Tutto è pronto. Sul serio. Invano.
Questa storia comincia molto prima di noi.
Ci sono volute età di dolore e d’oro,
di pietra e di acqua antica, glaciazioni,
battaglie e lamenti, secoli, soffi,
una sera di marzo all’Isla Negra,
caverne, vulcani, libri, guerre, aquile,
stelle, formiche, ponti, labbra, tunnel,
poesie, caramelle, Carmen, rose
che Luis rubava per regalarle a te.
Ci sono voluti mari manoscritti,
madri che ci hanno allattato, tempeste,
tori di neve, navi, nubi, foglie
che cadono al suolo in un giardino in Cile
quando nessuno le vede,
miserie e miracoli, per giungere qui,
sulle sponde di questo oceano nuziale,
del vostro amore che sta ricominciando.
Ci sono volute, persino,
cose che non c’era bisogno che accadessero:
tiranni, per esempio,
che non sanno, poverini, che l’amore li tollera e li usa per diventare più forte,
e che laddove seminano la loro impotenza,
il seme putrefatto del non posso,
la vita riesce a far crescere, nella sua pazienza,
la rosa regalata del sì voglio.
Questa storia comincia molto prima di noi,
e non ha fine.
Ci è mancato poco che non accadesse, e tuttavia
è accaduta, siamo qui, a battezzarci
nelle acque benedette
del vostro nostro oceano nuziale.
Oggi la vita è un sì. Ha senso.
L’amore, come il mare, non dorme mai.
E la marea cresce anche se nessuno la guarda.
Avete attraversato anni, paesi, pagine
per arrivare qui. E tanti auguri.
Juan Vicente Piqueras, Oceano Nuziale, in Vigilia di restare, Multimedia Edizioni, 2017