Il tam tam polemico sui social ha scandito la vigilia, segnata dalla furia del maltempo che ha messo in ginocchio la vicina Romagna, provocando vittime, evacuazioni, danni per miliardi. Ma alla fine Bruce Springsteen sale sul palco del Parco Urbano Giorgio Bassani di Ferrara, davanti a circa 50mila fan che hanno comprato il biglietto da mesi e che arrivano da tutta Europa per assistere alla prima delle tre date italiane del Boss con la sua E Street Band. Annullate il concerto, rinviatelo, è stato l’appello lanciato da tanti utenti, per le difficoltà logistiche ma anche in segno di solidarietà con il territorio martoriato dall’alluvione. Alcuni hanno scelto di rimettere in vendita il biglietto, rinunciando al concerto, altri in queste ultime ore hanno chiesto almeno un segnale di sostegno alle aree più colpite, come il lancio di una raccolta fondi per gli sfollati.
Ma la complessa macchina organizzativa non si è fermata: l’area di Ferrara – ha spiegato lo storico promoter di Springsteen, Claudio Trotta di Barley Arts – non è zona rossa, i convogli messi a disposizione da Trenitalia sono stati confermati e tutto è andato avanti “nella massima sicurezza e nel massimo rispetto delle esigenze di tutti”. Anche il sindaco della città, Alan Fabbri, ha precisato che il concerto, “vista l’enorme complessità”, non poteva “prevedere rinvii o annullamenti dopo aver coinvolto migliaia di lavoratori” e “migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo, che hanno comprato un biglietto aereo, una stanza d’albergo per diversi giorni”. “Da ex sindaco di Bondeno che ha vissuto il terremoto del 2012 in prima linea, non ho mai chiesto che l’Italia o la Regione fermassero campionati, eventi e produzione di aziende per solidarietà nei nostri confronti. Primo perché non risolve nulla, se non creare altri danni economici a territori, lavoratori e imprese che hanno investito ingenti somme per la realizzazione dell’evento, secondo perché è un livello di demagogia che non mi appartiene”, ha aggiunto il primo cittadino, consapevole delle polemiche, sottolineando che la città ha adottato “il comune di #Faenza, uno dei più colpiti, per dimostrare fattivamente tutta la nostra solidarietà”, donando 10mila euro e attivando una raccolta fondi.
Con oltre cinque ore di ritardo, per permettere alla Commissione di vigilanza i controlli sulla fruibilità del parco, dopo le piogge dei giorni scorsi, i cancelli si sono così aperti intorno all’ora di pranzo per permettere l’afflusso dei fan. Tutto è filato liscio, anche grazie al tempo buono. A vigilare, oltre 900 addetti per la sicurezza, fra cui 200 delle forze dell’ordine tra Polizia, Guardia di Finanza e vigili urbani, 150 volontari della protezione civile e 62 operatori sanitari del 118, Ausl di Ferrara e Croce Rossa. L’attesa è tutta per il Boss: e non si esclude che sappia essere idealmente vicino alle persone in difficoltà, affrontando sul palco il tema dell’emergenza. La leggenda del rock mondiale e la E Street Band sono poi attesi il 21 maggio al Circo Massimo di Roma e il 25 luglio al Prato della Gerascia all’interno dell’Autodromo di Monza, appuntamento che chiuderà il tour europeo di Springsteen.