Il ministero dell’Ambiente presenta in questi giorni un nuovo piano per introdurre l’educazione ambientale nelle scuole; forse dimenticando che nelle scuole i docenti (e i tanti operatori ed educatori che operano nei territori) hanno sempre prodotto importanti e significativi percorsi di educazione ambientale, pur nelle ristrettezze e nelle difficoltà (normative sulla sicurezza, taglio dei fondi per i trasporti, riduzione delle compresenze).
Gli otto percorsi didattici proposti nelle linee guida (http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/LINEE_GUIDA.pdf) riguardano i seguenti temi, declinati per ordini e gradi di istruzione:
1. “Tutela delle acque e del mare” (Infanzia, Primaria)
2. “Tutela della biodiversità: Flora e Fauna” (Infanzia, Primaria)
3. “Alimentazione sostenibile” (Infanzia, Primaria, Secondaria primo grado, Secondaria secondo grado)
4. “Gestione dei rifiuti” (Infanzia, Primaria, Secondaria primo grado)
5. “Tutela della biodiversità: servizi ecosistemici” (Secondaria primo grado, Secondaria secondo grado)
6. “ Green economy: green jobs & green talent” (Secondaria secondo grado)
7. “La città sostenibile: inquinamento, consumo di suolo e rifiuti” (Secondaria secondo grado)
8. “Adattamento ai cambiamenti climatici: dissesto idrogeologico” (Secondaria secondo grado)
Ma resto al punto. Prendiamo il buono. Il grande patrimonio educativo italiano potrà tornare utile e una nuova stagione di sperimentazione didattica potrà iniziare. Lo spero …