183. ‘tendere verso’: nel silenzio l’annuncio delle gemme latenti … e il filosofo François Jullien

Colpiscono le strade vuote.
Prima non colpivano le case vuote mentre eravamo in strada.
Non colpiva il chiasso.

Colpisce adesso il silenzio.
Il silenzio più silenzioso del solito.
Stare a casa.
Di questo silenzio e di questo stare a casa ognuno si nutre nel modo più consono al proprio interesse: la politica, i partiti, la rabbia, la fragilità, l’economia, l’insicurezza, la caducità, la paura, l’orgoglio, la forza, il coraggio, la creatività, la capacità di ascolto.

Il silenzio.
Specialmente in questo periodo, ne parla, anzi, ne urla chi non lo ama.

Nel silenzio ci sono cose belle.
Parlo del silenzio bello-buono, non di quello che alcun* oppongono ad altr* per esprimere giudizio negativo, distanza, disprezzo …

Silenzio.
Nel silenzio arriva il messaggio, l’annuncio.

Le gemme. E’ un periodo di gemme, alcune delle quali abbiamo visto aprirsi in foglie e fiori.
Le gemme sono organi importantissimi nel mondo vegetale, che non esisterebbe senza di loro. Sono all’inizio un gruppo di cellule totipotenti che generano tutti i tessuti presenti in una pianta e che poi si differenziano in base alle esigenze.
Gemme.
Nel silenzio vivono le gemme latenti o dormienti, che non vegetano l’anno successivo alla loro formazione, ma dopo molti anni. A volte mai.  Stanno sotto una parte ispessita del tralcio, fino a trovarsi, con il passare del tempo, sotto il legno vecchio. Vengono usate dalla pianta come scorta in caso di necessità.
Stanno lì, silenziose, nascoste, latenti ma pronte.

Come non amare il mondo vegetale, fratelli e sorelle così divers* da noi e per questo affabili maestri di diversità e di incontri?

Mi chiedo, in questo periodo, se possiamo immaginare che anche noi abbiamo gemme latenti. Spero di sì. Magari non ce ne siamo accorti.
C’era forse bisogno di questa necessità, di questo dolore, di questo stupore per sentire davvero il silenzio, quello vero-bello-buono. E, in esso, sentire la gemma che preme sotto la nostra corteccia di chiasso, di consumismo, di prepotenza sulle persone e sulla natura.
Così, sfiniti da noi stessi, la corteccia viene rotta da un nuovo inaspettato.

Non lo immaginiamo, questo nuovo, non stavolta, non sforziamoci. Difficile intravedere soluzioni restando nel problema.

Lasciamoci fare da gemme d’anima che ci conoscono meglio di come ci definiamo. Lasciamoci fare: è un atto d’amore, è Eros questo lasciarci fare, è creatività.
Lasciamo fare alle gemme latenti, ascoltandole nel silenzio che da imposto diventa cercato e trovato.

Potremo vivere un’annunciazione, un’epifania, una manifestazione.
Che poi diventeranno organizzazione, comunità, politica.
Mettiamo nella vita, da adesso, tutto ciò che abbiamo lasciato da parte, considerato inutile.
Soprattutto ciò che non abbiamo visto sotto la nostra corteccia.
Anche un nuovo modo di vicinanza, di presenza, una fisicità spirituale, una spiritualità fisica, un sentir-sé-e-gli-altri in un nuovo modo di essere-stare vicini.

Premono le gemme latenti, sentono che è arrivato il tempo della necessità della loro gemmazione.

 

Condivido due link..
Un articolo pubblicato su Doppiozero riguardante il filosofo François Jullien il quale da oltre trent’anni “naviga nelle acque in cui la cultura d’Occidente incontra quella cinese, dove la filosofia greca (e la sua variante cristiana) si confronta con la tradizione di matrice confuciana.” e “il “conoscere” cinese non è tanto farsi un’idea di, quanto rendersi disponibile a. L’Europa ha misconosciuto la risorsa della disponibilità proprio perché ha sviluppato, rileva Jullien, un pensiero della libertà. La libertà esige uno strappo che faccia uscire dai vincoli che la situazione impone; grazie al suo potere di negazione (l’hegeliana potenza del negativo), il soggetto promuove l’ideale per rottura dell’ordine del mondo, non per “apertura” ad esso. Se è vero che il contrario della libertà è la servitù, il suo contraddittorio è la disponibilità, che dispiega un rapporto armonioso con l’ordine delle cose, un rapporto non di emancipazione, ma d’integrazione. Invece di staccarci dal processo in corso per rendercene indipendenti, tale disponibilità ci mette in fase con esso;”.

https://www.doppiozero.com/materiali/francois-jullien-essere-o-vivere

E un articolo pubblicato su Zerostelle, sempre per riflettere con François Jullien sulla coppia ‘scarti/risorse’ come elemento del dialogo tra le culture, dialogo che sarà sicuramente tra i doni delle gemme latenti.

https://www.zerostelle.it/tra-le-sponde.html?fbclid=IwAR3T5O6O_sZGPcQUfdLfDc7y2696YGvz0Lzodp-oR8pa0uT0f8WXjpw9uIU

 

gemme 2sezione di gemma con future foglie e fioriimages (1)

http://www.fairitaly.eu/joomla/Fabulando/Fairinfo-IT.html

 

183. ‘tendere verso’: nel silenzio l’annuncio delle gemme latenti … e il filosofo François Jullienultima modifica: 2020-04-15T11:40:33+02:00da mara.alunni