Briciole

 

briciole

 

08 FEBBRAIO 2024

GIOVEDÌ DELLA V SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Il Vangelo di oggi, ci parla della disperazione di una madre che ha la figlia ammalata e va da Gesù, l’unico che può guarirla. Nel cuore di lei c’è l’insistenza data dall’impotenza, perché per una madre che non può guarire la figlia a cui ha dato vita, è come morire.

La madre va da Gesù e Gesù sembra quasi metterla da parte, paragonandola ai cani. Perché? Mette alla prova la sua fede? Non lo sappiamo. Quello che è certo, è che è forte la determinazione di quella donna, la cui fede guarisce non se stessa ma un altro: sua figlia.

A volte ci guarisce la fede degli altri, persone che si prendono cura di noi, che ci amano e che sanno che l’unico in grado di sanarci è Gesù; ed allora nelle briciole del loro tempo fanno salire una preghiera a Dio: proteggila! Proteggilo!

Oggi, anche noi affidiamo qualcuno che ci è caro, affinché questa nostra briciola possa essere di rifugio, conforto, amore, sostegno. Chiediamo a Gesù che questa nostra briciola, provenga da quell’unico pane spezzato, che sull’altare si dona per sanare il cuore.

Gesù sia il centro della nostra vita, sia il nostro rifugio sempre, anche quando la nostra fede sembra scomparsa, e la debolezza subentra; chiniamoci dinanzi a Lui e raccogliamo ogni briciola di pane che persa non è.

“Signore,

una briciola del Tuo pane,

un frammento di fede,

per spezzare la mia inutile indifferenza,

per comprendere che ogni guarigione

ha in Te il suo centro.

Ed allora chinato dinanzi a Te, raccolgo i pezzi della mia storia

così che posti sul Tuo altare

saranno la mia offerta

e non andrò più via da Te,

perché giorno dopo giorno,

briciola dopo briciola,

ogni mio pezzo

avrà una nuova forza con Te.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

Famiglia

famiglia

 

23 GENNAIO 2024

MARTEDÌ DELLA III SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Gesù è sempre attorniato da tanta folla che lo cerca, dove passa guarisce, lascia segni di amore e di Misericordia. Anche sua madre e i suoi fratelli lo stanno cercando, e Gesù non perde occasione per insegnare una parentela differente da quella di sangue, basata sull’ascolto della parola. Egli rivolgendosi a quelli che gli erano intorno e lo ascoltavano afferma: “chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre”.

La Parola genera vita, per questo chi l’ascolta entra in un processo di generazione. Mettersi in ascolto dell’altro significa fargli spazio, accoglierlo nel cuore, perché si trovi bene, così com’è, anche con quello che ancora non comprendi, ma lo custodisci, così gli dai vita.

La volontà di Dio si realizza mettendosi all’ascolto di Lui. Da lì si impara il suo modo di pensare, il suo stile di amare, si apprende una nuova parentela riferita a Gesù: “costui per me è fratello, sorella e madre”.

Dove passa Gesù fiorisce vita nuova, un sogno di maternità e di fratellanza per ciascuno di noi, e per ogni donna e uomo di tutti i tempi.

“Tu che sei padre e madre e fratello,

vieni nel mio cuore,

scendi e insegnami ad esserlo per altri.

Vieni, perché possa essere casa,

non solo io, non da solo,

ma perché Tu faccia la differenza

in questo mondo indifferente.

Una famiglia Tu sei per me,

per chi non ce l’ha,

per chi l’ha persa, per chi sospira.

Una famiglia, in cui poter essere noi stessi.

Una famiglia, ecco tutto,

in quel tutto, che pieno ancora non è! “

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

CUORE IMMACOLATO DELLA BEATA VERGINE MARIA

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SABATO 17 GIUGNO 2023

CUORE IMMACOLATO DELLA BEATA VERGINE MARIA – MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Is 61,9-11

Salmo: 1Sam 2,1.4-8

Vangelo: Lc 2,41-51

Il giorno seguente la solennità del Sacro Cuore di Gesù, si fa memoria del Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria. Madre e figlio sono sempre uniti. Il cuore di una madre rimane sempre in apprensione per il figlio, soprattutto quando teme per la sua vita, per la sua incolumità.

Maria resta in angoscia come tutte le madri che non trovano i loro figli e ancora di più, come quelle che li perdono. Non c’è maggior dolore per una madre che perdere il figlio.

Maria perderà suo figlio, perderà il Figlio di Dio. Il cuore della Madre, come di ogni madre sarà gonfio di dolore. Ma il cuore di Maria, sebbene straziato, accostandosi al mistero della croce prima e della risurrezione dopo, comprenderà quelle parole che attraverso il tempo, conservava nel cuore con fede e con perseveranza.

Anche noi come Maria, impariamo a conservare nel cuore con fiducia ciò che oggi non si capisce, un giorno la risposta verrà e sarà luce.

Solo il cuore può conservare, perché l’amore che lo inabita è capace di portare gioie, speranze, dolori, fatiche, il tutto della vita.

Affidiamoci a Maria che sa come conservare il tutto della nostra vita e conservarci con Gesù suo Figlio.

“Maria,

conservami nel Tuo cuore,

abbi cura di me, della mia vita.

Al Tuo cuore mi rifugio,

e so che non resterò deluso,

perché Tu che hai conosciuto il dolore, sai il mio,

e per questo a Te mi affido.

Madre, abbraccia il mio cuore e consolalo Tu,

perché le parole a volte non rimangono,

ma il Tuo amore, fa che resti in me per sempre.”

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

Buon anno 2023

DOMENICA 01 GENNAIO 2023

MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO – SOLENNITÀ

Prima lettura: Nm 6, 22-27

Salmo: Sal 66 (67)

Seconda lettura: Gal 4,4-7

Vangelo: Lc 2,16-21

 

Buon anno! Affidiamoci a Maria, Colei che conserva tutto nel suo cuore.

“Maria, madre dolce mia cara,

ti affido il nuovo anno e tutto quello che del vecchio mi accompagna.

Sostienimi o Madre, quando nella fatica perdo la speranza,

dammi conforto quando il dolore si fa forte

e fa che io possa conoscere Tuo figlio,

affinché ogni giorno della mia vita

risplenda la luce del Suo volto.

Tu sai Madre cosa provo, anche quello che non riesco ad esprimere

e nei nostri silenzi, c’è tanto contenuto da scrivere nel cielo.

Salga a Te la mia preghiera,

e fammi comprendere che Tu sei accanto a me,

così che mi senta figlio,

cullato dalle Tue mani, protetto dal Tuo amore per sempre”.

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Buon anno di cuore!

Fraternità Shekinaheart 

 

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Eccomi

Eccomi

 

GIOVEDÌ 08 DICEMBRE 2022

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA – SOLENNITÀ

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Gn3,9-15.20

Salmo: Sal 97 (98)

Seconda lettura: Ef 1,3-6.11-12

Vangelo: Lc 1, 26-38

«Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». Con queste parole, Maria accoglie il disegno di Dio che la fa diventare madre del Salvatore. Finalmente può compiersi l’antica promessa per tutta l’umanità.

Proclamandosi serva del Signore apre la sua vita e il suo grembo alla vita divina, sarà dimora di Dio in mezzo agli uomini, di cui tutto il suo essere è testimonianza e intercessione.

Chissà Maria come si sarà sentita a portare un mistero di amore cosi grande! Ogni donna quando porta in grembo un figlio si trasforma, diventa madre. Non cambia solo il suo fisico, ma tutto il suo essere. Nel tempo della gestazione vivrà all’unisono con una nuova creatura, un mistero di vita che cresce tra attesa, gioia, preoccupazione, speranza e molti altri sentimenti. Per Maria tutto questo sarà ancora di più, perche Ella sarà la Madre di Dio sempre unita al Figlio e pronta a donarlo continuamente, cosi noi trovando la Madre, incontriamo il Figlio e possiamo vivere della loro presenza.

Quando ci troviamo in difficoltà, affidiamo la nostra sofferenza a Lei che con il suo Figlio ora accompagna ogni sofferenza umana, perché venga aperta all’esperienza dell’amore.

In questa solennità rivolgiamoci a Maria, questa grande Madre, lasciamoci avvolgere dal suo tenero sguardo, sentiamoci figli come il suo  Figlio Gesù, amati immensamente, chiediamogli di accompagnare i nostri passi  sulle strade del bene, perché avvenga anche in noi il disegno di Dio e possiamo far nascere Gesù nel nostro cuore e nelle nostre case.

“Madre,

sono io oggi a dirti eccomi,

come lo dissi Tu quel giorno

offrendo a Dio la Tua vita.

Ora, sono qui per affidarti la mia

e Tu sai cosa vi è dentro.

Aiutami Maria,

affinché io non mi perda.

Entra nel mio cuore, piccola stanza che dinanzi al cielo non è nulla,

ma è il mio cielo,

il luogo dove desidero abitiate Tu e Tuo figlio,

cosi che viva già il mio Natale:

una luce nell’oscurità, una speranza, la mia rinascita”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

Non piangere

 

non piangere

 

MARTEDÌ 13 SETTEMBRE 2022

SAN GIOVANNI CRISOSTOMO, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA

 LITURGIA DELLA PAROLA     (clicca qui)

Prima lettura: 1Cor 12,12-14.27-31a

Salmo: Sal 99 (100)

Vangelo: Lc 7,11-17

 

Oggi il vangelo ci presenta l’evento drammatico di una donna, che dopo essere rimasta vedova, perde anche l’ultima speranza di vita del futuro: il suo unico figlio. Davanti a tanto dolore non ci sono parole, come consolare un cuore cosi provato? Il Signore lo sa, il suo cuore comprende e conosce, si muove a compassione e avvicinatosi alla donna le dice: “non piangere!”.  Quasi un imperativo, ma chi può osare tanto e dire ad una donna in simile afflizione di non piangere, se non colui che è il Signore della vita.

Gli occhi di questa donna gonfi di pianto, probabilmente non vedono nulla intorno a lei, come nessuno dei presenti sembra notare Gesù con i suoi discepoli. Qui è il Signore che si fa avanti e vede e sente il grido silenzioso di un cuore affranto dal dolore, un cuore di madre che vive la morte del figlio, come la propria.

Solo Gesù può dare speranza e consolazione, perché la morte non è l’ultima parola, ma lo è la Risurrezione; cosi il gesto di prendere per mano il ragazzo morto e rialzarlo, diventa il simbolo del “grande profeta”, di Dio, che per primo si prende cura del suo popolo, dei suoi poveri e gli dona la vita, come cantiamo nel giorno di Pasqua: “Il Signore della vita era morto, ora vivo trionfa”.

Questo brano diventa il parallelo di ciò che accadrà a Gesù: Lui il figlio morto e Maria, la Madre, vedova in pianto, sotto la croce, che raccoglie il dolore di tutte le madri e dona conforto, perché come il Figlio, anche Lei conosce il pianto e il dolore di tutta l’umanità. Cosi in Maria ognuno può trovare una Madre e sentirsi figlio amato, abbracciato, dove posare il cuore quando è gonfio di dolore.

“Signore,

le mie lacrime scendono

e sono l’unica cosa che per ora so esprimere.

“Non piangere”, mi dici.

Ma come, come posso smettere?

Ti guardo e comprendo che Tu sai cosa provo,

non mi sbaglio,

Tu conosci il mio dolore.

Ti sei accorto di me,

mi sei venuto incontro,

perché vedi tua Madre lì presso la croce

ed per questo che ci hai affidato a Lei,

perché avessimo una Madre,

sotto le nostre croci a pregare per noi”

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

La nascita di Maria

 

La nascita di Maria

 

GIOVEDÌ 08 SETTEMBRE 2022

NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA – FESTA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Mic 5,1-4a oppure Rm 8,28-30

Salmo: Sal 12 (13)

Vangelo: Mt 1,1-16.18-23

 

Quello di Maria è un cammino di Luce.

Oggi di Lei si celebra la sua nascita, il suo essere venuta alla luce ed era già nella mente di Dio, che quella dolce neonata un giorno avrebbe concepito il Figlio di Dio.

Ella è stata un ponte tra la terra il cielo, illuminando i cuori di tutti noi cresciuti, che a volte ci dimentichiamo di essere parte della Sua luce. Abbiamo avuto bisogno di Maria, di una madre che ci donasse la possibilità di ritornare nonostante i nostri sbagli, a quella promessa originaria di un Dio che ci ama e ha cura di noi.

La nascita di Maria rappresenta la nostra rinascita, dove ogni cuore nel dolore o nella gioia possa affidarsi a Lei, confidare e pregare dinanzi a una Madre che ci ama e per ogni figlio che viene alla luce, Ella lo benedice, lo custodirà nel Suo cuore per sempre come fosse il primo giorno.

“Maria,

per Te la luce di Dio è stata la Tua forza,

illumina la mia vita.

Tienimi per mano e

fammi sentire vicino al cuore del Tuo figlio.

Rafforza la mia fede, consola il mio cuore

e donami la gioia di saperti accanto, o Madre.

La semplicità del focolare di Nazareth

sia anche la mia casa,

dove poter dire anch’io Si a Dio,

nelle piccole cose”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

 

Un’attesa piena di speranza

 

un'attesa piena di speranza

 

LUNEDÌ 15 AGOSTO 2022

ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA (MESSA DEL GIORNO) – SOLENNITÀ

 

LITURGIA DELLA PAROLA     (clicca qui)

Prima lettura: Ap 11,19a; 12,1–6a.10ab

Salmo: Sal 44 (45)

Seconda lettura: 1Cor 15,20–27a

Vangelo: Lc 1,39-56

 

Nei giorni in cui Maria è in dolce attesa, il Suo primo gesto è quello di andare da Elisabetta sua cugina, una donna la cui vita è stata un desiderio, una continua attesa.

Maria oggi con in grembo Gesù, entra nelle nostre case, nei nostri cuori con la gioia e lo stupore di una giovane ragazza, per rivelarci il dono più grande che ha ricevuto: “grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome”.

Una grandezza quella della promessa di Dio, affinché ogni cuore sia consolato e perdonato, che di generazione in generazione si estende su quelli che lo temono.

Timore che non è paura, ma è l’attesa di un popolo pieno di speranza. Ci siamo anche noi nella generazione in cui si è estesa la Misericordia di Dio e la visita di Maria. La casa di Elisabetta fu la prima che Maria visitò e poi nel corso della storia di casa in casa, di cuore in cuore, giunge fino a noi per donarci la certezza, il coraggio del Suo figlio Gesù.

“Popolo di speranza siamo noi,

che esclamiamo a gran voce: ave Maria.

La terra esulta nel mistero che si compie in Te,

O Madre,

perché grazie a te,

anche per noi c’è una possibilità

di poter fare della sua Misericordia il nostro canto.

Vieni a visitarci o Maria,

ti aspettiamo nella nostra casa,

porta Gesù anche a noi,

così da poter cantare con Te

il tuo Magnificat, ora e sempre”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

Pietà di me

 

pietà di me

 

03 AGOSTO 2022

MERCOLEDÌ DELLA XVIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

 

LITURGIA DELLA PAROLA      (clicca qui)

Prima lettura: Ger 31,1-7

Salmo: Ger 31,10-13

Vangelo: Mt 15,21-28

 

Nel Vangelo di oggi c’è una donna in ansia per la malattia della figlia e vedendo Gesù, grida per strappargli un miracolo.

Gesù sembra non dargli retta; ma una madre non si perde mai d’animo, non da la vita solo una volta a sua figlia, insiste ancora, tira fuori tutta la sua forza, la sua fede, perché crede che Gesù può guarire, può dare vita nuova.

Se da prima, Gesù sembra ignorare la richiesta di quella donna, poi proclama la grandezza della sua Fede e le dona ciò che il suo cuore desidera: la guarigione della figlia.

Quando il Signore pare non ci ascolti, gridiamogli ancora con più forza la nostra richiesta di pietà. Mettiamo tutta la nostra fede, come quella donna che non avrà gridato una sola volta, ma continuava a chiedere pietà e tutti noi, abbiamo la possibilità di farlo per entrare nel cuore di Dio.

“Signore,

aiutami a pregarti

come fa il cuore di una madre.

Ella non chiede mai per sé,

ma ha a cuore i suoi figli.

Oggi sono qui a chiederti come la Cananea: pietà!

Fa che la sua insistenza diventi la mia,

la sua determinazione mi aiuti a non arrendermi.

Ti prego ascolta la mia preghiera,

affinché ogni persona che ti affido,

trovi la pace nel Tuo cuore

e viva della Tua Misericordia.

Signore, pietà di me!”

(Shekinaheart Eremo del Cuore)