Lunedì –
Feria propria del 23 Dicembre
“Quando nasce un bambino, è segno che Dio non si è ancora stancato dell’umanità”. Cosi scriveva il famoso poeta indiamo Rabindranath Tagore. Davanti ad ogni nascita rimaniamo stupiti, meravigliati. Un bambino è sempre un dono del cielo. Ogni nascita è una espandersi della tenerezza di Dio, è gioia di vita nuova.
Davanti alla nascita di Giovanni Battista, chi era venuto a conoscenza della vicenda si domandava: “Che sarà mai questo bambino?”. La sua nascita miracolosa, è veramente un dono di Dio. Il nome “Giovanni” in ebraico, significa dono di Dio. Questo in qualche misura è anche il nome di ogni essere umano, in quanto ciascuno è dono di vita, è riflesso dell’amore donatogli gratuitamente dal Creatore.
Quel figlio ricevuto in dono sarà nuovamente donato, sarà profeta, sarà “voce” del Verbo. La vita di Giovanni sarà annuncio di un’altro figlio: il Figlio di Dio.
Allora: “Che sarà mai questo bambino?”. Sarà certamente il dono attraverso cui Dio, vuole farci scoprire e conoscere tutta la bellezza del suo amore per noi. Un Dio che non si stanca di questo popolo, anzi dà tutto quello che ha: suo Figlio, perché l’uomo sia sempre più uomo ad immagine di Lui che lo ha creato.
“O dolce bambino,
fammi scoprire il segno:
una stella cade dal cielo e arriva alla terra.
Una luce penetra nella terra dell’umanità,
un bambino lo preannuncia,
chi sarà mai?
Il suo pianto sarà voce
nel deserto di ogni cuore,
perché nascerà
la fonte di acqua viva.” (Shekinaheart eremo del cuore)
“Che sarà mai questo bambino?”ultima modifica: 2024-12-23T10:42:39+01:00da