Il programma Felicissima Sera andato in onda su Canale 5 è stato un successo in termini di ascolto. Il duo comico Pio e Amedeo hanno divertito il pubblico usando toni sarcastici anche su questioni spinose. Come l’argomento del catcalling, per esempio, che aveva scatenato l’ira delle femministe. Nell’occasione il duo si era lasciato andare a un’osservazione ironica e graffiante nello stesso tempo. Amedeo aveva infatti raccontato come proprio grazie a uno “stoppaggio per strada” suo zio avesse conosciuto una donna che poi sarebbe diventata sua moglie, aggiungendo: “Dobbiamo sterminare le famiglie per questa cosa qua?”, chiese al pubblico divertito in studio mentre sui social montava la polemica. Adesso, nell’ultima puntata, la coppia ha preso di mira il politicamente corretto. Nell’occasione i due hanno costruito un monologo sulle parole “negro” e sulla parola “frocio“, demonizzando non tanto il termine utilizzato, ma l’intenzione di chi usa quei termini. Per loro un conto è dire frocio in termini amichevoli, un altro è farlo per offendere. Il duo ha voluto sottolineare come le parole in sé e per sé siano vuote perché ciò che conta è come quelle parole siano usate. Succede per esempio con il termine “puttana”: se dici “sei una puttana” è un insulto; sei dici “porca puttana” è una semplice esclamazione. La coppia comica emergente ha voluto così dare un consiglio ai destinatari di queste offese, invitando loro a rispondere con una risata anziché sbraitare sempre.  “Contano più le parole rispetto al significato che ci metti dentro. La vera differenza è la cattiveria, l’intenzione – ha spiegato Amedeo – Bisogna poter scherzare su tutto, perché il problema non è il linguaggio”. Un’osservazione che molti hanno trovata vera mentre le code di paglia del politicamente corretto hanno reagito come reagirono con Gerry Scotti  e Michelle Hunziker quando imitarono i cinesi: con note offensive. Note scandite dall’ignoranza dei perbenisti che si atteggiano a radical-chic senza rendersi conto di quanto ridicolo velleitarismo nasconda la loro verve polemica.