Stupore e meraviglia

Stupore e meraviglia

04 SETTEMBRE 2023

LUNEDÌ DELLA XXII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 1Ts 4,13-18

Salmo: Dal Sal 95 (96)

Vangelo: Lc 4,16-30

“Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”. Tutti i giorni noi abbiamo la possibilità di leggere e ascoltare la Parola di Dio. L’oggi è determinante nella nostra vita per la Parola che ascoltiamo, ne diventiamo contemporanei. Nella misura in cui ascolto questa Parola, essa diventa la mia verità del presente, il mio modo di capire, di sentire, di agire e di vivere; divento contemporaneo all’oggi di Dio.

Nella sinagoga Gesù, dopo aver letto il brano di Isaia, non ha fatto un lungo commento, ha detto: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”, e i presenti si meravigliavano delle parole piene di grazia.

La Parola è viva ed efficace ha creato il mondo, è presente in mezzo a loro perché è Gesù stesso, ma i suoi conterranei non lo riconoscono. Loro cercano segni miracoli, Dio non può mostrarsi cosi “umano”, figlio di un falegname. Come fa ad essere  il Salvatore?

C’è uno scarto tra quello stupore, quella meraviglia e le attese che loro hanno. La pretesa è diversa dall’attesa. Loro hanno pretese, ma Dio dona. Chi pretende, non riconosce che quanto viene daro loro è dono.

La salvezza è un dono, è amore e l’amore non può essere che donato.

La pretesa distrugge il dono, distrugge l’amore che oggi il Signore ti sta donando.

Allora oggi ascoltiamo la sua Parola che si realizza come un amore senza condizioni, desiderio di salvezza per tutti.

“Signore,

fai del mio oggi, il luogo dove io possa riconoscerti,

aiutami ad avere uno sguardo attento,

in grado di poterti vedere

e meravigliarmi della grandezza del Tuo gesto: vivere in me.

Si, Tu sei la mia meraviglia,

lo stupore, poichè il mio cuore ha trovato Colui che l’ha colmato.

Tu sei l’alba e il tramonto,

notte e giorno,

vieni, stai con me riempi le mie giornate!

Possa io contemplare la bellezza

che hai preparato per me ogni giorno

e stupirmi di gioia.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Lo stupore della Parola

Screenshot_2023-01-10-00-10-54-947~2

10 GENNAIO 2023

MARTEDÌ DELLA I SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Eb 2,5-12

Salmo: Sal 8

Vangelo: Mc 1,21b-28

 

Lo stupore coglie chi vede Gesù insegnare. Egli insegna con autorità, un’autorità che non è una rigida disposizione che incute timore, ma più un’autorevolezza che affascina. Le sue Parole penetrano in noi ed è come se fossero lì da sempre; questo capita quando leggiamo o sentiamo quella Parola che entra dentro di noi e ci dice qualcosa, ci smuove.

Lasciamoci stupire da Dio, anche quando pensiamo non abbia niente da dirci, quando in quella giornata “no” fatta di tristezza o persino rabbia, l’ultimo dei nostri pensieri sarebbe dedicare del tempo alla Parola: proprio quello è il tempo dello stupore, perché Egli è sempre stato qui.

Lo stupore lascerà il posto alla speranza e la speranza diventerà certezza che quei giorni in cui la difficoltà sembrerà prendere il sopravvento, ci sarà sempre un Parola pronta ad accoglierci alla porta di casa, lì nel nostro cuore per darci la forza.

 

 

“Le hai rivelate ai piccoli”

 

%22Le hai rivelate ai piccoli%22

 

SABATO 01 OTTOBRE 2022

SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO, VERGINE E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Gb 42,1-3.5-6.12-16 (NV) [ebr. 1-3. 5-6.12-17]

Salmo: Sal 118 (119)

Vangelo: Lc 10,17-24

“Le hai rivelate ai piccoli”, non ai grandi, ai piccoli, ovvero a tutte le persone semplici, che nel quotidiano cercano parole buone: alcuni direttamente da Dio, attraverso la fede e i sacramenti, altri persino in posti o luoghi dove sembra non esserci, quello che li accomuna è il cercare.

Il Signore ci insegna a comprendere come il Vangelo sia dei “ritrovati”. Da ogni parte, in qualunque situazione siamo, c’è un’iniziativa di Dio che è precedente all’incontro tra noi e Lui. Il desiderio di trovarci, supera quello di ricerca ed in fondo il nostro voler cercare, ha in sé la stessa radice che spinge il trovare, ovvero: l’amore.

“Ti rendo lode”, tra il Figlio e il Padre c’è sintonia, entrambi cercano i piccoli, e non solo anagraficamente: i malati, i poveri, gli afflitti, perché il Vangelo non è scritto per i perfetti, ma per tutti. Attraverso l’incarnazione, in cui Dio si fa “piccolo”, un bambino, riusciamo a comprenderne come la Parola sia il Vangelo dell’incontro.

Non dobbiamo fare altro che lasciarci incontrare e stupire da Dio.

Siamo invitati a credere alla possibilità che ci dona ogni giorno per poter ricominciare, e di questo i piccoli sono i maestri. I fanciulli hanno negli occhi lo stupore della novità. Vuoi far ridere un bimbo? Guardalo negli occhi e vedi come il suo sguardo osserva i particolari, passando da un dettaglio all’altro e sorride, perché ne coglie un segno di affetto, gioco, amore. Non c’è rigidità o paura di inganno, c’è fiducia in chi ha di fronte. I bambini gattonando o camminando, cadono e si rialzano, non mollano al primo ostacolo e ricominciano sempre.

Sia cosi anche per noi: ritrovare in Lui la forza del nostro camminare attraverso lo sguardo semplice di noi piccoli già grandi!

“Signore,

insegnaci la semplicità,

quella dei piccoli

che hanno più coraggio dei grandi.

Crescendo si perde fiducia,

il cuore vive delusioni

e perdiamo la nostra piccolezza.

Tu ci vieni incontro, ci ami,

affinché possiamo camminare

per le strade del mondo

e rafforzare il nostro cuore

nella consapevolezza del Tuo amore”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

Un’attesa piena di speranza

 

un'attesa piena di speranza

 

LUNEDÌ 15 AGOSTO 2022

ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA (MESSA DEL GIORNO) – SOLENNITÀ

 

LITURGIA DELLA PAROLA     (clicca qui)

Prima lettura: Ap 11,19a; 12,1–6a.10ab

Salmo: Sal 44 (45)

Seconda lettura: 1Cor 15,20–27a

Vangelo: Lc 1,39-56

 

Nei giorni in cui Maria è in dolce attesa, il Suo primo gesto è quello di andare da Elisabetta sua cugina, una donna la cui vita è stata un desiderio, una continua attesa.

Maria oggi con in grembo Gesù, entra nelle nostre case, nei nostri cuori con la gioia e lo stupore di una giovane ragazza, per rivelarci il dono più grande che ha ricevuto: “grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome”.

Una grandezza quella della promessa di Dio, affinché ogni cuore sia consolato e perdonato, che di generazione in generazione si estende su quelli che lo temono.

Timore che non è paura, ma è l’attesa di un popolo pieno di speranza. Ci siamo anche noi nella generazione in cui si è estesa la Misericordia di Dio e la visita di Maria. La casa di Elisabetta fu la prima che Maria visitò e poi nel corso della storia di casa in casa, di cuore in cuore, giunge fino a noi per donarci la certezza, il coraggio del Suo figlio Gesù.

“Popolo di speranza siamo noi,

che esclamiamo a gran voce: ave Maria.

La terra esulta nel mistero che si compie in Te,

O Madre,

perché grazie a te,

anche per noi c’è una possibilità

di poter fare della sua Misericordia il nostro canto.

Vieni a visitarci o Maria,

ti aspettiamo nella nostra casa,

porta Gesù anche a noi,

così da poter cantare con Te

il tuo Magnificat, ora e sempre”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

Il coraggio, la fiducia e lo stupore

 

Il coraggio, la fiducia e lo stupore%0A

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 2Sam 18,9-10.14.24-25.30;19,1-4

Salmo: Sal 85 (86)

Vangelo: Mc 5,21-43

 

Le guarigioni del Vangelo di oggi sono impossibili, straordinarie, una donna che perdeva sangue da dodici anni e una bambina apparentemente morta. Cosa unisce questi due miracoli? Il coraggio e la fiducia.

Il coraggio e la fede di una donna che desidera solo toccare il mantello del Signore per essere guarita, le fa toccare la forza di Dio; il coraggio e la fede di un padre angosciato, consapevole che Gesù è l’unico a poter salvargli la figlia.

Sia quella donna che il padre avevano perso tutto, non avevano più niente, ma ad entrambi era rimasta l’unica cosa davvero importante: credere in Dio.

Oltre a questi due fatti veramente eclatanti, c’e una reazione che colpisce il nostro cuore, lo rassicura quando noi abbiamo paura e non sappiamo cosa fare. La reazione è lo stupore dei discepoli, essi si stupiscono che tra la folla Gesù riesce a sentire qualcuno che l’ha toccato, e si stupiscono che per Gesù quella bambina non è morta ma dorme.

Il Signore ci sta invitando a vivere con lo stupore dei discepoli dinanzi a ciò che vedono. Si può supporre non abbiano capito chi era Gesù, però a pensarci bene, lo stupore è una reazione che ben conosciamo, magari concretamente non abbiamo mai visto un miracolo e quindi parlarne può sembrare una cosa lontana, ma sappiamo bene cos’è lo stupore dinanzi a una cosa bella.

Il Signore ci invita a stupirci di Lui, a renderci conto che la nostra vita, la nostra quotidianità è fatta di piccoli attimi in cui Lui si manifesta. Imparare a stupirsi di Dio rafforzerà il nostro cuore, ci donerà il coraggio e la fiducia anche nelle difficoltà, dove potremmo non avere più le forze di fare nulla, ma anche noi come coloro che hanno vissuto questa storia, avremmo l’unica cosa veramente importante: aver creduto in Dio, non aver mollato.

Lasciamoci stupire, impariamo a cogliere quei piccoli miracoli quotidiani che Egli ci dona, fosse anche solo una parola di conforto, un gesto inaspettato, lasciamo entrare in noi la forza di Dio e sarà questo a far diventare la nostra vita un miracolo.