ per le notizie di cronaca. Chiese  alla sua amica Fiorenza se era disposta a fare un viaggio con lei nella Capitale francese. L’amica non aveva mai svelato i propri segreti. Si lasciò andare. “Iris, io a Parigi ci sono stata due volte. La prima volta, a vent’anni con il mio fidanzato di allora, Carmelo. Non ho un bel ricordo di quel viaggio perché, appena tornati ci siamo lasciati. La seconda volta, a trent’anni con il mio fidanzato con il quale ho vissuto cinque anni stupendi. Se venissi con te, Parigi, mi farebbe solo male. Parigi è bellissima … ma bisogna andarci in coppia, da innamorati … o con la speranza di fare coppia per parecchio tempo. Se vuoi un mio consiglio … vai a Parigi … ma con l’uomo che ti fa la corte, che spasima per te. Allora vivi momenti incantevoli” Iris non perse una parola di ciò che ha detto Fiorenza. Ha fatto mente locale e il suo pensiero è corso subito al suo vicino di casa, il Dott. Filippo un cinquantenne, non bellissimo, ma con un’ottima posizione economica, il quale stravedeva per lei. Purtroppo, il Dott. Filippo era un po’ timido. Complimenti entro certi limiti. Non andava mai oltre il “Buon giorno, buona sera”. Una settimana fa, Iris aveva voglia di andare a Parigi e aveva deciso. Ci sarebbe andata cascasse il mondo. Sabato scorso, la bellissima quarantenne pavese, attese che il Dott. Filippo fosse nel suo appartamento. Suonò il campanello. “Dott. Filippo, mi scusi se sono invadente. Ho voglia di un buon caffè e sono rimasta senza zucchero. Non potrebbe prestarmene un po’?” Per il cinquantenne è stato come se fosse apparso il sole. “Venga, venga Iris. Il caffè glielo preparo io … sono un artista del caffè” Fece accomodare Iris nel grande salone dove spiccava un copia di un quadro di Monet. La quarantenne pavese si incantò davanti al quadro e non parlò più. Il Dott. Filippo se ne accorse. Ne volle conoscere le ragioni. “Questa è la copia di un quadro che si trova nel Museo degli Impressionisti a Parigi … Sapesse che voglia ho di andarlo a vedere dal vivo … “ Ormai era fatta. Il Dott. Filippo si è sboccato. “Se vuoi … possiamo andarci insieme … subito” Iris ne fu entusiasta. Chi ha tempo non aspetti tempo. Miniracconto 24 di Dino Secondo Barili

MORENA E LA CACCIA AL TESORO (23)

Miniracconto 23

MORENA E LA CACCIA AL TESORO

Una settimana fa, Morena, bellissima impiegata quarantenne pavese, non voleva partecipare alla “caccia al tesoro” organizzata nell’Oltrepo’ Pavese mentre la sua amica e collega Luisa, si. Quando due amiche non sono d’accordo si arriva al compromesso. “Morena cosa ti costa prendere parte alla gara? Meglio partecipare … che stare a guardare. Una “caccia al tesoro” è sempre un’avventura … un’avventura nell’avventura. Non sai mai cosa può capitare. Potresti incontrare il Principe azzurro?” Morena si è messa a ridere. “Proprio io? Con la fortuna che tengo …” Luisa si spazientì. “Morena, nella vita … mai dire mai” A quel punto la bellissima pavese cedette le armi. Luisa si affrettò a svolgere le pratiche burocratiche e le due amiche si trovarono ai nastri di partenza sabato della scorsa settimana: Luisa pilota, Morena passeggero. Quando ci si avventura per le strade dell’Oltrepò Pavese tutto sembra facile, ma si tratta di un territorio magico. Può accadere di tutto. Dopo un’ora di su e giù per le verdi colline … dopo aver risolto nei tempi stabiliti i 15 quesiti … le due amiche si trovarono su una stradina accidentata per l’ultimo tratto. Avevano percorso neppure un chilometro in mezzo ai boschi quando l’auto si trovò con due gomme sgonfie. Cosa fare? Luisa partì come una freccia per chiedere aiuto. Morena rimase sola su una stradicciola accidentata. Quando si prende parte ad una “caccia al tesoro” la tensione sale alle stelle … specialmente quando si è in vista del traguardo e si pensa di essere tra i vincitori. Morena continuava a guardare l’orologio ed i minuti sembravano ore … Ormai stava per andare in crisi quando comparve un guardaboschi in divisa e fucile a tracolla “Signorina … è rimasta in panne? Non si preoccupi. Ci penso io. Mi segua” Morena un po’ titubante seguì il guardaboschi lungo un sentiero ripido. Giunti ad un cancello il guardaboschi parlò. “Signorina, coloro che hanno carattere e si giudicano belli, bravi e intelligenti vincono qualsiasi sfida. Entri in quel cancello. Porta al Castello delle Fate. Stia attenta dove mette i piedi”. Morena aprì il cancello. Mise un piede in fallo. Finì su uno scivolo che la portò  direttamente nel Salone delle Feste del Castello illuminato a festa. Un’orchestrina si è messa a suonare un valzer viennese. Uno stupendo cinquantenne si presentò. “Sono il Principe delle Bollicine” … e l’invitò a ballare. Cosa poteva fare la bellissima impiegata pavese? Accettò. Ogni momento della vita è quello buono per raggiungere la felicità. Miniracconto 23  di Dino Secondo Barili

IL RAFFREDDORE DI ELISA (22)

Miniracconto 22

IL RAFREDDORE DI ELISA

Una settimana fa, Elisa, bellissima trentenne impiegata pavese, aveva il raffreddore. Qualche lettore dirà che il raffreddore è un male di stagione. Oggi c’è … poi passa. Elisa, invece, stava male e la sua amica Caterina voleva aiutarla. “Elisa, devi reagire. Pensa alle cose belle che puoi fare … e il raffreddore passa prima” Una parola. Elisa aveva altri motivi per stare male. Si era lasciata da poco con il fidanzato e questo peggiorava la situazione. Caterina cominciò ad insistere. “Elisa … dopo un Papa se ne fa un altro. Non è mica la fine del mondo. Oggi, chi più chi meno, per quel sentiero ci passano in molte. Datti da fare. Dipende da te” Dagli oggi dagli domani, la trentenne capì che se voleva riprendere a vivere bene doveva  reagire. Tutto dipendeva da lei. Detto fatto, Venerdì della settimana scorsa Elisa chiese un giorno di permesso con una scusa banale. Voleva andare a trovare sua zia Carmelina in Svizzera. Così fece. Prese il treno e, in poche ore, si trovò nel paese più esclusivo d’Europa. La Zia Carmelina, avvisata dell’arrivo della nipote, fece le cose in grande. Invitò a pranzo il figlio del Direttore della Banca locale, Dott. Jansen, un quarantenne single da fine del mondo, fanatico della pizza fatta in casa. L’incontro ha funzionato. La pizza ha fatto il suo effetto … innaffiata abbondantemente dallo spumante dell’Oltrepò Pavese portato appositamente da Elisa. Vuoi per la pizza, vuoi per lo spumante, vuoi per la bellezza superlativa della trentenne pavese elegantissima … Jansen è andato in estasi. Al termine del pranzo, il quarantenne ha voluto, subito, presentare Elisa al padre per ottenere l’approvazione al fidanzamento. Quando un padre vuole diventare nonno … ha più fretta del figlio che si vuole sposare. Concesse in uso la grandiosa Villa vista Lago per le esercitazioni amorose di Jansen … Elisa è ancora in Svizzera … non si sa quando e se tornerà. La vita è una cosa seria … va vissuta con passione. Miniracconto 22 di Dino Secondo Barili

IL SOGNO DI ILARIA (21)

Miniracconto 21

ILARIA E IL SOGNO

Giovedì della settimana scorsa Ilaria, bellissima impiegata quarantenne pavese, ha fatto un sogno. Chi è che non sogna? Tutti. Alcuni sogni si ricordano … la maggioranza dei sogni va nel dimenticatoio. Ilaria, però, giovedì della settimana scorsa ha sognato … e si è ricordata ogni particolare. Era a letto. Si era appena addormentata quando, in sogno, si è trovata in Corso Garibaldi a Pavia, quasi vicino alla Chiesa di San Michele. Si è sentita chiamare “Ilaria guarda dove metti i piedi …” Ilaria abbassò gli occhi e per terra c’era una cartolina. La raccolse. La girò e rigirò tra le mani … “una cartolina da New York”. La quarantenne pavese non era mai stata a New York … cosa poteva significare? Ormai, il sonno era passato. La mente si era messa in movimento. Il sogno diventava sempre più reale e intrigante … e se il giorno che stava per nascere avesse riservato sorprese? Alla pausa Bar, Ilaria aveva gli occhi gonfi. La sua amica e collega Giovanna se ne accorse. Chiese spiegazioni. “Ilaria non fare finta di niente … tu hai avuto una esagerata  notte d’amore. Inutile che fai finta di nulla. Non mi inganni. Ti conosco troppo bene” Quando si lavora in ufficio a contatto di scrivania difficile avere segreti, specialmente con le amiche del cuore. Ilaria per un po’ ha cercato di nascondere la verità poi … “Ho fatto la notte bianca per via di un sogno … “ a quel punto Giovanna intervenne. “Fermati, fermati … non dire nulla. Stanno arrivando delle e-mail. Siamo convocate dal Direttore con la massima urgenza”. Ilaria e Giovanna si precipitarono dal Direttore il quale era sulla porta dell’Ufficio ad aspettarle. “Chi di voi due conosce l’inglese a meraviglia?” Ilaria parlava inglese come fosse di madrelingua. Giovanna no. “Allora, Ilaria si prepari deve accompagnare il nuovo Direttore Generale a New York. Partenza domani mattina alle sette. Appuntamento in questo Ufficio” Ormai sembrava cosa fatta, ma era solo l’inizio. Quando, al mattino successivo Ilaria conobbe il nuovo Direttore Generale per poco non svenne. Era Federico il suo compagno di banco delle elementari … di tanti anni prima. Ora erano di nuovo insieme … per un viaggio di lavoro (solo di lavoro?) a New York. Un viaggio che sembrava preparato dal Destino, il quale, di solito … fa le cose in grande. Miniracconto 21 di Dino Secondo Barili

UNA GIORNATA INDIMENTICABILE … PER MARIA LUISA (20)

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UNA GIORNATA INDIMENTICABILE … PER MARIA LUISA

Mercoledì della scorsa settimana, Maria Luisa, bellissima quarantenne pavese, single, si è svegliata con una domanda in testa: “Cosa posso fare per vivere una giornata indimenticabile?” Spesso alle domande semplici è difficile dare una risposta. Ne parlò con la sua amica Renata mentre prendeva il caffè al Bar. “Maria Luisa … non ti sembra di pretendere troppo? Hai un bel lavoro ben retribuito … un lussuoso appartamento sul Lungo Ticino a Pavia … hai la salute, sei bellissima … ora, pretendi di avere anche la felicità? Ricordati che chi troppo vuole … con quel che segue” Maria Luisa ammutolì, ma non si dichiarò convinta. Al Bar, accanto alle due donne, c’era un signore cinquantenne dal fascino strano … poteva essere un attore o un regista. Si presentò “Sono il Dott. Danilo. Ho ascoltato la conversazione e mi sono sentito coinvolto. Questo è il mio biglietto da visita. Mi piacerebbe continuare la conversazione con entrambe nel mio Ufficio … alle ore dieci precise” … pagò il caffè e se ne andò.  Maria Luisa e Renata si guardarono in faccia con fare interrogativo. Cosa poteva riservare il Destino? Renata non ne volle sapere. “Io non ci vengo. Il rischio è  troppo alto” Maria Luisa lasciò il caffè a metà e … “Ci devo pensare … ho ancora mezzora” Ormai, però, aveva deciso. Non si chiude la porta in faccia all’avventura … ogni giorno ha bisogno qualcosa di nuovo, originale, unico, indimenticabile. La quarantenne pavese fece un giro intorno a Piazza della Vittoria … poi si presentò all’indirizzo indicato sul biglietto da visita. Palazzo antico, in perfetto ordine … perfetto persino “l’omino” nella guardiola della portineria. “Scusi Miss. Cerca il Dott. Danilo? Mi segua … l’accompagno” Maria Luisa cominciò ad andare in tilt … tutto bello, tutto lustro, tutto perfetto. Nel lussuoso e ampio Ufficio la quarantenne pavese venne accolta dallo smagliante sorriso … dell’uomo più affascinante della Lombardia e dintorni. Perse completamente la parola. “Maria Luisa, diamoci del tu … conosco il tuo nome … vuoi vivere una giornata indimenticabile? Ti offro la scelta. Puoi scegliere tra un pranzo con quaranta portate in un ricercato Ristorante dell’Oltrepò Pavese … oppure una romantica passeggiata a Valencia in Spagna, da raggiungere subito col mio aereo privato, dove ho un ampio appartamento vista mare? La mia sarà una compagnia discreta … unica … tra arte, poesia, musica e molto di più” Cosa poteva rispondere Maria Luisa? … “Partiamo, partiamo subito … Valencia è nostra … tutta nostra come la vita” (e ringraziamo Colui che ce l’ha donata) – miniracconto 20 di Dino Secondo Barili

GIULIANA E ANDREA … A PARIGI (19)

Miniracconto 19

GIULIANA E ANDREA … A PARIGI

Lunedì della scorsa settimana, Giuliana bellissima impiegata quarantenne pavese, non aveva voglia di andare in Ufficio. Si inventò una visita specialistica urgente e chiese una giornata di permesso. Siccome non aveva mai chiesto nulla, le fu subito concesso. La bellissima quarantenne pavese ne approfittò per una visita di routine che si risolse in dieci minuti o forse meno ed ebbe la giornata libera per fare una scappata a Milano. Milano è sempre Milano. Una persona sa come va a Milano … ma non sa come torna. Questo, almeno, è quello che raccontavano i vecchi. Infatti, Giuliana prese il treno a Pavia e in mezzora si trovò nel centro di Milano in piazza del Duomo. Giuliana si sentì soddisfatta. Poteva godersi la città più bella della Lombardia in lungo e in largo. A Milano, però, si incontrano più pavesi che a Pavia. E’ stato proprio in Piazza del Duomo che incontrò il suo vicino di casa, il Dott. Raffaele, un settantenne che aveva un debole per la quarantenne. “Giuliana stavo proprio pensando a te. Mio figlio Andrea deve andare a Parigi per un Convegno sulla semina dell’erba medica. Cerca disperatamente una persona di fiducia che conosca il francese. Saresti disposta ad accompagnarlo?” Giuliana conosceva di vista Andrea, il figlio del settantenne, ma non ci aveva mai parlato insieme. E’ stato in quell’istante che comparve Andrea. Per Giuliana è stato il classico colpo di fulmine. Non ha capito più nulla. Il fatto è che anche Andrea è rimasto abbagliato. Ormai non c’era più alcun motivo per … “non” andare a Parigi. Andrea e Giuliana salutarono il Dott. Raffaele e partirono all’istante per una delle città più belle del mondo … l’Amore non può attendere. (miniracconto 19 di Dino Secondo Barili)

UNO SCENEGGIATORE … PER OTTAVIA (18)

Miniracconto 18

UNO SCENEGGIATORE … PER OTTAVIA

Il motivo per cui parecchie persone sono insoddisfatte è dovuto al fatto che ci sono molte opportunità, ma nessuna si realizza. Una settimana fa è stato così anche per Ottavia, quarant’anni, bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. A volte non basta un bell’aspetto per vincere la sfida della vita. Ci vogliono anche (e soprattutto) le idee chiare. Ottavia aveva tutto, lavoro, casa, ottimo stipendio … ma non era soddisfatta sul piano sentimentale. Quando una persona ha tutto … ma non ha la “motivazione” principale della vita … è come se avesse nulla. Una settimana fa Ottavia ne parlò con la sua amica del cuore. “Armanda, ho la testa in confusione … mi sembra di essere sospesa tra la terra e il cielo” Armanda aveva capito tutto. Anche lei era passata da una simile esperienza. Intervenne immediatamente. “Ottavia non sei la sola in quelle condizioni. La decisione dipende da te. Vuoi un consiglio? Iscriviti ad un Corso di Teatro. Lì trovi la soluzione del tuo problema” Messa così sembra una cosa facile. Ottavia, però, era di quelle che non si faceva dire due volte la stessa cosa. Prese nota del suggerimento. Si informò sulle modalità per entrare in “quel mondo” e si trovò immediatamente a suo agio. La Segretaria del Corso era la Signora Evelina. Appena guardò Ottavia fece le sue riflessioni e le espresse liberamente. “Ottavia la vita è tutta un teatro … però se vuoi il mio consiglio tu non sei venuta qui per perdere tempo. Nel teatro c’è spazio per tutti, ma tu devi metterti in contatto con il Dott. Felice, lo sceneggiatore, colui che prepara le trame dello spettacolo. Se non sbaglio cerca la segretaria” Per Ottavia è stato come un campanello che si è messo a suonare nella sua testa. Quando Ottavia incontrò Il Dott. Felice rimase di stucco, allibita. Un cinquantenne così … non l’aveva mai visto … alto, biondo, capelli lunghi spioventi sulla schiena … uno sguardo che fulminava … quasi avesse occhi di fuoco. Ottavia non si rese neppure conto di ciò che le stava accadendo … si trovò tra le braccia del Dott. Felice … e il resto è diventato prima il soggetto di una commedia … poi di un film. E tutto questo nel giro di un paio di giorni. Perché ci sono strade e strade … quella dell’amore porta alla vetta.  Miniracconto 18 di Dino Secondo Barili