Erika, l’ex olgettina e “coniglietta” indagata per estorsione agli anziani

L’ex olgettina, il produttore, il prestanome e il vero regista delle vendite porta a porta. È il quartetto che sta per finire sotto processo a Pesaro dopo aver architettato una serie di estorsioni ai danni di anziani. La Procura della città marchigiana ha concluso le indagini a carico di Erika Marcato, 32 anni, di Vigonza, con domicilio a Mirano, Amedeo Gagliardi, 53 anni, di Selvazzano, Mirco Chieregato, 40enne di Pontecchio Polesine (Rovigo) e Andrea Callegari, 57 anni, di Cartura. Sono accusati a vario titolo di concorso in estorsione e tentata estorsione. Il produttore cinematografico dovrà rispondere anche di lesioni personali.

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La vicenda ruota attorno alla società “Sistemi per Arredare” Srl”, con sede legale a Milano, e base operativa a Montegrotto. É un’azienda che commercia a domicilio complementi d’arredo ed elettrodomestici, con strategie particolarmente aggressive, mirando in particolare a donne sole o coppie di anziani. Sono l’ex coniglietta di Playboy e l’uomo di spettacolo ad occuparsi del contatto diretto con la clientela mentre Callegari è il vero regista dell’operazione, con la complicità delle due donne che rispondono al telefono dell’ufficio di Montegrotto gestendo reclami e contestazioni. I clienti pesaresi sono stati presi di mira nel maggio di tre anni fa. Con un modus operandi pressoché identico in tutte le famiglie. É Erika Marcato a suonare ai campanelli. Valentina, questo il nome con cui si presenta, è spigliata, ci sa fare con gli anziani. Riesce a convincerli a sottoscrivere un modulo con cui, a suo dire, si documenta l’intervista appena effettuata. É lo stratagemma che serve a raggirare l’ignaro cliente, inconsapevole di aver sottoscritto un contratto d’acquisto. A distanza di pochi giorni tocca ad Amedeo Gagliardi bussare alle porte dei clienti. Il regista e produttore cinematografico, nonché presidente dell’associazione nazionale padri separati, non va per il sottile. Modi spicci, diretti, senza troppi giri di parole. Di fronte ad un contratto d’acquisto, in assenza del diritto di recesso, non vi sono altre strade che quella di scegliere il prodotto da acquistare. In caso contrario non resta che il tribunale. Gagliardi non perde tempo nel minacciare una causa che potrebbe costare carissima agli impauriti clienti. Ed ecco che compare magicamente il catalogo dei prodotti commercializzati da “Sistemi per Arredare”: il contratto impone acquisti per un corrispettivo di 2.800 euro.

IL LITIGIO
Gagliardi si imbatte però in un ostacolo imprevisto. É l’episodio da cui si sviluppa l’intera indagine della Mobile. Si presenta a casa di una settantunenne pesarese che campa con un assegno di pensione sociale e, di fronte alle sue resistenze, non perde tempo nel minacciarla. Contratto alla mano, la poveretta dovrebbe effettuare un acquisto all’anno nell’arco di un quadriennio per la cifra complessiva di 13.664 euro. L’anziana capisce di essere finita in trappola. A salvarla è il provvidenziale rientro a casa del marito. A quel punto Gagliardi raccoglie in fretta le proprie carte, spintona la donna per raggiungere la porta d’ingresso e sparisce in un battibaleno. I coniugi lo inseguono nel tentativo di impedirgli la fuga e gridano alla vicina di casa, che si trova in giardino, di annotare il numero di targa dell’auto del produttore. La settantunenne finisce al pronto soccorso: è stata spinta contro un termosifone e successivamente addosso all’inferriata del cancello. Riporta contusioni al costato, all’avambraccio e al polso, con escoriazioni multiple e una prognosi di dieci giorni. Con il certificato medico in mano si reca in questura a sporgere denuncia. E fornisce agli investigatori il numero di targa indispensabile a rintracciare Gagliardi.

É solo la prima di una serie di estorsioni che vengono a galla con il passare delle settimane. Alla fine sono otto gli episodi contestati. Soltanto in altre due occasioni le vittime sono riuscite ad evitare l’acquisto. In cinque sono state costrette a rispettare quel contratto capestro. C’è chi ha speso 3.400 euro per una poltrona, oppure un materasso e un robot da cucina, o ancora un pulitore ecologico e un ferro da stiro professionale, o infine prodotti di biancheria. Se l’è cavata invece con una spesa di soli 216 euro, pari all’acconto versato con la firma del contratto, l’ultima vittima. Ha acquistato un robot da cucina.

Erika, l’ex olgettina e “coniglietta” indagata per estorsione agli anzianiultima modifica: 2019-02-18T18:58:41+01:00da cristina_a2016