“Lasciateli”

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19 AGOSTO 2023

SABATO DELLA XIX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Gs 24,14-29

Salmo: Dal Sal 15 (16)

Vangelo: Mt 19,13-15

“Lasciateli”.

Il Signore oggi ci invita a lasciare, che cosa? Chi? Il nostro cuore di fanciullo a Lui.

Vi sono delle caratteristiche tipiche dei bambini: la tenerezza, la curiosità, l’intelligenza. Oggi ci viene chiesto di liberarle, perché se siamo stati bambini, e su questo non vi sono evidenti dubbi, sono dentro di noi. Durante il corso della vita le sofferenze, le fatiche, lasciano andare quelle caratteristiche che un tempo erano anche nostre. Pensando alla tenerezza, impariamo a farla diventare adulta e a dargli il volto di confidenza filiale in Dio. La curiosità che non è l’impicciarsi, ma è: chi cerca, va in profondità e prosegue nel cammino con la serietà e vivacità del cuore. Infine l’intelligenza ovvero, sapere leggere dentro la nostra storia quel filo rosso che ci conduce a Dio.

Ecco che essere bambini non è essere infantili, ma è non avere perso quelle caratteristiche in grado di farci vedere il regno dei cieli, la sua Presenza qui ed ora in mezzo a noi.

“Signore,

donami un cuore fanciullo,

che nella semplicità sappia riconoscerti Padre

e sappia affidarsi a te.

Aiutami a camminare in avanti

e che impari a starti accanto.

Fa che non mi perda nel cercarmi e ritrovi Te a trovarmi”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

Con il cuore di fanciulli

 

con il cuore di fanciulli

 

 

13 AGOSTO 2022

SABATO DELLA XIX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

 

LITURGIA DELLA PAROLA     (clicca qui)

Prima lettura: Ez 18,1–10.13b.30–32

Salmo: Sal 50 (51)

Vangelo: Mt 19,13-15

 

Il Signore oggi c’invita ad andare a Lui con il cuore da bambini, essi rappresentano la semplicità, lo stupore, come anche la fragilità e il bisogno, perché non possono badare a loro stessi. Eppure un bambino non si preoccupa di essere nelle mani dei genitori, sa di potersi fidare; sarebbe bello comportarsi così anche con Dio.

Quando nasce un bambino, c’è uno “sconvolgimento” in casa: ritmi, preoccupazioni, gioie, tutto acquista un nuovo significato, perché quella vita ha portato nuova vita, così è il regno di Dio: è una relazione che ci darà Vita e novità.

Siamo adulti, però possiamo fare un passo indietro, non in quanto abbiamo sbagliato, ma per andare avanti e ritrovare quella parte fanciulla di ognuno. Questo è un cammino dove riscoprire l’abbandono, l’energia, il coraggio, e la forza, un tempo spontanei per farle diventare “grandi” con noi, così da andare davanti a Lui e aprirgli il cuore con sincerità.

“Lasciate che i bambini vengano a me”, andiamo a Gesù con il cuore di fanciulli, lasciamoci amare, prendere cura da Colui che desidera per noi il nostro bene, Egli non impedirà a nessuno di allontanarci da Lui e ci benedirà ora e sempre.

“Signore,

il dolore e la fatica,

hanno tolto dal mio cuore la semplicità di un tempo.

La paura ha lasciato una corazza

ed io vorrei solo tornare da Te.

Aiutami a ritrovare il mio cuore da fanciullo,

così da poter mettermi davanti a te

sulle Tue ginocchia e lasciarmi benedire e amare.

Desidero ritrovare la forza, il coraggio e la pace

di un figlio, nelle mani di un Padre,

consapevole che se anche mi perdessi,

Tu, o Padre, non mi abbandonerai mai

e sceglierai sempre di starmi accanto,

perché è nostro il regno dei cieli”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)