Sappiamo che è severamente proibito parlare di violenza femminile, che pure esiste ma viene spesso sottovalutata dai media, perché i femminicidi fanno più notizia e fanno guadagnare di più. Ogni volta che qualcuno cerca di sollevare il problema della violenza delle donne, scoppiano regolarmente delle feroci polemiche. Saltano fuori le solite femministe che affermano che la violenza è solo maschile e che se le donne diventano violente è solo per legittima difesa o per cause psichiatriche. Insomma, si tende sempre e solo ad assolvere le donne. Oppure salta fuori qualcuna che nega che il problema esista davvero e che è inutile parlarne, altrimenti si rischia di compromettere la “santità” delle donne, che sante certamente non sono, né tantomeno sono sempre loro le vittime. Ma c’è chi va addirittura oltre e pronuncia una tesi da manicomio. E’ il caso della giornalista Nadia Somma, secondo cui parlare di violenza femminile è un discorso nientedimeno che…fascista. Insomma, cari uomini: fatevi sfregiare, accoltellare, sparare, fucilare e non lamentatevi, altrimenti vi accuseranno pure di essere fascisti.