La croce è la chiave, la cenere è il tempo

 

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LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Gl 2,12-18

Salmo: Sal 50 (51)

Seconda lettura: 2Cor 5,20 -6,2

Vangelo: Mt 6,1-6.16-18

 

“Prega il Padre tuo, che é nel segreto, e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” (Mt 6,6). Cominciamo il cammino della Quaresima così: bussando al cuore di Dio. L’invito di Gesù è vivere questo tempo nel segreto di tutto e tutti per mettere ciò che siamo alla luce del Padre.

Elemosina, digiuno, preghiera, diventano gli elementi cardine suggeriti da Gesù, e quello che li accomuna è il segreto e la ricompensa. Come mai? Perché il cammino da compiere è una strada nel segreto, a tu per tu con Dio, e scoprire in quell’elemosina un’offerta che rimanda a Lui, il quale per primo si fa dono per te e ti riconosce come tale.

Nel digiuno una mancanza, non tanto per fare qualche fioretto e rinunciare a qualcosa da mangiare, ma per renderci conto di un cibo da cui non dobbiamo digiunare e sarebbe bello arrivare a sentire i morsi della fame, per quel Pane Eucaristico.

La preghiera come luogo d’incontro di due cuori: il tuo e quello di Dio, una relazione dove chi parla o ascolta diventano un’unica cosa e non hanno più bisogno di dirsi molto, perché entrambi già lo sanno.

Preghiamo affinché questa Quaresima, ci porti sempre più alla consapevolezza del volto di Dio per scoprirci amati continuamente, non solo un momento o quando abbiamo bisogno, ma sempre! Bussiamo al cuore di Dio, trovarlo aperto sarà la nostra ricompensa.

Oggi mercoledì delle ceneri, iniziamo questo tempo con la certezza che siamo già nel Suo cuore: la croce è la chiave, la cenere è il tempo. C’è un tempo che si fa segno per noi sulla fronte, perché Gesù è venuto a fare della tua vita e delle tue croci il Suo tempo, per aiutarti a ricominciare e non lasciarti li fermo nel tuo dolore, nella tua angoscia. Desidera risollevarti proprio in quelle situazioni che non sanno di vittoria, in cui è impercettibile la mano di Dio, affinché tu creda o continui a credere, in Colui che ha fatto della croce la Sua gloria.

 

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Contiamo insieme -5 al NATALE

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O Chiave di Davide,

scettro della casa di Israele,

che apri, e nessuno può chiudere,

chiudi, e nessuno può aprire:

vieni, libera l’uomo prigioniero,

che giace nelle tenebre e nell’ombra di morte

  (Antifona 20 dicembre novena di Natale)

 

Gesù viene paragonato alla chiave. Egli è la chiave che ci apre la strada verso l’incontro con Dio. È una garanzia il fatto che Lui apra e nessuno può chiudere. Quando sentiamo il nostro cuore chiuso e ci sembra difficile proseguire il cammino, abbiamo un bambino che è la chiave per liberarci dalle nostre prigioni.

Il Signore non ci lascia nel buio, e dà alla luce un figlio, e in questa nascita è come se stessimo venendo alla luce anche noi. Siamo fatti per la luce, siamo fatti di luce, le nostre ombre fatte di paure, peccati, in Lui sono illuminati e liberati.

Egli è la chiave che illumina non per farci vedere i nostri sbagli, i nostri errori, ma per farci vedere il suo perdono, per farci vedere che anche attraverso di questi, venire alla luce è possibile.

Vieni chiave di Davide,

nasci e libera il nostro cuore

per l’incontro con Te.

 

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