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Frutti buoni
MERCOLEDÌ 28 GIUGNO 2023
SANT’IRENEO, VESCOVO E MARTIRE – MEMORIA
Prima lettura: Gen.15,1-12.17-18
Salmo: Dal Sal 104 (105)
Vangelo: Mt 7,15-20
La metafora dei frutti che Gesù usa nel Vangelo di oggi, ci conduce ancora una volta nelle profondità del nostro essere, per capire quale tipo di albero siamo. SI riferisce alla nostra vita e a cosa abita il nostro cuore. Se abbiamo un cuore buono, i nostri gesti parleranno della pienezza del cuore, le nostre relazioni sapranno di accoglienza e di misericordia, verso noi stessi e verso gli altri.
Dai loro frutti li riconoscerete, dice il Signore, perché questi crescono spontaneamente perciò sono veri.
S. Paolo nella lettera ai Galati, parlando dei frutti spiega che essi sono opera dello Spirito: amore, gioia, pazienza, pace, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé. Questi frutti sono gia in noi dobbiamo solo farli crescere, lasciare che emerga la bonta di cuore, cosi che nessuno possa diventare un falso profeta.
I falsi profeti non producono frutti buoni, ma solo opere apparentemente buone e che nascondono insidie, si rivelano ingannevoli, perché non appartengono alla verità.
Apriamoci ai doni dello Spirito per generare frutti buoni e belli, di quella bellezza che solo Dio può generare.
“Signore,
donami la forza,
per consegnarti frutti buoni.
Dammi il coraggio di cambiare in me,
tutto ciò che mi allontana da Te.
Fai di me un frutto buono,
un riflesso dono del tuo Spirito
per portare un po’ di Te
in questo mondo che ti cerca”.
(Shekinaheart eremo del cuore)
Di anno in anno i nostri frutti
22 OTTOBRE 2022
SABATO DELLA XXIX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: Ef 4,7-16
Salmo: Sal 121 (122)
Vangelo: Lc 13,1-9
Il Vangelo di oggi ci fa pensare come dinanzi agli insuccessi, Gesù ci dia sempre una possibilità, così come il vignaiolo è capace di attendere di anno in anno i nostri frutti.
L’amore muove la pazienza e la pazienza fa nascere qualcosa di nuovo. Dinanzi a tanta bontà non possiamo che rimanere stupiti e tirare un respiro di sollievo. Allo stesso tempo la Sua pazienza dev’essere di sprono a non mollare, a mettercela tutta nonostante le fatiche e le fragilità per far crescere in noi frutti buoni.
La natura insegna: per fare frutti ci vuole tempo, cura e pazienza. Prima dei frutti ci sono le gemme segni di rinascita, è la primavera dopo un lungo inverno.
Tutto questo sia per noi una speranza per proseguire il nostro cammino, certi di un amore che ci precede e si manifesta nella cura e nella pazienza di Dio.
Non dobbiamo temere, ma avere fede ed imparare a respirare il Suo amore. Se a volte ci sembra di non farcela confidiamo in Lui, apriamogli il nostro cuore, affidiamogli le nostre intenzioni e prendiamo il coraggio di saltare in alto, tra le braccia di un Padre che ha e avrà sempre cura di noi.
Anche se ci sembra di aver fallito e di “avercela messa tutta”, Gesù ci accoglierà di anno in anno, giorno dopo giorno e non “taglierà” il Suo amore con noi, rimarrà accanto dicendo al Padre: “abbi pazienza ancora”.
“Signore, Dio delle possibilità,
mi commuovo dinanzi a Te,
perché con Te,
non devo essere altro che me stesso,
Io con i miei limiti e le mie cadute,
io con le mie gioie e speranze.
Aiutami a camminare
anche quando mi cede il passo,
sostienimi nell’attraversare le difficoltà
e insegnami a credere che il tempo risanerà la mia ferita
ed il Tuo amore farà il resto.
Il mio frutto sarà la voce di una fede
che ha conosciuto il dolore,
ma ora più forte con Te”.
(Shekinaheart Eremo del Cuore)
Albero dai frutti buoni
22 GIUGNO 2022
MERCOLEDÌ DELLA XII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: 2Re 22,8-13; 23,1-3
Salmo: Sal 118 (119)
Vangelo: Mt 7,15-20
La Parola si fa preghiera:
“Signore Tu sei quell’albero,
i cui frutti buoni sanno darci nutrimento.
Fa che alimentati dai frutti della Misericordia,
della lealtà, della verità,
sappiamo mettere radici accanto a Te.
Aiutaci a saper distinguere, assaporare
e cogliere i tuoi frutti
e lasciare andare quelli che non sono tuoi.
Guida la mano, la vista, il gusto e l’olfatto,
affinché tutti i nostri sensi riconoscano Te.
Insegnaci a comprendere che
all’ombra del tuo albero troviamo rifugio,
nelle tue radici la vita
e dai tuoi frutti la forza”.
(Shekinaheart Eremo del Cuore)