Caso Grillo, i processi non si fanno sul web

OIP - 2021-05-08T230618.245Il caso di Ciro Grillo e dei suoi tre amici che avrebbero violentato una studentessa in una villa in Costa Smeralda sta alimentando il solito vizio degli internauti di condannare un individuo ancora prima che sia accertata la sua colpevolezza. Basta leggere i commenti sotto i post che riguardano questa vicenda per capire che le persone, come spesso capita in questi casi, si elevano a giudice, giuria e carnefice degli indagati scalzando tribunali e avvocati. La ragazza, sentita dagli inquirenti diverse volte, avrebbe spiegato nei particolari quanto sarebbe avvenuto quella notte. Per il momento, però, esiste solo la sua versione e quella dei tre ragazzi. E non ci sono prove schiaccianti che possano permettere di stabilire quanta sia vera la storia dello stupro. Non difendo Grillo per una questione politica. Non mi interessa patteggiare per i partiti, come stanno invece facendo tanti inquisitori da tastiera che danno addosso al ragazzo più per una questione di antipatia politica verso il padre che per una reale richiesta di giustizia. Perché state certi che se quel tizio, anziché chiamarsi Grillo, si fosse chiamato Caio nessuno ne avrebbe parlato. Tengo però a precisare che i processi si fanno nei tribunali e non sulla rete, che è costellata di Torquemada che esprimono condanne affrettate e superficiali senza analizzare fatti e circostanze. A questi giudici clandestini e improvvisati vorrei ricordare che in Italia, piaccia o non piaccia, esiste la presunzione di innocenza e che ogni indagato deve essere considerato non colpevole fino a prova contraria. Il giorno che ci sarà un  processo e una sentenza di condanna, che andrà oltre ogni ragionevole dubbio, allora potrò dire che quei quattro giovani sono degli stupratori. Ma fino ad allora per me devono essere ritenuti innocenti. E questo non è un atteggiamento insensato, ma ragionevole. Perché se un processo dovesse essere fatto sui social network c’è il rischio che domani ci troveremmo tutti condannati per le accuse più false e inventate solo perché così hanno deciso le “toghe” da tastiera.

 

Caso Grillo, i processi non si fanno sul webultima modifica: 2021-05-08T23:27:21+02:00da thorn2021

One thought on “Caso Grillo, i processi non si fanno sul web

  1. bruno

    Colpa dei giornalisti che prima ancora che inizi il processo, invocando l’esimente del diritto di cronaca – quasi mai sussistente – scrivono articoli a sensazione sui quotidiani. Occorre al più presto una legge che inibisca i cd processi mediatici.

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