Mi piacciono gli uomini che non indossano la cravatta, perché quella striscia di stoffa, per setosa e colorata che sia, m’appare come un cappio al collo, un traslato in salsa western che a dispetto della tesi di molti – francamente anacronistica – non contribuisce a creare un’allure elegante, anzi: sono innumerevoli le volte in cui è di un kitsch assoluto.
D’estate, soprattutto di sera, preferisco l’uomo in camicia, meglio se bianca e con colletto alla coreana; le t-shirt, pur griffate, dopo le diciotto hanno un che di sciatto, di forzatamente disinvolto. Insomma, sono una flâneuse del paesaggio urbano e in un certo senso dell’uomo ben vestito. A condizione che non parli (in) corsivo, perché in tal caso sarei io a stringergli un cappio intorno al collo.