E’ lecito che Chiara Ferragni abbia chiesto ai suoi follower di votare per suo marito Fedez a Sanremo? No, non è lecito. E per un motivo che qualsiasi persona dotata di un minimo di intelligenza e di buon senso capirebbe: il lecito e il meritevole non vanno sempre insieme. Pertanto non è corretto chiedere il voto al proprio marito anche se la sua canzone non è da premiare. Leggo che l’argomento più di moda tra i difensori è “ha fatto quello che avrebbe fatto qualsiasi moglie!”. Giusto. Però Chiara Ferragni non è una moglie qualsiasi. E’ una con 22 milioni di follower. Non è la signora Anonima che chiede al condominio di votare il marito. E’ una che può giocarsi una carta di cui gli altri concorrenti sono sprovvisti. E’ lecito usarla? No. Per me, non è lecito, e manco corretto. Il vantaggio dei 22 milioni di follower e quello di poter decidere un Festival ai danni di chi, magari, si cimenta per la prima volta e che viene schiacciato dalla forza di quei follower. Se tu davvero vuoi bene a tuo marito, lasci che se la cavi da solo, che vinca con le sue forze, non con i tuoi like. Questa è arroganza, è mancanza di rispetto per gli altri. Leggo difese molto arroganti su questa questione su cui è insorto pure il Codacons: “E’ la moglie e fa quello che le pare”. Certo. Poi però non lamentatevi se vincono i like e non le canzoni; se uno che canta un testo da 4 soldi debba prevalere su un altro che canta un brano degno di entrare nell’albo d’oro della musica. Non vi lamentate se siete bravi e finite in fondo alle classifiche perché c’è chi vince solo perché ha più armi di voi per farlo e non vi lascia manco le briciole sulla tovaglia. Dove non si arriva con la musica, si arriva con i follower. E alla fine, per il cantante dopato dai follower della moglie, il podio è giunto. Col primo posto però sfuggito grazie a un ceppo imprevisto: la variante Maneskin. A voi piace tutto questo? A me no. A me personalmente tutto questo fa schifo.