282. ci si rivede, per Caos

Toh, ci si rivede.
Cioè, sono io che ti rivedo. Per caso, come sempre.
Appena uscita da un negozio, faccio qualche gradino su una scala che sta lì accanto e ti vedo uscire da una porta che affaccia su uno spazio che è quasi una piazzetta (tutti questi articoli indeterminativi la dicono lunga, vero?). Vai di fretta, poi ti fermi, guardi alla tua sinistra, e riparti di corsa; hai qualcosa in mano.
Io sto ferma sul gradino da quando ti ho visto uscire dalla porta, ti guardo e sono stupita dal Caso, dal Destino, da Dio: si divertono, loro, chiunque siano, e dovunque siano, con le loro maiuscole obbligatorie e le loro presenze potenti ma sempre inafferrabili. O, almeno, abbiamo deciso così, noi esseri umani; cioè, lo hanno deciso quelli che, tra noi, si sono messi a pensare a osservare e poi a scrivere “è così, è cosà”, e tutti gli altri dietro.
Ah, dimenticavo. E’ stato aggiunto anche un Livello Energetico, che non è quello per cui paghiamo la bolletta, è una cosa che sta dalle parti della Psiche, dell’Anima, dello Spirito: c’è una certa varietà di collocazione, i lavori sono ancora in corso. E c’è un Livello di Attrazione, di Risonanza tra le Anime, insomma cose così.
Tutto questo per dire “guarda un po’, e chi se lo aspettava?!”: io sono qui per caso, una sosta, uno sprazzo; no, figurati se adesso ti dico di quale sprazzo, d’altronde siamo tutti di passaggio, no? dovunque, comunque sempre, di passaggio, lo sai bene, tu sei maestro in queste cose; molto di passaggio, per la mia esperienza. Però la fedeltà, la sincerità, l’amore, c’erano sempre nelle tue parole, ci mancherebbe, lo ricordo bene: rendono molto affascinante il passaggio, lo scivolare via, andarsene.
Queste cose le dico adesso, mentre scrivo e  ripenso a quel mono-incontro, eh sì, ti ho incontrato e ti ho visto solo io. Fossi stato un’altra persona, ti avrei chiamato, corso incontro, sorriso abbracciato; “come stai? come stai?”.
In quel momento, quando ti ho visto, a dire il vero, lo avrei fatto anche con te, ti guardavo sorpresa, ma anche con tenerezza e affetto. In quel momento c’era solo desiderio di amicizia, fiducia, amore. Ma siamo di passaggio, lo hai dimostrato.

Continuo il mio girettare, il pensiero di te vela ciò che dovrei vedere.
Però.
Poi.
A metà di un’altra scalata che sto scendendo, ti rivedo. Stai entrando di corsa in una piazza, hai in mano un oggetto rettangolare, sembra grigio, lo guardi e poi guardi davanti a te, alternativamente. Vai di corsa, come prima.
Chi cerchi?
Scendo lentamente, ma quando esci dalla mia visuale non mi volto verso la piazza, non guardo che direzione prendi. Tu non hai conosciuto la mia discrezione, non hai la minima idea di quanto io sappia farmi da parte. Siamo di passaggio.
Forse per questo ti vedo due volte mentre mi trovo sulle scale. Le scale non sono luoghi di sosta, sono di passaggio, servono a unire piani diversi.
Ecco: il Caso, il Destino, Dio, il Livello Energetico, quello di Attrazione e chi più ne ha più ne metta, mi stanno ricordando questa cosa dell’”essere di passaggio”, è importante.
Invece, dove ti sei fermato e chi ami lo hai detto al mondo. Da altre parti, diciamo.
E nonostante tutto, per un po’ penso che stai cercando me, che mi hai visto in qualche modo. Ma che non mi vedi mentre mi cerchi. Destino, Caso, Dio, Energia, Attrazione, cosa state facendo? Solo Caos.
Le scale, siamo di passaggio …
Ma io ti vedo dall’alto, entrambe le volte. Ha un significato anche questo? E chi lo sa? Io so solo che ogni tanto bisogna alzare gli occhi, se non verso il cielo, almeno verso le scale.
Continuo a camminare, sperando i tuoi occhi su di me. Che follia!
E’ solo Caos, tutto questo. Né Caso, né Destino. Tantomeno Dio. Energia ed Attrazione se ne sono andate da tempo, se mai ci sono state in te.
Continuo a camminare. Il mondo è tanto grande. E così lo Spazio e il Tempo. Coloro che pensano e osservano e poi scrivono, dicono così, bisognerebbe fidarsi.
Intanto è Caos.
Cioè quell’attimo prima dell’Amore.
Che verrà.
Tranquillo, non tra me e te.
L’Amore, quello che spiegherà anche questo incontro, e perché ti vedo due volte entrare in uno spazio largo mentre io sono sulle scale, e perché corri, e chi cerchi, e perché te ne sei andato via dalla mia vita, e perché te ne sei andato via dalla tua.

E’ Caos, bisogna fidarsi. Anche questo lo dicono quelli che pensano e osservano e poi scrivono.
Altrimenti ci saremmo trovati di fronte, tu ed io, vicini, col cuore semplice e dolce e libero a dirsi “ciao, come stai?”. Come due esseri umani adulti, maturi.
Ma siamo Caos. Stai tranquillo, lo siamo tutti. “Adulti” è una parola grossa, forse avrà un senso in futuro, forse.
Adesso ci aggiriamo per scale e piazze, chi lentamente, chi correndo.
Caos. Come quando si dice “Toh, ci si rivede”, per Caos.

Comunque, c’è sempre da ricordare che qualcuno direbbe

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E io sarei anche d’accordo.

https://it.wikipedia.org/wiki/Caos_%28mitologia%29

https://lauracanali.com/portfolio-item/caoslandia/

https://www.scienzainrete.it/contenuto/articolo/pietro-greco/ricerca-della-complessita-caos/aprile-2013

 

 

282. ci si rivede, per Caosultima modifica: 2022-08-14T12:13:25+02:00da mara.alunni

6 pensieri riguardo “282. ci si rivede, per Caos”

    1. Carissimo, che piacere rileggerti! Bentornato, bentrovato.
      A pensarci bene, Nietzsche ha parlato in modo veramente speciale delle stelle.
      Buon cielo d’agosto, ti abbraccio.

      1. il blog si è mangiato la parte virgolettata
        il messaggio integrale era
        –> a dirsi “ciao, come stai?” <–
        fa molto Baglioni

        è che certe robe pop ce le abbiamo dentro ed escono fuori anche quando non vogliamo o non ce ne rendiamo conto
        S.

  1. Se hai 15 anni e qualcuno ti canta intorno “questo piccolo grande amore”, poi è difficile dimenticare o non interessarsi più a quello che canta dopo …

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