Oggi festa di S. Francesco, con lui apriamo il cuore alla lode del Signore. Laudato sii per tutti i doni di vita, per il dono del suo amore che rivela a tutti, per noi che siamo piccoli e abbiamo bisogno di guardare a Lui, per ritrovare quella pienezza di vita che viene dalla nuova creazione. Non siamo amati per merito, non importa quanto facciamo per Lui, ma ciò che Dio nel suo grande amore fa per noi.
Come S. Francesco fissiamo lo sguardo alla croce e lasciamoci guardare, abbracciare. Egli non è un Dio sconfitto, morto, un fallito, è un Dio che si consegna alla morte per strappargli la vita. Nulla di Dio rimane nascosto, ma tutto è rivelato, ci invia ad andare a Lui perché ogni peso della vita trovi ristoro nella sua vita.
San Francesco ha lodato il Signore anche tra le difficoltà, in sorella povertà; non si è mai considerato abbastanza grande, da poter portare il peso della sua vita interamente da solo, ma si è posto tra le braccia di Dio, tra le braccia del povero, baciando il lebbroso. Il Poverello è stato riconosciuto grande perché si è fatto piccolo, “L’infinitamente piccolo”, come lo ha cantato Branduardi. Impariamo da Lui la piccozza del cuore e lodiamo sempre il nostro Signore.