Lei. Lui.
Aprile che già regala tanti tanti dei suoi numerosissimi verdi.
Una leggera pioggia, primaverile.
La sera che scende.
Di Lui sappiamo.
Di Lei forse. Un po’ meno; tre donne sovrapposte in lei; peccatrice; no, santa.
Il suo nome, Maddalena. Basta questo. Per il resto ci sono sempre i fior di studiosi, che approfondiscono, districano, delucidano, nascondono, illuminano …
Lei.
Che viene a sapere che Lui è in città, ospite di un fariseo. Allora prende un vaso di alabastro pieno di olio profumato e si avvicina a Lui, e gli bagna i piedi con le sue lacrime, e glieli asciuga con i suoi capelli, e glieli bacia e bacia e li unge con l’olio profumato. No, la versione ufficiale, la Storia, non dice questo. Ma a me piace pensare che sia comunque accaduto; magari in un momento intimo, loro due soltanto. Sì. Lei lo ha fatto, e Lui con Lei.
La storia prosegue, ci sono peccati, c’è perdono, c’è una morale; ma mi fermo qui. Mi fermo all’amore e all’eros. Mi bastano, parlano da soli.
Il corpo, nella sua totalità, comprese le lacrime. I capelli e i piedi. E le mani.
Che altra strada, bellissima, si sarebbe aperta se avessimo seguito i gesti di Lei. Invece la strada seguita somiglia più al padrone della casa dove Lui era ospite.
Li guardo, Lei e Lui.
Tutto intorno scompare. Rimangono i verdi delle nuove foglie, gli alberi da frutto in fiore, e Lei e Lui, e carezze di mani, di occhi, di capelli; di silenzi, di sorrisi, di ascolto.
Quali peccati? Quale perdono? Noi usiamo queste parole.
Lei e Lui sanno senza dire nulla.
Quella è la strada.