Come luce

 

come luce

 

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: At 12,24-13,5

Salmo: Sal 66 (67)

Vangelo: Gv 12,44-50

 

 

“Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre”.

il Signore è quella luce che continuerà a mostrarci la strada, non sempre il tragitto è chiaro e illuminato, lo sappiamo, perché a volte ci sembra di brancolare nel buio, ma Egli è con noi, per indicarci la via, un pezzo alla volta.

È per questo che Gesù è venuto nel mondo, alla luce, per essere luce all’oscurità che abita il nostro cuore. Egli non desidera lasciarci rimanere nelle tenebre, bensì condurci a riconoscere Colui che l’ha mandato e credere.

Credere, è prendere parte a questo cammino di luce, ciò non esclude il buio, poiché in fondo senza di esso, non sapremo quanto la luce sia necessaria.

Credere, è partecipare alla consapevolezza del Figlio di un comandamento che è vita eterna: l’amore del Padre. Un amore che non condanna e perdona, accoglie, salva, recupera, affinché possiamo sentirci di casa con Dio.

Come la luce del mattino, rischiara il giorno dal buio della notte, così il Padre manda Suo Figlio, per essere quel sole che sorge sulle nostre notti.

Riconosciamo la Sua presenza nella nostra vita, nonostante la fatica del quotidiano: anche l’ombra, ha sempre una parte di luce e noi siamo chiamati a vivere di quella!

 

Raggiunti sul mare

 

raggiunti sul mare

 

 

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Prima lettura: At 6,1-7

Salmo: Sal 32 (33)

Vangelo: Gv 6,16-21

 

 

Nel Vangelo di oggi, Gesù cammina sul mare, un mare agitato e raggiunge i suoi discepoli. Egli ci viene incontro quando nel buio della nostra fatica l’ansia prende il sopravvento e siamo in difficoltà a riconoscere la Sua vicinanza. Il Signore ci risponde dicendo: «Sono io, non abbiate paura!».

L’invito è a non temere, anche quando stremati sembra di remare contro vento e non sappiamo dove andare. Egli desidera metterci al sicuro, affinché possiamo proseguire il nostro cammino, anche nel buio e nel vento forte.

A volte siamo noi quella barca che naviga in acque agitate, vorremmo andare avanti nella direzione che ci eravamo prefissati, però ci troviamo in difficoltà per tanti motivi. Il panico ci assale perché non possiamo più tornare indietro, e non riusciamo a vedere nulla davanti, ma proprio da quelle acque compare una voce a darci pace: «Sono io, non abbiate paura!».

Il Signore non ci lascia soli ci raggiunge, anzitutto camminando sull’acqua, quasi a donare pace a ciò che quell’acqua può rappresentare, e successivamente sale sulla barca, per dirigerla verso la riva.

Gesù non ci abbandonerà mai, per quanto i nostri pensieri possano essere inquieti, ci viene incontro per donarci la forza e il coraggio di proseguire il viaggio, e se incontreremo il mare mosso, il vento forte non durerà a lungo e Lui rimarrà per sempre sulla nostra barca.

 

 

Il dettaglio

 

 

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Prima lettura: 1Gv 1,1-4

Salmo: Sal 96 (97)

Vangelo: Gv 20,2-8

 

Il Vangelo di oggi ci parla di Risurrezione. Pietro e Giovanni vanno al sepolcro. C’è bisogno di andare nei nostri sepolcri per vedere i segni della Risurrezione.

È proprio lì nel sepolcro, che è possibile vedere dei dettagli che sanno di cura: si parla non solo di teli, ma di teli piegati, messi da parte, c’è una sorta di ordine. Come mai questo dettaglio? Perché l’invito che oggi il Signore ci fa, è di entrare nei nostri sepolcri per fare ordine.

È difficile a volte aver il coraggio di entrarci, abbia paura, ci sentiamo soli aspettiamo, i nostri peccati e gli errori ci paralizzano e non ci permettono di entrare, ci fermiamo nell’oscurità, tentiamo di cancellarli e dimenticarli.

Quello che il Signore oggi vuole dirci, è che quella tua parte oscura è già perdonata, Egli l’ha risorta per te ed è proprio per questo che tu entrandoci potrai scorgere dei dettagli, dei segni di Risurrezione, non perché i tuoi occhi si sono abituati alla penombra, ma perché nel buio è entrata la luce.

 

 

Con noi

 

lanterna

 

 

 

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Prima lettura: Ger 23,5-8

Salmo: Sal 71 (72)

Vangelo: Mt 1,18-24

 

Viene alla luce un figlio il cui nome è proprio “Dio con noi”. Un nome che è una garanzia per la nostra vita: dinanzi a tutto ciò che viviamo Dio è con noi, è già presente.

Nelle situazioni di peccato, nei periodi difficili, tendiamo a pensare di essere soli, sentiamo il buio attorno a noi, ed è proprio in questo buio che viene alla luce un bambino. A destare Giuseppe dal sonno non è l’angelo, ma l’avvento di quel bambino che lo spinge ad agire, così è anche per noi; Gesù viene per incontrarci, per farci destare dal nostro buio, dalle nostre paralisi e prendere vita. È un bambino che dà luce al nostro buio e lo illumina al punto da poterci far vedere che Dio è con noi!

Non sentiamoci lontani quasi che sia impossibile raggiungerci, siamo stati raggiunti da colui che: “ha ricondotto la discendenza della casa d’Israele dalla terra del settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi”, cioè ci ha ricondotto a casa. Non siamo più dei dispersi, il nostro buio ha trovato la luce, nel nostro cuore si è riaccesa la speranza.