Morte Bergamini: fu un delitto quasi perfetto

1619710748_608ad31bef46aDenis Bergamini era giovane un calciatore del Cosenza morto il 18 novembre 1989 a 27 anni in quello che sembrava essere un suicidio. Trentadue anni dopo, invece, si è scoperto essere un omicidio commesso dalla sua ex fidanzata, Isabella Internò, oggi cinquantenne, che è stata rinviata a giudizio per omicidio premeditato. La morte di Denis Bergamini, ritrovato esangue su una strada statale di Cosenza, era stato archiviato come suicidio, tesi avvalorata dalla sua fidanzata di allora e unica testimone oculare di quel terribile pomeriggio. A questa ipotesi, però, la famiglia del calciatore non aveva mai creduto, ritenendo che Denis fosse stato vittima di un omicidio. E omicidio fu. Isabella Internò all’epoca era una studentessa di 19 anni e in concorso con altre persone aveva premeditato e messo in pratica l’omicidio del giocatore. Prima lo narcotizzò, poi lo asfissiò con una busta di plastica e infine lo adagiò senza più vita su una strada statale con l’intento di farlo investire da un autocarro e far credere a un suicidio. Isabella aveva conosciuto Denis pochi mesi  dopo il suo arrivo nella squadra del Cosenza. La loro fu una relazione travagliata andata avanti per tre anni, nel corso della quale la ragazza rimase anche incinta, decidendo di abortire in una clinica di Londra, considerato che al quinto mese di gravidanza non era più possibile farlo legalmente in Italia. Nel 1989 la loro storia finì e la ragazza, soprannominata la mantide, confidò a una sua amica: “Piuttosto che saperlo di un’altra, preferisco che muoia…”. Dieci giorni dopo il calciatore sarà effettivamente trovato morto. E adesso si è scoperto che a ucciderlo fu proprio la ragazza. Sorprende però che ci siano voluti trentadue anni prima di scoprire che quello del calciatore del Cosenza non era affatto un suicidio, ma un delitto che doveva essere perfetto. E che per tre decenni perfetto lo è stato per davvero.

Morte Bergamini: fu un delitto quasi perfettoultima modifica: 2021-05-01T10:19:13+02:00da thorn2021

26 thoughts on “Morte Bergamini: fu un delitto quasi perfetto

  1. bruno

    Meglio tardi che mai, tanto l’omicidio volontario non è soggetto a prescrizione. Biasimo, comunque, per chi si occupò del caso e lo archiviò frettolosamente come suicidio, senza approfondire l’indagine.

  2. Giusy

    Post molto interessante, grazie – Non conoscevo la vicenda – Ho cercato ulteriori informazioni e saputo che già un paio di decenni fa un giornalista aveva pubblicato “Il calciatore suicidato”, dedicato a questa oscura e inquietante vicenda.

  3. Cristina

    A 16 anni però una ragazza no può aver fatto tutto da sola, deve aver avuto l’aiuto di qualche delinquente come lei.

  4. anonimo

    Quando ci sono di mezzo certe persone tutto diventa più difficile ed è quasi impossibile ottenere giustizia. Come è possibile che di fronte all’autopsia che smentiva le dichiarazioni della ragazza nessuno aveva provveduto a indagare?

  5. chiedididario66

    Ma dall’autopsia non era emerso che era stato narcotizzato? Come al solito, per finirla prima e chiudere il caso, la giustizia italiana non funziona, per essere eufemisti.

  6. Nadia

    E’ una giustizia colpevole di aver lasciato libera un’assassina per ben 32 anni. E’ uno scandalo che andrebbe chiarito.

  7. MICHELE

    PURTROPPO A VOLTE, LA GIUSTIZIA HA DEI DIFETTI CHE POSSONO ROVINARE PER SEMPRE LA VITA DELLE PERSONE NOI POVERI CITTADINI ONESTI NE SUBBIAMO LE CONSEGUENZE,NEL CASO DI QUESTO POVERO GIOVANE E DELLA SUA FAMIGLIA E’ STATA COMMESSA UNA GRAVE INGIUSTIZIA.QUESTA DONNA PROBABILMENTE PAGHERA’ ADESSO MA CHI PAGHERA’ VERAMENTE SARANNO I FIGLI CHE HA MESSO AL MONDO INCONSAPEVOLI VITTIME LORO E I LORO DISCENDENTI DI QUESTO POVERO MOSTRO CHE HA CONTINUATO A VIVERE UNA VITA NORMALE COME SE NULLA FOSSE ACCADUTO.

  8. Gian Paolo Vanzini

    Ma nessuno parla dei giudici, dei magistrati, delle forze dellì’ordine che chiusero le indagini, non approfondirono, se ne fregarono forse per incapacità, forse per convenienza o forse per collusione con qualcuno….. dovrebbero pagare anche loro, più di ogni altro.

  9. matilde

    MA UN ciittadini pagatore di tasse ,possibile che si merita una giustizzia simile? una magistratura simile ‘ ‘e’ sconcertante che un’analisi piu’ approfondita ,non sie’ visto che quel povero ragazzo ,aveva nel sangue alcolii? che era morto per asfissi? e le impronte ? e il ripescre il loco dove si trovava il telefonino? e le testimonianze ? e perche’ siao portati a mancare ai nostri doveri? Abbiamo disogno di luce ,e non di buio

  10. Anonimo

    avevo seguito questa vicenda e plaudo alla sorella che si è battuta fino in fondo con coraggio. ora attendiamo la conclusione. Ma tutte quelle prove non a favore della ragazza come possono essere state ignorate…. con tale leggerezza. 32 anni!

  11. Vincenzo anni 55

    Forse, stiamo dimenticando, che questo mostricciatolo, si e’ poi sposata con un poliziotto! Non dimentichiamolo: complice o no? Ed il camionista, non dimentichiamolo, un altro mostriciattolo, Sono stato chiaro?

  12. Luigi

    Non dimentichiamoci, che poi si e’ sposata con un poliziotto, il principale complice, sicuramente il camionista. Minacciato? Coscienza sua! Ma mai torchiato come si doveva. Anche con indizi, piu’ chiari, hanno cercato d’ insabbiare tutto.

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