Il tempo che stiamo vivendo è il tempo dopo quello della “sua ora”. Dopo tutto quello che ha vissuto: calunniato, percosso, persino ucciso, ha preso su di sé ogni dolore. E noi che veniamo dopo quell’ora abbiamo proprio lui. Ecco che quando ci sentiamo: calunniati, feriti, umiliati, non siamo soli, Egli sa cosa stiamo vivendo, soffre con noi. Non è una “magra consolazione”, ma è un invito a far crescere in noi la consapevolezza della sua presenza.
Spesso siamo così abituati al dolore, a sentire le sofferenze, che non ci rendiamo più conto di Lui, invece in ogni singolo frammento di vita Egli è con noi.
Allora chiediamo a Lui la forza, perché la nostra ora sia custodita dalla sua.