10 gennaio 2017 – Salmo 109

dopo aver invocato lo Spirito Santo

rileggiamo e preghiamo il testo:

LIBRO DEI SALMI – Salmo 109

1 Al maestro del coro. Di Davide. Salmo.
Dio della mia lode, non tacere,
2 perché contro di me si sono aperte
la bocca malvagia e la bocca ingannatrice,
e mi parlano con lingua bugiarda.
3 Parole di odio mi circondano,
mi aggrediscono senza motivo.
4 In cambio del mio amore mi muovono accuse, io invece sono in preghiera.
5 Mi rendono male per bene
e odio in cambio del mio amore.
6 Suscita un malvagio contro di lui
e un accusatore stia alla sua destra!
7 Citato in giudizio, ne esca colpevole
e la sua preghiera si trasformi in peccato.
8 Pochi siano i suoi giorni
e il suo posto l’occupi un altro.
9 I suoi figli rimangano orfani
e vedova sua moglie.
10 Vadano raminghi i suoi figli, mendicando,
rovistino fra le loro rovine.
11 L’usuraio divori tutti i suoi averi
e gli estranei saccheggino il frutto delle sue fatiche.
12 Nessuno gli dimostri clemenza,
nessuno abbia pietà dei suoi orfani.
13 La sua discendenza sia votata allo sterminio,
nella generazione che segue sia cancellato il suo nome.
14 La colpa dei suoi padri sia ricordata al Signore,
il peccato di sua madre non sia mai cancellato:
15 siano sempre davanti al Signore
ed egli elimini dalla terra il loro ricordo.
16 Perché non si è ricordato di usare clemenza
e ha perseguitato un uomo povero e misero,
con il cuore affranto, per farlo morire.
17 Ha amato la maledizione: ricada su di lui!
Non ha voluto la benedizione: da lui si allontani!
18 Si è avvolto di maledizione come di una veste:
è penetrata come acqua nel suo intimo
e come olio nelle sue ossa.
19 Sia per lui come vestito che lo avvolge,
come cintura che sempre lo cinge.
20 Sia questa da parte del Signore
la ricompensa per chi mi accusa,
per chi parla male contro la mia vita.
21 Ma tu, Signore Dio,
trattami come si addice al tuo nome:
liberami, perché buona è la tua grazia.
22 Io sono povero e misero,
dentro di me il mio cuore è ferito.
23 Come ombra che declina me ne vado,
scacciato via come una locusta.
24 Le mie ginocchia vacillano per il digiuno,
scarno è il mio corpo e dimagrito.
25 Sono diventato per loro oggetto di scherno:
quando mi vedono, scuotono il capo.
26 Aiutami, Signore mio Dio,
salvami per il tuo amore.
27 Sappiano che qui c’è la tua mano:
sei tu, Signore, che hai fatto questo.
28 Essi maledicano pure, ma tu benedici!
Insorgano, ma siano svergognati
e il tuo servo sia nella gioia.
29 Si coprano d’infamia i miei accusatori,
siano avvolti di vergogna come di un mantello.
30 A piena voce ringrazierò il Signore,
in mezzo alla folla canterò la sua lode,
31 perché si è messo alla destra del misero
per salvarlo da quelli che lo condannano.


attentato nizza

E’ la preghiera di chi viene accusato e ferito o trattato ingiustamente.

E’ la preghiera di chi subisce un ingiusto martirio.

E’ la preghiera di chi percepisce odio attorno a sè

sapendo che al contrario questo proprio non lo merita perchè egli ama tutti!

Mentre egli compie il bene e prega c’è allo stesso tempo chi lo maledice e chi lo odia.

Le voci di chi odia sembrano inizialmente quasi mischiarsi

sembra che il pensiero di chi soffre nel subire le adotti

e l’imprecazione diventi un tutt’uno

tra chi odia e tra chi spera vendetta ed impreca per l’ingiustizia che subisce.

La maledizione di chi vuole il male e l’ingiustizia si fa un tutt’uno

e la voce rabbiosa di chi non può sopportarla grida a Dio vendetta.

Ma questo grido di vendetta,

nel cammino spirituale,

non può durare!

Passa giustamente dalla rabbia e dall’imprecazione di qualche istante

via via ad una presa di coscienza e di sopportazione e fa dire all’orante:

“Ma tu, Signore Dio,
trattami come si addice al tuo nome:
liberami, perché buona è la tua grazia.

Io sono povero e misero,
dentro di me il mio cuore è ferito.

Come ombra che declina me ne vado,
scacciato via come una locusta.

Le mie ginocchia vacillano per il digiuno,
scarno è il mio corpo e dimagrito.

Sono diventato per loro oggetto di scherno
quando mi vedono, scuotono il capo.

Aiutami, Signore mio Dio,
salvami per il tuo amore.”

 

La richiesta al Padre si fa poi ancora più precisa alla fine del salmo:

tu da tutto questo liberami!

Per concludersi la preghiera in una vera e propria trasformazione interiore…

quella che ha fatto dire ai martiri:

“Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno!”

In questo salmo viene detto con gli stessi toni alla fine:

Sappiano che qui c’è la tua mano:
sei tu, Signore, che hai fatto questo.
Essi maledicano pure, ma tu benedici!

Chi ci odia maledica pure…faccia quello che gli pare… tu perdonali…

tu Padre benedicili ugualmente!


Preghiera

Padre aiutami a perdonare chi

attenta e distrugge la mia vita

anche quando ciò sembra davvero

impossibile.

Anche quando la rabbia e il dolore per le ingiustizie gridano a Te

con tutta la forza e con tutto il cuore

anche quando il desiderio di vendetta diventa fortissimo e sembra sopraffarmi

aiutami a dire come te sulla croce,

come Santo Stefano

come molti martiri:

Padre perdona perchè non sanno quello che fanno.

Amen

10 gennaio 2017 – Salmo 109ultima modifica: 2017-01-10T08:39:02+01:00da preghiamo_coi_salmi