Gay-story: “Più dell’onore poté il digiuno”

1619775344_608bcf7039bf9Quando si parla di omosessualità le opinioni sono sempre le stesse: ognuno è libero di amare chi vuole. Vero. Però è anche vero che ognuno è libero di rifiutare chi vuole. E in questo caso a essere rifiutato è stato un ragazzo di 26 anni che, quattro anni fa, è stato messo alla porta dai genitori perché gay. Da allora vive una vita fatta di solitudine, di dolore ma soprattutto di umiliazioni. Già, perché il ragazzo per sopravvivere è stato costretto a prostituirsi, vendendo la sua dignità e il suo corpo come se fosse un prodotto al supermercato. Tutto è cominciato nel 2017, quando il padre gli ha chiesto se non si vergognasse di essere omosessuale. Il giovanotto ha risposto che non vedeva dove stava il problema. Dove stava il problema, purtroppo, glielo ha fatto vedere il padre che, senza colpo ferire, lo ha liquidato con parole più dolorose di una pugnalata: “Quella è la porta, puoi prendere le tue cose e andare vita”. Così, a soli 22 anni, Gianpaolo si è trovato improvvisamente in mezzo a una strada, solo come un cane, senza soldi, senza cibo e senza dimora. Inizialmente ha dormito nelle stazioni. Poi ha cominciato a cercare ospitalità attraverso le chat di incontri dove si offrono soldi e ospitalità in cambio di servizi particolari. E quei servizi particolari hanno un solo nome: prostituzione. Il ragazzo, in mancanza di lavoro, è stato costretto per quattro anni a prostituirsi, finendo per diventare semplice merce di scambio per uomini “mentalmente aperti” che hanno iniziato a trattarlo come un cane: lui doveva girare per casa con il guinzaglio, abbaiare, mangiare in una scodella, mandando alle ortiche ogni pudore e ogni vergogna. Adesso ha lanciato un appello attraverso un quotidiano online in cui chiede un lavoro vero e una stanza per dormire la notte. La speranza è che possa farcela. Ma di certo non si poteva costringere il padre ad avere in caso un figlio che non gradiva più a causa del suo orientamento sessuale. E per quanto questa storia sia deprimente, di certo non sarà una legge a obbligare le persone ad accettare ciò che non voglio accettare. Nemmeno con il carcere o le cannonate.

Gay-story: “Più dell’onore poté il digiuno”ultima modifica: 2021-04-30T17:19:12+02:00da thorn2021

5 thoughts on “Gay-story: “Più dell’onore poté il digiuno”

  1. Anna

    Ma dai, mo’ tutti vengono cacciati di casa, ma perché non andate a vivere da soli, fate quel che volete e trovatevi un lavoro che sia degno.

  2. Nadia

    Anche qui dove abito io un ragazzo è stato cacciato perché gay ma ha iniziato a lavorare in un magazzino perché prostituirsi? Non capisco, non è l’unica via, il ragazzo che conosco io è andato dagli assistenti sociali e gli hanno trovato una casa lavora in un magazzino e nei fine settimana in un locale dove fanno pranzi da asporto per ora.

    1. thorn2021 Post author

      Evidentemente gli faceva comodo prostituirsi. A 22 anni il lavoro lo trovi, non c’è bisogno di svendersi così per quattro anni. Mi sa che questo è un altro che punta alle collette.

  3. sono normale

    Ancora sta musica!!! Ma basta, dateci un taglio. Siamo rovinati, tutti scrivono la stessa cosa, domani scrivo anch’io che sono gay e vediamo cosa raccolgo.

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