Chi sono le donne che scontano la pena al 41bis

SE SONO AL 41 BIS VUOL DIRE CHE SONO PERICOLOSE E FORTI E LO SARANNO ANCHE PER SUPERARE IL 41 BIS

Le donne del 41 bis
Le donne del 41 bis

Vivono in celle di cemento di pochi metri quadrati. Passano giorno e notte in una stanza gelida, singola, con un letto, un tavolo e una sedia inchiodata al pavimento. Private della privacy perché sorvegliate a vista dalla Polizia penitenziaria h24. Private anche della parola e condannate al silenzio quasi totale. I contatti con le guardie carcerarie sono ridotti al minimo indispensabile e l’ora d’aria si fa in compagnia solo di un’altra detenuta. Sono le donne condannate al 41bis. Vivono così le tredici detenute considerate pericolosissime e quindi da tenere isolate, da rinchiudere in una tomba seppure ancora vive. Ma chi sono le donne italiane detenute al 41bis?

La prima a essere condannata al carcere duro fu Nella Serpa, conosciuta anche come “Nella la bionda”, è stata arrestata il 30 marzo del 2012 ed è stata per tempo il capo cosca della ‘ndrangheta di Paola. Sorella di Pietro Serpa, assassinato nel maggio del 2003 con una raffica di colpi di pistola nel parcheggio di un hotel sulla Statale 18. Nella Serpa sta scontando l’ergastolo nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila “Le Costarelle”, lo stesso nel quale dal 16 gennaio 2023 è detenuto il padrino di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro. Tra le donne che scontano la pena al 41bis l’anarchica Nadia Desdemona Lioce, esponente di spicco delle Nuove Brigate Rosse, accusata di essere tra i membri del commando che uccise i giuristi Massimo D’Antona nel 1999 e Marco Biagi nel 2002. Manette ai polsi nel 2003 e condannata all’ergastolo, ora sconta la pena all’Aquila in regime di carcere duro. Insieme con Nadia Desdemona Lioce furono spedite al carcere duro anche Laura Proietti e Diana Blefari, brigatiste coinvolte nei delitti Biagi e D’An-tona.

C’è anche una napoletana tra le donne che stanno scontando una pena ai limiti dell’umano. Maria Licciardi, chiamata “Lady Camorra” membro dell’associazione camorristica “Alleanza di Secondigliano”, è Chanel nella serie di Roberto Saviano “Gomorra”. “A piccerella” altro soprannome della donna boss del clan Licciardi fu arrestata dai carabinieri del Ros all’alba del 7 agosto 2021 nell’aeroporto di Ciampino mentre stava per imbarcarsi su un volo diretto a Malaga (Spagna) dove vive la figlia. Lady Camorra fu poi trasferita dal carcere di Lecce a quello di Rebibbia dove è sottoposta al regime detentivo del 41 bis.

Ma la prima donna della camorra a sedersi dietro le sbarre del 41bis è stata Teresa De Luca Bossa, “Donna Teresa” per i suoi fedelissimi. Pare che anche lei abbia ispirato il personaggio di Chanel in Gomorra. Moglie di Umberto De Luca Bossa e madre di Antonio prende le redini del sodalizio camorristico operante nella periferia est di Napoli quando il figlio finisce in manette. La stessa sorte toccherà anche a lei. Donna Teresa finisce in carcere nel giugno del 2000 insieme con altri 79 camorristi arrestati, accusati a vario titolo di aver partecipato all’omicidio di Luigi Amitrano, ucciso con un’autobomba due anni prima e nipote di un altro boss, Vincenzo Sarno. Tredici donne che oggi vivono in regime di 41bis. Una tortura. Senza dubbio. Tortura che vìola i diritti umani ma che ora molti difendono e raccontano come unica arma contro le organizzazioni criminali…

Storia di Francesca Sabella •

A 14 anni confida a una compagna di scuola di essere costretta ad avere rapporti sessuali col padre. Arrestato operaio di 37 anni

BOLOGNA – Lo aveva confidato a una compagna di scuola. Un racconto drammatico: il padre abusava di lei costringendola a rapporti sessuali. E’ partita l’indagine e si è arrivati all’arresto di un 37enne, originario dell’Africa centrale, operaio, in Italia da molti anni. E’ indagato per violenza sessuale aggravata nei confronti della figlia 14enne.

A 14 anni confida a una compagna di scuola di essere costretta ad avere rapporti sessuali col padre. Arrestato operaio di 37 anni
A 14 anni confida a una compagna di scuola di essere costretta ad avere rapporti sessuali col padre. Arrestato operaio di 37 anni
© Fornito da La Repubblica
I carabinieri della stazione di San Giovanni in Persiceto hanno eseguito l’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere. Il provvedimento, richiesto dalla Procura della Repubblica di Bologna ed emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, nasce da un’indagine avviata per accertare il racconto della ragazzina che aveva confidato a una compagna di scuola di avere rapporti sessuali completi col padre da diversi anni, tutto all’insaputa della madre, della medesima nazionalità, e delle due altre sorelle minorenni.

Le dichiarazioni rese e ripetute dalla vittima durante le audizioni protette alla presenza di personale specializzato, e gli esami ginecologici che hanno confermato il suo racconto, hanno convinto il Gip a emettere la misura cautelare, nella quale ha evidenziato la necessità di evitare la reiterazione del reato, atteso che il 37enne straniero “…si è mostrato così incapace di frenare i propri innaturali istinti sessuali…” e ha anche altre due figlie che al momento pare non abbiano però, subito violenza.

La ragazzina abusata è stata condotta in una comunità e inserita in un programma di recupero per vittime di abusi sessuali. Rintracciato a casa dai Carabinieri della Stazione di San Giovanni in Persiceto, il 37enne straniero è stato tradotto in carcere.

Laura trovata in casa mummificata: morta nella solitudine Storia di Marco Della Corte

Assurdo morire dopo che si e chiesto aiuto, aveva una casa comunale e neanche quelli che abitavano nel palazzo si sono accorti , neanche della puzza che emana un cadavere, e stata abbandonata da tutti compresi i medici , assistenti sociali, si proprio quelli che in Italia non ti mollano mai e non ti fanno vivere e si sono accorti dopo 3 anni,

Laura Winham, affetta da schizofrenia, era stata dimenticata da tutti per tre anni. Ha lasciato questo mondo in totale solitudine. Aveva 38 anni. La donna è stata trovata mummificata. Prima di morire aveva scritto sul calendario di avere bisogno di aiuto. Gli assistenti sociali inglesi, dopo alcuni tentativi di contatto, avevano lasciato il suo caso. Al suo tempo, a Laura era stato dato un alloggio di edilizia popolare in quanto necessitava di assistenza. Incredibile come nessuno in tutto questo tempo si sia accorto del suo cadavere. Oltre ai servizi sociali anche i medici avevano iniziato a disinteressarsi della 38enne. Il corpo mummificato di Laura è stato trovato in un appartamento di Woking, nel Surrey (Inghilterra).

Muore in casa ma nessuno se ne accorge: 38enne trovata mummificata dopo 3 anni
Muore in casa ma nessuno se ne accorge: 38enne trovata mummificata dopo 3 anni
© Twitter
Donna trovata mummificata: l’intervento della polizia
Come informa Fanpage, il cadavere di Laura era stato scoperto durante la primavera del 2021. Al suo tempo gli agenti di polizia erano intervenuti facendo irruzione nell’appartamento, in seguito a una segnalazione da parte dei parenti della donna.

Abbandonata dalle istituzioni
Secondo le ricostruzioni nell’ottobre 2017 la polizia aveva segnalato ai servizi sociali che la povera Laura aveva bisogno di cure. Dopo alcuni tentativi di contatto gli assistenti sociali avrebbero abbandonato l’appartamento in cui abitava la 38enne, senza mai parlarci. Si ipotizza che la donna fosse morta poco dopo; a provarlo sarebbe un’annotazione sul calendario da parte di Laura risalente a novembre dello stesso anno: “Ho bisogno di aiuto”.

Iran, decapita la moglie ed esibisce la testa in strada : condannato

Stefania Cella

Iran, decapita la moglie ed esibisce la testa in strada: condannato
In Iran un uomo ha ucciso la moglie 17enne. La famiglia della vittima lo ha ringraziato per aver commesso il “delitto d’onore”.

L’uomo che decapitò la moglie 17enne è stato condannato a sette anni e mezzo di carcere con l’accusa di omicidio, e ad altri otto mesi per aggressione. La vicenda è accaduta in Iran, dove un uomo ha ucciso la giovane moglie minorenne esibendo anche la sua testa in strada.
Finalmente è arrivata la condanna nei confronti dell’uomo. La vittima della vicenda è Mona Heidari, una giovane ragazza 17enne. La notizia della condanna dell’uomo è giunta attraverso una comunicazione del portavoce della Magistratura iraniana Massoud Setayeshi. La condanna però non sembra essere giusta per il grave gesto commesso dall’uomo.

donna proteste iran
Secondo quanto riferito dal portavoce della Magistratura dell’Iran, la clemenza nella sentenza nei confronti di Sajjad Heydari risiede nel fatto che la famiglia della vittima lo ha “ringraziato” per il gesto commesso. Si tratterebbe infatti di un “delitto d’onore” che avrebbe salvato la reputazione della famiglia della 17enne.

Il fattore scatenante dell’omicidio
Sarebbe quindi colpa della giovane vittima, per non aver accettato il matrimonio combinato che la famiglia le aveva organizzato quando aveva soltanto 12 anni. All’età di soli 14 anni, dopo due anni di matrimonio, la giovane aveva dato alla luce il loro bambino.

Stando a quanto riferito dall’agenzia di stampa Rokna, l’omicidio nei confronti dell’adolescente si era svolto ad Ahvaz, capoluogo della provincia di Khusestan in Iran. La giovane aveva provato diverse volte a scappare a causa delle violenze domestiche subite dal marito dopo aver chiesto a quest’ultimo il divorzio.

Così la famiglia della ragazza le aveva detto di fare ritorno a casa, promettendole che sarebbe stata al sicuro dal marito. Ma invece è proprio quando ha fatto ritorno che è stata uccisa. Anche il cognato di Mona è stato condannato a 45 mesi di carcere per complicità nell’omicidio. Alla luce di questa grave situazione, gli attivisti per i diritti umani hanno chiesto che vengano istituite delle leggi in grado di proteggere le donne, nonché di aumentare l’età minima prevista dalla legge per il matrimonio. In Iran l’età minima è attualmente di 13 anni.

Spara in discoteca con una mitragliatrice: almeno 10 morti e 16 feriti

Non c’è bisogno di guerre per sfoltire gli esseri umani , basta quello che succede tutti i giorni. Tra omicidi , disastri “naturali ” stragi ,incidenti e suicidi i morti sono più che in guerra

Nuova sparatoria: durante una festa un uomo ha aperto il fuoco sulla folla, uccidendo 10 persone.

Ennesima sparatoria negli Usa, in California, in una discoteca di Monterey Park. La sparatoria è avvenuta in occasione di un festival per il capodanno lunare. La strage si è tenuta a Monterey Park, in California. Secondo quanto appreso, il bilancio provvisorio sarebbe di almeno 10 morti e 16 feriti.

Ad un certo punto, uno dei presenti alla festa in discoteca ha iniziato a sparare contro la folla. Ancora non è chiara l’identità del colpevole. Ciò che è noto, è che si tratta di un uomo. Stando a quanto riferito i media locali, Seung Won Choi, il proprietario di un ristorante di barbecue di pesce Clam House su Garvey Avenue, nei pressi della discoteca, ha riferito durante un’intervista ai media locali che tre persone si sono precipitate nel suo ristorante e gli hanno detto di chiudere a chiave la porta. “C’era un uomo con una mitragliatrice nella zona” ha dichiarato l’uomo al Los Angeles Times.

La sparatoria a Liverpool

Un’altra sparatoria si è verificata recentemente a Liverpool, durante la vigilia di Natale. Ad essere preso di mira un bar: in seguito alla vicenda, una donna è deceduta a causa delle ferite d’arma da fuoco riportate. La sparatoria ha avuto luogo in un pub di Wallasey, nei pressi di Liverpool, proprio in occasione della vigilia di Natale.

Altre tre persone sono rimaste ferite. Gli inquirenti hanno dato il via ad un’indagine per omicidio. La notizia è giunta attraverso un articolo della Bbc. Secondo quanto appreso, la polizia del Merseyside ha ricevuto la segnalazione poco prima dell’una di questa notte.

Spara in discoteca con una mitragliatrice: almeno 10 morti e 16 feriti

Nuova sparatoria: durante una festa un uomo ha aperto il fuoco sulla folla, uccidendo 10 persone.

Ennesima sparatoria negli Usa, in California, in una discoteca di Monterey Park. La sparatoria è avvenuta in occasione di un festival per il capodanno lunare. La strage si è tenuta a Monterey Park, in California. Secondo quanto appreso, il bilancio provvisorio sarebbe di almeno 10 morti e 16 feriti.

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La vicenda

In occasione dell’evento, migliaia di persone si sono radunate durante il pomeriggio per partecipare al festival di due giorni. Si tratta di uno degli eventi più grandi che avvengono all’interno della regione di Monterey Park. Erano le 22:00 (ora locale) quando la festa in discoteca si stava concludendo.

sirene Polizia

Ad un certo punto, uno dei presenti alla festa in discoteca ha iniziato a sparare contro la folla. Ancora non è chiara l’identità del colpevole. Ciò che è noto, è che si tratta di un uomo. Stando a quanto riferito i media locali, Seung Won Choi, il proprietario di un ristorante di barbecue di pesce Clam House su Garvey Avenue, nei pressi della discoteca, ha riferito durante un’intervista ai media locali che tre persone si sono precipitate nel suo ristorante e gli hanno detto di chiudere a chiave la porta. “C’era un uomo con una mitragliatrice nella zona” ha dichiarato l’uomo al Los Angeles Times.

La sparatoria a Liverpool

Un’altra sparatoria si è verificata recentemente a Liverpool, durante la vigilia di Natale. Ad essere preso di mira un bar: in seguito alla vicenda, una donna è deceduta a causa delle ferite d’arma da fuoco riportate. La sparatoria ha avuto luogo in un pub di Wallasey, nei pressi di Liverpool, proprio in occasione della vigilia di Natale.

Altre tre persone sono rimaste ferite. Gli inquirenti hanno dato il via ad un’indagine per omicidio. La notizia è giunta attraverso un articolo della Bbc. Secondo quanto appreso, la polizia del Merseyside ha ricevuto la segnalazione poco prima dell’una di questa notte.

Il maiale reagisce e uccide il macellaio: orrore al mattatoio. L’uomo trovato morto con la mannaia in mano

Tutto si ribella , la natura fa dei disastri con due gocce di acqua  , gli animali uccidono chi vuole ucciderli e vanno in giro per le città senza paura ,gli uomini tutto quello che toccano muore e poi votano chi li distruggerà. Siamo diventati un branco di incoscienti

Il maiale reagisce e uccide il macellaio: orrore al mattatoio. L'uomo trovato morto con la mannaia in mano
Ha reagito alla mannaia del macellaio che voleva ammazzarlo, per farne bistecche e salami, e lo ha ucciso. Protagonista della inquietante vicenda, raccontata dalla CNN, è un maiale che ha attaccato e massacrato un macellaio di 61 anni a Hong Kong.

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Maiale attacca un macellaio e lo uccide

L’uomo lavorava nel mattatoio di Sheung Shui, alla periferia nord della città, vicino al confine con la Cina continentale. Un collega lo ha trovato privo di sensi con la mannaia in mano e un taglio di 40 centimetri al piede sinistro. Secondo quanto ricostruito, aveva già colpito l’animale con una pistola elettrica stordente quando questo ha ripreso conoscenza sbattendolo a terra. Il macellaio è stato trasportato in ospedale dove è stato dichiarato morto. La polizia ha detto che la causa della morte deve ancora essere determinata. Il dipartimento del lavoro della città ha dichiarato di aver avviato un’indagine.

«Sali in auto, vieni con me»: uomo nudo avvicinava le ragazzine della scuola, arrestato

Arrestato un 36enne di origini colombiane. Già lo scorso dicembre l’uomo era stato visto più volte aggirarsi nudo in macchina

«Sali in auto, vieni con me»: uomo nudo avvicinava le ragazzine della scuola, arrestato
I Carabinieri della Stazione di Giugliano in Campania hanno arrestato un 36enne di origini colombiane. Già lo scorso dicembre l’uomo era stato visto più volte aggirarsi nudo in macchina nei pressi di un istituto scolastico superiore di Giugliano ed i Carabinieri stavano indagando sul caso. Erano pochi gli elementi a disposizione dei Carabinieri, almeno fino a qualche giorno fa, quando una 17enne chiede loro aiuto.È il 12 gennaio e l’uomo è nudo nella sua auto, si avvicina alla minorenne: «Sali, vieni con me!», ma la ragazza ovviamente non l’asseconda e impaurita fugge e denuncia il fatto ai militari. Ieri mattina, l’ultimo episodio. All’uscita da scuola, la 17enne riconosce l’uomo. È nella stessa auto, e anche in questo caso è nudo. Con coraggio la liceale non si spaventa e chiama i Carabinieri. I militari subito raggiungono la ragazza che è lì ad aspettarli. A poca distanza, nella sua auto c’è il 36enne, i Carabinieri intervengono e lo arrestano. L’uomo, che era in auto con pantaloni e mutande abbassate, è in attesta di giudizio e risponderà dei reati di atti persecutori e atti osceni in luogo pubblico.