Oggi il Signore ci invita a comprenderci più in profondità, a dare nome al perché delle nostre azioni. Da dove vengono? Da un cuore riconciliato o da un cuore duro? Non dobbiamo temere cosa troveremo. Dobbiamo chiederci cosa farne, cosa ci spinge realmente. Gesù è venuto ad insegnarci uno stile di vita che non è uno sguardo lontano dalla realtà anzi, si muove a partire da questa.
I farisei mettono alla prova Gesù, e Lui risponde perché il suo cuore è talmente libero che dinanzi alla prova non barcolla. Chiediamo al Signore anche noi di essere così, di vivere di quell’autenticità che da conforto al cuore. Il Suo amore è più forte del nostro metterlo alla prova, è più fedele dei nostri inciampi ed è concreto in tutte quelle realtà della vita dove pensiamo non vi sia.
Affidiamo a Lui chi siamo, e piano piano la durezza delle sofferenza, la fatica del comprendere, cederanno il passo dinanzi ad un amore più grande e forte; ed ogni nostra azione allora, seppur la stessa, parlerà in maniera diversa, poiché essa avrà conosciuto cos’é l’amore e dentro il cuore ritroverà la speranza.
“O Signore,
mi rivolgo a Te con il cuore in mano.
Potessi togliere il mio peccato!
Potessi inabitarmi del Tuo amore,
E non esaurirmi in un cumulo di cose da fare.
Affido a te la mia vita, il mio cammino.
Giunga a Te il cuore di chi ha voglia di restaurarlo
e fa mio Dio che nutrendomi di Te;
possa compiere azioni a partire da questo nutrimento;
così da poter vivere di quella speranza che trovo negli occhi di molti