Voluti, guariti, custoditi

 

voluti, amati, custoditi

 

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 1Re 11,29-32; 12,19

Salmo: Sal 80 (81)

Vangelo: Mc 7,31-37

 

Il Vangelo di oggi ci aiuta bene a riflettere sulla memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes.

Siamo dinanzi a un testo dove si narra la guarigione di un sordomuto, la differenza rispetto alle altre, è la descrizione dettagliata delle azioni che Gesù compie, vi sono dei veri e propri gesti di cura.

Come mai tutto questo dettaglio? Perché la guarigione di oggi non passi inosservata, ma rimanga ben impressa nella nostra mente quando nella vita troveremo anche solo una di queste azioni descritte e diventa così per noi una memoria da celebrare.

C’è bisogno di fare memoria, perché talvolta presi da altro ci dimentichiamo cosa abbiamo vissuto, come siamo arrivati fino a qui. Il Vangelo di oggi ci invita a chiedere al Signore di guarici dalle nostre sordità, dagli impedimenti, dai blocchi legati all’ascolto di Parole che possono far bene al nostro cuore.

Egli desidera prendersi cura di noi, guarici da tutto ciò che non ci permette di camminare, vuole dare sollievo al nostro cuore soprattutto quando stanchi non abbiamo più la forza di implorare; è Lui stesso a farsi voce di chi non ne ha più.

Il nostro grido di aiuto silenzioso o manifesto, scatena il cuore di Dio tanto da mandare Suo Figlio, affinché potessimo sentirci anche noi Figli amati, voluti dal Padre, guariti dal Figlio, custoditi dalla Madre a cui rivolgiamo questa preghiera:

“Maria, madre di Dio e madre nostra aiutaci,

siamo qui a dirti: guardaci.

Guarda il nostro cuore stanco e oppresso,

sii tu il conforto alla nostra speranza.

Nessuno dinanzi a te non è accolto, amato, custodito, portato al Signore.

Donaci la grazia di scoprirci Figli amati, benedetti, salvati.

Sii sostegno alla nostra debolezza che non ci permette di credere e sperare.

Accogli le nostre lacrime e come le tue fanne preghiera.

Donaci giorni di pace e sollievo in quelli più bui,

parlaci di Gesù, affinché nel nostro cuore

entri la luce per illuminare ogni nostra notte più profonda.

E quando non sappiamo come camminare,

guidaci per le strade del perdono, della comprensione, della fiducia,

per poter credere o continuare a credere in Dio,

perché io non mi senta abbandonato nelle mie malattie,

ma custodito, amato, benedetto,

e trovare nonostante tutto, almeno un motivo per dirti grazie:

grazie perché non sono stato dimenticato da Te.

Così sia!”  (Shekinaheart Eremo del Cuore)