“Sono convinto che se le donne stessero al comando le cose andrebbero decisamente meglio”, scrisse un blogger di Libero di cui non faccio il nome per ovvie ragioni. Per evitare ban, certo, ma anche perché la ruffianeria lacchè di certi uomini non rientra nelle mie simpatie, soprattutto quando questa ruffianeria chiude gli occhi sulla realtà. Torniamo sul caso di Laura Boldrini. Non pagava la liquidazione delle colf, trattava male il personale domestico femminile e sfruttava le sue assistenti parlamentari. La vicenda scoperchiata da Selvaggia Lucarelli sulla paladina delle donne fotografa bene l’ipocrisia della specie femminile che in quanto a falsità e arroganza non ha nulla da invidiare alla controparte maschile. Le donne vanno difese dai soprusi del maschilismo imperante, urla indignata la Boldrini. Ma poi scopriamo che le donne alle sue dipendenze potevano essere strapazzate e mal pagare. A me nessuno toglierà mai dalla testa la convinzione che i peggiori nemici delle donne siano le donne stesse. La favola della Boldrini paladina delle donne si infrange miseramente contro un’inchiesta di un’altra donna, Selvaggia Lucarelli. Una sorta di legge del contrappasso che la signora evidentemente non aveva messo in conto, credendo di essere intoccabile. Ma nessuno è intoccabile. Nessuno può mostrare per lungo tempo una doppia faccia: una in pubblico e una in privato senza che la sua vera faccia venga prima o poi smascherata. Adesso sarebbe interessante chiedere a quel blogger se dopo questa vicenda continuerà a credere che le donne siano migliori degli uomini. O, forse, sarebbe più portato a pensare che le donne in fondo non siano poi così diverse dagli uomini in quanto a egoismo e cinismo. Cambia solo il sesso, ma la sostanza rimane intatta.
Ma chissenefrega della Boldrini. Il nulla era prima ed un nulla rimane ora