Il concerto del primo maggio poteva essere l’occasione per parlare dei lavoratori rimasti disoccupati a causa del Covid. Invece è stata l’ennesima pantomima messa in piedi da Fedez a difesa dei diritti delle Lgbt. Lo hanno definito coraggioso, ma il suo non coraggio: è opportunismo. Un uomo è coraggioso quando va controcorrente, quando esce fuori dal coro, quando dice cose impopolari, non è coraggioso quando perora una causa, quella della legge Zan, che ha dalla sua parte praticamente tutta la sinistra italiana e buona parte dei media e dell’opinione pubblica. Quello non è coraggio, è seguire la scia tracciata da altri per attirare consensi e applausi. Significa vincere facile. Fedez avrebbe potuto parlare dei dipendenti di Amazon che organizzano scioperi frequenti per chiedere maggiori tutele senza essere ascoltati da nessuno. Lui non l’ha fatto perché da Amazon incassa un mucchio di quattrini per sponsorizzare i suoi prodotti. Quindi perché mettersi contro il colosso americano? Meglio mettersi contro la Rai che, essendo soggetta alla sinistra, può farti solo una ramanzina. Il palco del primo maggio era l’occasione per portare all’attenzione del pubblico la rabbia dei lavoratori. Invece la priorità è stata data agli omosessuali e Fedez ha dimostrato ipocrisia cavalcando l’onda del consenso politico che ruota intorno alla decreto Zan per raccogliere facile consenso. Questo non è coraggio, è funambolismo fatto per il proprio tornaconto personale.