L’ultima crociata femminista contro la Treccani

thorn2021   5 marzo 2021   Commenti disabilitati su L’ultima crociata femminista contro la Treccani

Risultato immagine per treccani immagini Maria Beatrice Giovanardi, attivista per i diritti delle donne, ha inviato una lettera all’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani per chiedere di eliminare “i riferimenti sessisti” che compaiono nel sinonimo della parola “donna” della versione online dello storico vocabolario, dove si trovano eufemismi come “buona donna” e sue declinazioni come “puttana“, “cagna“, “zoccola“, “bagascia”, e varie espressioni tra cui “serva“. Simili espressioni, afferma Giovanardi, sono sessiste e rinforzano gli stereotipi negativi, presentando una donna come essere inferiore. La Giovanardi aveva condotto la medesima guerra – vincendola – contro l’Oxford English Dictionary, il prestigioso vocabolario di lingua inglese redatto dalla Oxford University Press, che aveva deciso di aggiornare la definizione proprio a seguito della denuncia dell’attivista emiliana. La Treccani farà la stessa cosa? Staremo a vedere. Resta però il fatto che in passato la nota Enciclopedia italiana aveva dato un duro colpo ai fanatici del politicamente corretto e alle loro pretese di cancellare lingue e culture. Quando una giornalista chiese alla Treccani di eliminare un’espressione dal tono razzista come “lavorare come un negro“, dalla Treccani ricevette una risposta da manuale: “Non siamo in uno Stato etico in cui una neolingua “ripulita” rispecchi il “dover essere” virtuoso di tutti i sudditi. Il dizionario ha il compito di registrare e dare indicazioni utili per capire chiaramente in quali contesti la parola o l’espressione viene usata. Starà al parlante decidere se usare o non usare una certa parola; se esprimersi in modo civile o incivile“. Un modo per dire: noi abbiamo il dovere di riportare definizioni e sinonimi usati dalle persone nei diversi contesti storici e nelle diverse società, non spetta a noi educare le persone su come usare quelle parole. Un concetto encomiabile che dovrebbe valere anche nel caso della voce “donna“. Dopotutto, faccio notare che “Puttaneggiare” fu usato da Dante Alighieri, quindi “puttana” è un riferimento lessicale storico, non necessariamente dispregiativo. Se così fosse, allora dovremmo eliminare anche il termine maschile di “gigolò”, che pure troviamo nei dizionari. Mi sono preso la briga di andare sul sito della Treccani e consultare la voce “Donna”. Bene: racconta della donna nelle diverse epoche e nelle diverse culture e da come da queste epoche e da queste culture derivino i sinonimi femminili. Quindi ne fa la storia. Se a queste persone non piace la storia, pazienza, ma questa fa parte della nostra vita passata, presente e futura. Diventa oltretutto ridicolo credere che, cambiando una parola dal senso negativo a quello positivo, si possa anche rendere una donna migliore di quanto in realtà stia dimostrando di essere. E invece di accorrere in aiuto di quelle donne che sono in difficoltà, soprattutto in questi giorni di pandemia, si preferisce concentrarsi su battaglie lessicali tanto inutili quanto velleitarie.

 
 
L’ultima crociata femminista contro la Treccaniultima modifica: 2021-03-05T16:02:24+01:00da thorn2021