La metafora dei frutti che Gesù usa nel Vangelo di oggi, ci conduce ancora una volta nelle profondità del nostro essere, per capire quale tipo di albero siamo. SI riferisce alla nostra vita e a cosa abita il nostro cuore. Se abbiamo un cuore buono, i nostri gesti parleranno della pienezza del cuore, le nostre relazioni sapranno di accoglienza e di misericordia, verso noi stessi e verso gli altri.
Dai loro frutti li riconoscerete, dice il Signore, perché questi crescono spontaneamente perciò sono veri.
S. Paolo nella lettera ai Galati, parlando dei frutti spiega che essi sono opera dello Spirito: amore, gioia, pazienza, pace, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé. Questi frutti sono gia in noi dobbiamo solo farli crescere, lasciare che emerga la bonta di cuore, cosi che nessuno possa diventare un falso profeta.
I falsi profeti non producono frutti buoni, ma solo opere apparentemente buone e che nascondono insidie, si rivelano ingannevoli, perché non appartengono alla verità.
Apriamoci ai doni dello Spirito per generare frutti buoni e belli, di quella bellezza che solo Dio può generare.