Lunedì dell’angelo

 

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01 APRILE 2024

LUNEDÌ FRA L’OTTAVA DI PASQUA

Nella tradizione spirituale, la gioia è il segno della presenza di Dio

Alla nascita di Gesù l’angelo dice: vi annuncio una grande gioia; le donne davanti al sepolcro vuoto corrono con gioia grande a dare l’annuncio della resurrezione. Non hanno ancora visto il Signore, ma la fede le spinge a credere, cosi tra la paura e la gioia, emerge la gioia più grande della paura.

La gioia da un annuncio di vita. Gesù si mostra, incontra le donne, “esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono”. Una gioia incontenibile, un amore che vuole trattenere. Lo stupore non basta, Dio lo si adora chinati a raccogliere un mistero di vita, un germoglio uscito dal cuore della terra per vedere il miracolo del cielo.

Dove cercare la gioia che dona pienezza di vita al cuore, se non in un Dio che risorge?

“Cerca la gioia nel Signore esaudirà i desideri del tuo cuore” (Sl 36,4). E qual’è la nostra gioia se non il desiderio di incontralo di trovarlo, vivo, presente?

La fede in Gesù risorto si fa audacia di annunciarlo, di mettersi in cammino lungo i sentieri della vita per raggiungere tutti, vicini e lontani, per raccontare un evento di salvezza.

Camminare è il verbo del discepolo, del Risorto, è abbandonare il sepolcro per correre sulle strade della storia, una storia gia abitata da Cristo risorto.

“Signore,

il Tuo annuncio corre sino a me:

sei risorto!

La Tua risurrezione è il passo di vita nelle mie “morti”.

Tu luce che rifletti nel buio,

sole del mattino,

stella delle notte,

vieni e risplendi nel mio cuore,

così che risorga anch’io io camminando verso di Te.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

 

Non temere, Maria

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SABATO 25 MARZO 2023

ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE – SOLENNITÀ

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Is 7,10-14; 8,10c

Salmo: Sal 39 (40)

Seconda lettura: Eb 10,4-10

Vangelo: Lc 1,26-38

“A queste parole ella fu molto turbata.”

Un annuncio sconvolgente raggiunge Maria, il turbamento le invade il cuore, e prima che lo smarrimento prenda il sopravvento, arrivano le parole consolanti dell’angelo: “Non temere, Maria”.

Dio sa di che stoffa siamo fatti, ma questo non lo preoccupa, entra nella vita di Maria per farne un capolavoro, per riempirla di vita. Entra anche nelle nostre vite sebbene abbiano turbamenti, emozioni confuse, ci sentiamo poveri e inadeguati. Egli ripete non temere la tua povertà, perché avrai vita dalla grazia.

Cosi Maria viene colmata di Grazia, Dio si è chinato su di lei, perché trabocchi di Dio e da questo fiume di grazia germogli un figlio, seme della vita Divina: Gesù.

Un annuncio che illumina la storia a partire dal buio di un grembo, dove solo Maria sapeva che l’origine di quel seme, veniva dalle parole dell’angelo.

Come Maria, anche noi siamo chiamati ad aiutare il Signore ad incarnarsi in questo mondo, prendendoci cura della sua parola, a renderlo vivo e presente, nel nostro vissuto, ad amare questo Dio bambino, che vivrà nella misura in cui sarà amato. Perciò lasciamo da parte le paure e i turbamenti per non perdere il tempo di Dio, il dono della sua grazia.

“Maria,

ti affido questo tuo figlio che sono io,

fatto di paure e di speranze,

di fragilità e tenerezza.

Maria, abbi cura di me.

Tu, che hai fatto della tua vita un Si a Dio,

rendi il mio cuore libero,

affinché anch’io nonostante il buio del mio cuore,

possa portare alla luce un frutto di speranza:

l’amore per Tuo figlio, Gesù, che ci hai donato,

per essere la nostra forza e la nostra gioia, per sempre”.

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Nascerà lo stesso

nascerà lo stesso

LUNEDÌ FERIA PROPRIA DEL 19 DICEMBRE

 LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Gdc 13,2-7.24-25a

Salmo: Sal 70 (71)

Vangelo: Lc 1,5-25

Oggi ancora si parla di un angelo, Egli appare per rassicurare il cuore di Zaccaria e dirgli: “non temere”. Manca veramente molto poco al Natale e nonostante la gioia della festa, un po’ di vacanze e case addobbate, nel nostro cuore può albergare il timore per qualcosa. Si, perché le paure e le incomprensioni, non si allontanano da noi nonostante sia Natale, eppure Gesù nascerà lo stesso, tra paure, timori e speranze, e verrà ad abitare nella casa di ciascuno.

Gesù è il nostro messaggero di Dio, per dirci di “non temere”, perché non nascerà lontano da noi, ma in casa nostra. La speranza bussa alla porta del nostro cuore per donare pace e conforto, e speriamo di avere la forza di aprirgli. Se così non fosse, non saremo perduti, perché il Suo amore non si ferma alla porta ed il cielo, le stelle, il sole, ne sono testimoni.

“Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo?”, anche noi possiamo chiedercelo, ma la risposta è in tutto quello che ci è intorno: viene da quel respiro di Dio, da quell’alito di vento che soffia e crea ed il nostro cuore ne fa già parte per sempre.

“Angelo di Dio che sei il mio custode

venuto a darmi speranza,

vieni e raccontami cosa devo fare per vivere.

Ti ascolto

e aspetto come si attende l’aria.

Vieni a raccontarmi di Gesù

e dimmi che non è lontano da me.

Fa che sia Natale per tutti e anche per me”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

Rallegrati Maria

 

Rallegrati Maria

 

LUNEDÌ 22 AGOSTO 2022

BEATA VERGINE MARIA REGINA – MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA     (clicca qui)

Prima lettura: Is 9,1-6

Salmo: Sal 112 (113)

Vangelo: Lc 1,26-38

Un angelo compare a Maria, giunge fino a lei compiendo un viaggio, entra in casa sua ed esclama: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

Con queste parole l’angelo proclama la grandezza di Dio, è il messaggero mandato sulla terra perché Ella scopra quanto il Signore ha cura di Lei. Non è possibile non rallegrarsi.

Rallegrati, non temere Maria, perché quando interviene Dio succede sempre qualcosa di grande; la tua gioia viene dall’essere amata in modo particolare dal Signore, colmata di Grazia, lo Spirito Santo creerà in te l’opera di Dio per l’umanità.

Ora tra Dio e Maria è avvenuto un contatto più grande, più forte di prima, perché grazie all’angelo può parlare direttamente a Lui e scoprire la sua identità: sarà la Madre del Salvatore e di tutti i viventi da ora e per sempre. Ogni cuore tendera a Lei e tante voci in coro esclameranno: ave o Maria!

L’eccomi di Maria è diventato per tutte le generazioni il riferimento di quanto ci si possa fidare e affidare alla Parola di Dio, nel discernimento della vita.

Oltre le paure, i timori, le incertezze, l’amore di Dio crede, spera e ama, poiché non siamo soli ma è Dio che ci sorregge donandoci la Sua Grazia, e colmando lo spazio del nostro “eccomi”, affinché nonostante la fragilità ci aiuti a compierlo e la nostra vita diventi un dono per gli altri, dove ogni gesto quotidiano dica l’amore ricevuto e la gioia di sapere che davvero il Signore è con noi.

“Ave o Maria,

ti saluto o piena di Grazia

e mi rallegro per te,

per il tuo Si che ti ha reso nostra Madre.

Conosco il timore e la paura

e immagino la Tua all’annuncio di un angelo

che parla a nome di Dio.

Ora sei Tu a farlo con me,

Maria racconta a Dio tutto il mio dolore, il mio timore,

affinché si ricordi di me

e mi dia pace.

Consola il mio cuore e donami la tua forza,

cosi che anch’io possa rallegrarmi

e stare con Te.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)