Il coraggio, la fiducia e lo stupore

 

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LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 2Sam 18,9-10.14.24-25.30;19,1-4

Salmo: Sal 85 (86)

Vangelo: Mc 5,21-43

 

Le guarigioni del Vangelo di oggi sono impossibili, straordinarie, una donna che perdeva sangue da dodici anni e una bambina apparentemente morta. Cosa unisce questi due miracoli? Il coraggio e la fiducia.

Il coraggio e la fede di una donna che desidera solo toccare il mantello del Signore per essere guarita, le fa toccare la forza di Dio; il coraggio e la fede di un padre angosciato, consapevole che Gesù è l’unico a poter salvargli la figlia.

Sia quella donna che il padre avevano perso tutto, non avevano più niente, ma ad entrambi era rimasta l’unica cosa davvero importante: credere in Dio.

Oltre a questi due fatti veramente eclatanti, c’e una reazione che colpisce il nostro cuore, lo rassicura quando noi abbiamo paura e non sappiamo cosa fare. La reazione è lo stupore dei discepoli, essi si stupiscono che tra la folla Gesù riesce a sentire qualcuno che l’ha toccato, e si stupiscono che per Gesù quella bambina non è morta ma dorme.

Il Signore ci sta invitando a vivere con lo stupore dei discepoli dinanzi a ciò che vedono. Si può supporre non abbiano capito chi era Gesù, però a pensarci bene, lo stupore è una reazione che ben conosciamo, magari concretamente non abbiamo mai visto un miracolo e quindi parlarne può sembrare una cosa lontana, ma sappiamo bene cos’è lo stupore dinanzi a una cosa bella.

Il Signore ci invita a stupirci di Lui, a renderci conto che la nostra vita, la nostra quotidianità è fatta di piccoli attimi in cui Lui si manifesta. Imparare a stupirsi di Dio rafforzerà il nostro cuore, ci donerà il coraggio e la fiducia anche nelle difficoltà, dove potremmo non avere più le forze di fare nulla, ma anche noi come coloro che hanno vissuto questa storia, avremmo l’unica cosa veramente importante: aver creduto in Dio, non aver mollato.

Lasciamoci stupire, impariamo a cogliere quei piccoli miracoli quotidiani che Egli ci dona, fosse anche solo una parola di conforto, un gesto inaspettato, lasciamo entrare in noi la forza di Dio e sarà questo a far diventare la nostra vita un miracolo.