I segreti di Wind River

Taniello   13 luglio 2018   Commenti disabilitati su I segreti di Wind River
Wind River

Wind River

Dopo Sicario e Hell or High water, è obbligatorio vedere il terzo della trilogia scritta da Taylor Sheridan (che ho scoperto essere lo sceriffo Hale di Sons of Anarchy, vienimi a dire), questo qua pure da lui diretto.
E’ un western contemporaneo (sotto certi aspetti meno western di Hell or high water, ma il western è solo un ambientazione, quante volte lo devo dire?) con potenti slitte che solcano metri di neve, il cacciatore addetto all’uccisione dei predatori della Riserva Indiana (come una nostra Guardia Forestale ma con meno scrupoli) munito di regolare passato triste, nonché di cappellone Stetson perennemente umido, naturalmente maschissimo che più maschio non si può (è Jeremy Renner, capace di fare lo sguardo da vero duro della montagna nonostante l’aria da bambolotto).
C’è l’atroce delitto da risolvere, c’è la riserva indiana e quindi arriva l’FBI sotto forma di bambolina biondissima e “ma vedi tu chi ci hanno mandato!”. Comunque, la bambolina si rende opportunamente conto che in un territorio come quello, dove se solo ti permetti di starnutire vuol dire che non sei affidabile, deve ricorrere al supporto di quelli del posto, cioè il rude e silenzioso cacciatore. E quindi c’è la caccia agli indizi sulle nevi della Riserva, la droga che uccide i giovani della Riserva, la depressione degli abitanti della Riserva, etc etc della Riserva.
Il tutto su montagne di neve freschissima (che col caldo che fa qua è un piacere), tra reduci di varie guerre riciclati a sorveglianza privata, dove tutto grida che se sei forte sopravvivi, sennò muori. Ah, dimenticavo che a sottolineare tutto ciò c’è la musica tristissima di Nick Cave. Tostissimo e fresco.

I segreti di Wind Riverultima modifica: 2018-07-13T20:00:21+02:00da Taniello