Buon anno scolastico … per una Buona Educazione ai Beni Comuni

Acqua bene comune: anche a scuola!drink-water-1000x500

Il senso dell’educare è la responsabilità della complessità?  Mi sono posto questa domanda qualche giorno addietro, mentre ascoltavo una insegnante di scuola dell’infanzia nel corso di una riunione di presentazione ai genitori delle prassi e delle attività per il nuovo anno. La maestra è apparsa serena e predisposta, pienamente in grado di trasmettere sicurezza e capacità ma… ad un certo punto… ha chiesto ai genitori di far portare ai bambini una bottiglietta di acqua minerale. Per abituarli alla gestione autonoma dei loro bisogni.

Ho chiesto se questo significasse che l’acqua dei rubinetti della scuola è non potabile. Mi ha risposto che probabilmente lo è (potabile), ma non ne è certa. Una mamma è quindi intervenuta affermando che nel quartiere l’acqua è sicuramente buona. Nessun problema di arsenico o altro.

Nel 2013 (ARTICOLO del Corriere della Sera) una  ricerca scientifica realizzata da un gruppo di medici svizzeri ha ravvivato le preoccupazioni riguardo alla qualità dell’acqua in bottiglia, dimostrando come bere quella del rubinetto sia più sicuro dal punto di vista della salute. Lo studio, realizzato da Médecins en faveur de l’Environnement e Pingwin Planet, ha testato l’acqua di dieci grandi marche, rilevando che una bottiglia su due era contaminata. Due in particolare risultavano pesantemente contaminate: secondo i medici, l’acqua delle bottiglie di Badoit (prodotta da Danone) conteneva 16,299 nanogrammi per litro di idrossitoluene butilato, un additivo alimentare (siglato E321), in quantità oltre tre volte superiore a quella consentita dalla legislazione svizzera. (…) Le conclusioni dello studio sono state contestate dall’industria dell’acqua in bottiglia, ma confermano altre ricerche analoghe condotte in precedenza sia in Svizzera che in altri Paesi: l’acqua del rubinetto è generalmente più pura e sottoposta a controlli più rigorosi di quella in bottiglia.

Allora perché questa richiesta di portare una bottiglietta di acqua? Posso arrivare a pensare (ma non a giustificare) una ipotesi di precauzione. Una sorta di responsabilità lasciata ai genitori in un momento nel quale un piccolo malessere di un bambino a mensa può finire sui giornali? Una prassi che agevola la gestione degli spostamenti e dei tempi nella classe, per bambini di 3,4  e 5 anni?

A mio parere, un grave errore. Educativo e sanitario. E mentre il MIUR presenta un piano per rendere obbligatoria l’educazione ambientale e proprio il tema della valorizzazione della risorsa acqua nelle scuole dell’infanzia, si presenta ai bambini – nel primo momento dl loro contatto con la complessità del mondo sociale – l’acqua solo come un prodotto: artificiale e personale.

Non più gratuita e pubblica, ma merce con una etichetta (peraltro gli stessi genitori ignorano in buona parte quanto quelle etichette siano ingannevoli), diversa come i gusti delle caramelle per un verso e pericolosa e non buona per l’altro. Molti bambini non bevono che acqua con le bollicine. Non riescono a immaginare di poter bere da un rubinetto. Vivono e imparano una ipotesi lontana dalla realtà: il valore dell’acqua come bene comune, universale e gratuito, coma la stessa vita.

Interessante il programma ACQUA BUONA del comune di Capannoli.

Quale progetto e programma ministeriale potrà sanare questa ferita educativa?!

Buon anno scolastico … per una Buona Educazione ai Beni Comuniultima modifica: 2016-09-12T00:38:12+02:00da umbertocinallieda