Allora cosa ti turba,

? È che tuo figlio è morto o che non ha avuto una vita lunga? Se è la sua morte, allora hai sempre avuto motivo di piangere; perché hai sempre saputo che sarebbe morto. Rifletti che nessun male affligge chi è morto, che i resoconti che fanno degli inferi un luogo di terrore per noi sono semplici racconti, che nessuna oscurità minaccia i morti, nessuna prigione, né fiumi ardenti di fuoco, nessun fiume dell’oblio, o sedili del giudizio, nessun peccatore che risponde dei suoi delitti, o tiranni una seconda volta in quella libertà che è così priva di catene: queste sono le fantasie dei poeti, che ci hanno tormentato con paure infondate. La morte è una liberazione da tutti i dolori e un confine oltre il quale le nostre sofferenze non possono andare; ci riporta a quello stato di pace in cui giacevamo prima di nascere. Se qualcuno ha pietà di coloro che sono morti, abbia pietà anche di coloro che non sono nati. La morte non è né un bene né un male; poiché solo ciò che è qualcosa può essere un bene o un male; ma ciò che è esso stesso nulla e riduce tutto al nulla, non ci consegna a nessuna categoria di fortuna.